E poi arriva il momento in cui pensi…
basta questa routine, casa, scuola, lavoro, nanna.
Basta finire le giornate così presto. Senti il desiderio di aprire casa tua, ancora più del solito, senti che hai voglia di ricambiare tutta la gentilezza ricevuta.
E cosa poteva pensare un’italiana di fare? Ovvio , organizzare una cena speciale.
Se poi quella italiana sono io, le viene voglia di trasformarlo in un piccolo party, in un gioiello, in un incontro dove metti insieme tanti ingredienti e pensi…ne verrà fuori qualcosa di bello.
E così è stato. Ho chiamato Susanna, che si è inventata CiboKuwait e le ho detto: mi dai una mano?? Vorrei invitare un po’ di gente a casa mia, tutti amici stranieri. Dobbiamo stenderli.
Lei come al solito con quegli occhi azzurri così limpidi, con il sorriso così dolce, ma con quella volontà così ferrea mi ha detto di si.
Anche se lavora 7 giorni su 7.
Ho deciso che era arrivato il momento di smettere di far finta che questo non è la mia casa.
E’ arrivato il momento di accettare che qui ci starò un bel po’. Ho rimpianto di non essermi portata tutte quelle cose belle che mi sono stata regalate da parenti, amici, quelle cose che abbiamo comprato io e mio marito per quella che pensavamo fosse la nostra casa, l’unica possibile.
Ho rimpianto di aver lasciato tutto lì a Milano. E ora è chiuso in un mobile, senza vita.
La mia vita quel 20 gennaio del 2011 l’ho chiusa in una valigia di 20kg più un bagaglio a mano. Perchè pensavo “vediamo come va” e poi tante cose, tanti vestiti sapevo non mi sarebbero serviti. Così come una intera portata di piatti. Eravano solo tre. Abbiamo ricominciato con 6 piatti bianchi comprati all’ikea, insieme a sei posate e sei bicchieri.
Quindi come prima cosa una volta deciso di invitare quattordici persone ho comprato piatti nuovi, belli, colorati made america. Poi un vestito carino, con i fiori, la mia nuova fissa. Perchè le cose è meglio dirle con i fiori.
Susanna è arrivata carica come i re magi. Ma lei non portava oro, incenso e mirra.
Lei aveva una meravigliosa farinata, su cui ha messo dei pomodori freschi e l’essenza di aceto balsamico, poi la polenta al forno con il red cheese fuso, dei fantastici grissini alle noci, e infine il piatto forte tagliatelle fatte in casa con un pesto rosso la cui ricetta rimarrà segreta tanto è buona. Come dessert mini crostate con confettura di arancia fatta in casa con un fondo di cioccolato.
Poi io sono terrona, ci ho messo altro di mio, torte salate, pluncake, pane con olive secondo la ricetta della mia amica greca. Non sia mai che il cibo non sia sufficiente.
Gli ospiti sono arrivati. Avevo tante nazionalità: Scozia, Sudafrica, Russia, Libano, America, Polonia, Inghilterra, Italia.
La lingua era una sola: l’inglese. Erano gli accenti ad essere tanti. Nessuno di loro si conosceva, ma l’alchimia si è creata subito.
Sarà che davanti a un buon piatto tutti siamo amici. Susanna è stata magnifica, era emozionata. Ma davvero la genuinità dei suoi piatti hanno fatto tanto, la pasta fresca li ha fatti impazzire.
Poi ad un certo punto uno dei nostri ospiti ha detto ho una sorpresa per Giada.
Ha tirato fuori la sua tromba e ha fatto un piccolo assolo.
Io sorridevo compiaciuta. A volte faccio ancora fatica a capacitarmi che si ce l’ho fatta.
Mi sono integrata. Posso anche gestire situazioni così.
Posso fare quello che mi è sempre piaciuto.
Mettere insieme le persone e farle stare bene.
E poi c’era lei…Kuwait che come al solito era presente e partecipe grazie a questa immensa vetrata e se la rideva un pò, o almeno questo mi piace pensare, lei ormai mi conosce bene.
Sono andati via tutti contenti, con la doggy bag perchè tanta roba era rimasta, si sono scambiati in tanti il telefono.
Il giorno dopo ho ricevuto tanti messaggi, la richiesta di una nuova cena. I ringraziamenti di Susanna.
E noi eravamo così contenti. Mio marito mi diceva, brava, hai avuto ragione, lo rifacciamo.
Poi si è svegliata la piccola principessa, stranamente dormigliona, le ho toccato la fronte era bollente, ho scoperto che aveva 39 di febbre…ma questo è un altra storia….perchè come al solito questa è vita vera, mica è una favola, e se è vero che a me piace trasformare tutto, dare luce anche ai più piccoli avvenimenti trasfomandoli in avventure, la mia è una vita è proprio questa qui, straordinariamente normale.
Moky says
Che bel racconto…Che bella serata
mimma says
Grazie cara !!! È sempre bello sapere che passi da qui
iori stefania says
Brava ,bella serata, così si fa!!!!!
mimma says
E chi ci ferma a noi mamme nel deserto ..,,, un abbraccio
Emme -Moms about town says
….e io piango!
Brava amica mia, è vero, aprire la propria casa e condividere crea un legame speciale con le persone. Peccato solo non poter pasteggiare con un buon vino… 😉
Perché non lo rifai a Natale?
mimma says
A natale non c’è tanta gente, poi io stessa il 18 andrò in Puglia . Avevo già organizzato qualche cena, ma per pochi e poi con quelli che considero amici stretti . Onestamente mi spiaceva non accogliere come piace a me. E forse facevo fatica a pensare serate senza di voi . Amici di una vita …. Kiss
MammaInOriente says
Brava! Deve essere stata un serata bellissima, altro che solo una cena!
Che belli i piatti!
Mamma Piky says
Serata grandiosa, solo tu puoi organizzare cose così, dovresti farlo da me che non son capace….comunque non mi stanco mai di guardare da quella vetrata!!!!
mimma says
Anche io ! È stata la mia salvezza !
Susanna says
Serata bellissima! Grazie Mimma
mimma says
grazie a te splendida donna.
Mamma Avvocato says
Bravissima Mimma!!! Le foto rendono bene e la cucina italiana, come al solito, conquista. Il resto lo devi alla tua simpatia ed al tuo coraggio!!!te lo meriti.
Spero che ora la piccola stia meglio!
mimma says
Cara Mamma Avvocato…ho avuto un educazione improntata sul culto della ospitalità e poi davvero mi piace mettere insieme le persone belle che sto incontrando qui.