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mamma expat e il calendario

14 Febbraio 2013 By mimma Leave a Comment

Quando vai a vivere all’estero e hai figli ti fai un pò di problemi, pensi all’assistenza sanitaria, alla lingua, alla scuola e al clima che troverai.

Se poi vivi in un paese “islamico” o comunque con una religione diversa dalla tua,  ciò vuol dire pure un calendario diverso, e quindi  ti poni anche il problemi di mantenere vive certe ricorrenze.



Il primo vero grande scoglio è il Natale. Qui non c’è. Io e Dru abbiamo fatto di tutto per ricrearlo (albero, presepe, cibo, Santa Messa anche se in spagnolo e regali), lei è un mito (ovviamente un sacco di decorazione fatte in casa compreso i nostri segnaposti per la cena di Natale), però noi un pò di magone l’abbiamo avuto, i bimbi no. Loro felici e contenti e inconsapevoli della diversità (come sempre).
Poi non dimentichiamolo è il nostro atteggiamento a influenzarli sempre! Noi tranquille e serene, loro tranquilli e sereni, almeno quando sono così piccoli.
Ultimamente ci siamo poste il problema di festeggiare il carnevale (anche quello non c’è). 
Lo confesso non ne vado pazza, poi a ridosso della partenza per il rientro in Italia, bè la testa è tutta lì.
Però poi come al solito, Io, Manu e Dru ci siamo dette: ma si dai facciamolo ma a modo nostro. 
Cioè easy e diverso…
L’associazione italiana ha pure organizzato una festa, ma una cosa in grande, alla “kuwaitiana”, in una sorta di parco giochi, con un prezzo importante e con l’avvertimento di portare la “maid” insomma lontano anni luce dalla nostra idea e da noi, tanto più che con figli piccoli non sarebbe stata comunque una grande idea.
Io lancio l’idea festicciola a casa mia, li vestiamo con abiti “arabi” o comunque locali. Loro come al solito d’accordo. Andiamo al Souk, io trovo una bel vestito indiano, una tunichetta con relativi pantaloni, pieni di “sbirluccichi”. Per i maschietti non troviamo nulla, solo i cappelli.
Manu che è una veterana della vita da expat, di cui 8 anni in Nigeria, è proprio il prototipo della mamma abituata a vivere all’estero magari con un marito che lavora un sacco. Super autonoma, zitta, zitta fa tutto e di più. Nel pomeriggio ci comunica che preparerà lei con la macchina da cucire acquistata a Natale i vestiti per i 4 nani.
 
Insomma ormai è deciso, estendiamo l’invito a tutto il nostro giro, che comprende anche la nostra amica greca Anastasia e la nostra amica libanese Amal.

Non contente decidiamo di preparare anche i dolci di carnevale: frappe e castagnole (ovvero frittele e chiacchiere per i milanesi). Per me che sono figlia della “donna dei fritti” è stato il primo contatto con l’olio bollente ma ce la siamo cavata egregiamente.

Insomma la buona volontà c’è sempre, insieme al desiderio di mantenere certe atmosfere semplici da bambino e certe nostre tradizioni. 

Pure mamma art attack da il suo contributo…prepara dei divertentissimi “pon pon”.
Come intrattenimento dato il solito poco tempo abbiamo fatto ricorso alla musica, tanto lo showman Lele e la showgirl Patata non aspettano altro!
Inoltre noi mamme, forte delle nostre lezioni di zumba, abbiamo improvvisato per loro balletti. Con evidente entusiasmo loro, forse inizieranno a vergognarsi di noi tra qualche anno.

Loro felicissimi, non so se hanno capito di essere mascherati (li vedono così tanto in giro i loro costumi) o che cosa è il  Carnevale (quale sarà la differenza da halloween??).
Più probabilmente avranno pensato a un altro playdate con sorpresa come fanno ogni tanto le loro mamme…

Anche se il mitico Lele (che ha 5 anni) ha detto alla sua mamma Manu “grazie per aver festeggiato il Carnevale “.
E pure le nostre amiche Amal e Anastasia ci hanno ringraziato.

E noi? Bè noi ci siamo divertite e già stiamo pensando cosa inventare per la prossima festa..cioè PASQUA…
anche lì tutta da inventare…mamma art attack…questa volta che ti inventi???

Filed Under: EXPAT LIFE, MAMME EXPAT

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