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PAESE CHE VAI TRADIZIONE CHE TROVI

9 Settembre 2013 By drusilla 20 Comments

Per noi italiani il cibo e’ fondamentale, fa parte della nostra cultura.  
Noi trascorriamo molto tempo in cucina. Mangiare e sedersi attorno ad un tavolo a condividere un pasto per noi e’ normale e allo stesso tempo importante.
Tutti a tavola! è un’espressione che richiama il senso della famiglia, ma anche i sentimenti di amicizia e di condivisione, il clima di festa, l’inconfondibile stile italiano dello stare insieme. Perche’ e’ a tavola che si parla, ci si racconta tutto quello che ci e’ successo al lavoro o a scuola; ci si confronta; si discute, spesso si litiga ma poi ci si chiarisce.
Ricordo la cena come il momento piu’ importante della giornata nella mia famiglia, dove tutti e quattro stavamo seduti  tranquilli attorno al tavolo della cucina a raccontarci le novita’ e gli eventi della giornata, a commentare le notizie del telegiornale, a sparlottare della gente del paese, cosi’, seduti, senza alcuna fretta.
E’ a tavola che ho comunicato ai miei genitori che mi sarei sposata, che ero incinta, che sarei partita per un Paese straniero per seguire mio marito oppure che presto cambiavamo destinazione. Insomma, la vita di noi italiani si svogle principalmente in cucina,  prima a preparare e poi seduti tutti attorno ad un tavolo!
Per non parlare del nostro stile alimentare, sano e genuino. Per gli italiani e’ importante mangiare molta frutta e verdura, pasta una volta al giorno, carne e pesce. La famosa dieta mediterranea e’ ispirata ai modeli alimentari tradizionali di tre paesi europei (tra cui l’Italia) e uno africano del bacino del mediterraneo. Essa si basa su di un elevato consumo di pane, frutta, verdura, erbe aromatiche, cereali, olio di oliva, pesce e vino (in quantità moderate).
Ma purtroppo non e’ cosi’ in tutto il mondo.
Come ben sapete i nostri figli frequentano una British school e per noi uno dei problemi piu’ grandi (oltre alla lingua inglese!) e’ rappresentato dal lunch box. Solo a pronunciare queste due parole mi vengono i brividi.
Il lunch box, dal punto di vista materiale, non e’ altro che una borsa termica all’interno della quale vanno infilati cibi per affrontare uno snack di meta’ mattina e un successivo pranzo (se cosi’ possiamo definirlo). Ma nella realta’, il lunch box per noi rappresenta la distruzione della cultura dello stare a tavola e dell’educazione alimentare.  
Due sono le difficolta’ che io e Mimma dobbiamo affontare con questo lunch box. Primo: preparare, comporre, creare questa scatola del pranzo. 
Due: mantenere viva la nostra cultura dello stare a tavola, del condividere il pasto con i famigliari e del mangiare sano.
Lo snack non rappresenta un problema; mangiare una banana, uno yogurt, una barretta ai cereali, una fetta di torta fatta in casa, dei biscotti accompagnati da un succo va benissimo.
Ma vogliamo parlare del pranzo, consumato in classe, sui banchi di scuola mangiando pasta fredda oppure un toast con pane raggrinzito o polpette fredde che ti si fermano sullo stomaco solo al pensiero, uovo sodo senza olio extravergine d’oliva?!!!! Terribile!
Ecco che le nostre doti culinarie vanno tutte a quel paese e ci ritroviamo costrette a chiedere consigli alle mamme inglesi che ti guardano con aria da presa in giro e ti dicono: “It’s so easy!”. Tesoro, senti un po’, io sono italiana e far mangiare a mio figlio i chicken nuggets o macaroni and chease freddi mi viene il voltastomaco solo al pensiero.
Qui le foto dei nostri lunch box.
Purtroppo il problema sta nella diversita’ culturale.
La tradizione inglese non prevede un momento pranzo durante il quale i bambini si siedono composti attorno ad un tavolo, mangiano cibi caldi e ben cucinati e chiaccherano (non con la bocca piena).
Loro interpretano il pranzo come un momento durante il quale si sazia un vuoto e quindi si ingurgitano cibi di ogni genere.
Non esistono regole, non si parla di condivisione, niente educazione alimentare, nessun cibo caldo e sfizioso ma solo sandwiches, chicken nuggets, chips o altre schifezze simili.
Gli inglesi ci possono criticare per tante cose ma credo che ci invidino le nostre abitudini familiari.
Mi e’ capitato di essere invitata ad un barbecue organizzato da soli inglesi ed e’ stato terribile. Il cibo era bruciato, abbiamo “mangiato” in piedi attorno ad un tavolo mentre i bambini saltavano, urlavano e correvano per tutta la casa ma soprattutto con i padroni di casa che bevevano come alcolizzati appena pentiti di aver seguito un corso per la disintossicazione all’alcool.
Che dire?! Meglio noi italiani, capaci di mangiare tutti insieme stando seduti correttamente a tavola, bere con moderazione senza ridursi uno straccio e vomitare fino allo sfinimento, capaci di sorridere e comunicare con facilita’.
Certo alla sera occorre faticare un pò per riabituarli a stare seduti a mangiare verdure. Usare le posate poi è una vera lotta. 
Ma questo fa parte di quel pacchetto di piccole sfide che ab
biamo deciso di affrontare firmando il contratto expat.

Fa parte di quegli oneri che ci tocca adempiere. Insegnare l’italiano, le nostre tradizioni, la nostra storia, le nostre feste e  pure come e cosa mangia. 
Direi che la sfida si fa sempre più avvincente.

Filed Under: EXPAT LIFE

Comments

  1. Moky says

    9 Settembre 2013 at 12:08

    Che tristezza questo modo di alimentarsi.
    Miciomao a scuola ha la mensa, € 5.50 al pranzo, un menù davvero odioso per dei bambini, è più quello che buttano che quello che mangiano..cos’è meglio allora???
    Certo, sul fatto di sedersi tutti intorno al tavolo e mangiare in compagnia hai perfettamente ragione, quello che mi manca di più da quando abbiamo il negozio nel Centro Commerciale è non mangiare tutti e 4 insieme….

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      9 Settembre 2013 at 12:50

      Hai ragione mamma Moky; pagare 5.50 euro per un pranzo che poi viene quasi interamente buttato e’ uno spreco. Ma e’ anche vero che purtroppo non abbiamo alternative, ci dobbiamo solo adattare e sopravvivere.
      Certo che anche voi con la storia del negozio avete pochissimo tempo libero da condividere tutti insieme.

      Rispondi
    • Maddalena Sodo says

      30 Maggio 2014 at 14:08

      all’asilo del mio bambino non si possono portare schifezze. Nel cestino puoi mettere solo cibi di cui loro ti danno l’elenco: quindi niente panini mcdonald, niente patatine, cioccolate o caramelle. Solo cose semplici e tanta frutta. Se nel cestino metti cibi che non ritengono adatti, lo “sequestrano” ahahhaha e te lo restituiscono. Loro mangiano seduti intorno ai loro tavolini, con le posate di plastica e mettono la frutta in comune, per cui ogni bambino porta un frutto e lo pone in una grande coppa, l’assistente prepara la macedonia di frutta che i bambini condividono. Non mi pare così orribile, anzi io l’ho trovato molto meglio di tante mense italiane. Quel che voglio dire è che dipende. Perfettamente d’accordo sulle vomitevoli feste inglesi…. @____@

      Rispondi
    • Maddalena Sodo says

      30 Maggio 2014 at 14:09

      anzi sai che mi è venuto in mente che al primo anno di asilo, dopo la prima settimaa, l’insegnante fece una riunione con tutti i genitori tirando le orecchie a tutti, proprio perchè non avevano capito e non rispettavano la lista del cibo.

      Rispondi
  2. Anonymous says

    9 Settembre 2013 at 12:20

    Amiche belle, ma sono inglesi, che cosa vi aspettate da chi si nutre di fish and chips, e quando va bene apple pie? Non mi stanchero’ mai di ripetere l’ adagio: quando loro erano ancora sugli alberi noi eravamo gia’ omosessuali…Comunque vi capisco, quest’ anno il Pidocchio per fortuna a scuola ha solo la merenda- che gia’ mi stressa- poi pranzo a casa con mamma’ a base di prosciuttino crudo…Per la serie come nascono i bamboccioni…baci AC

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      9 Settembre 2013 at 12:47

      AC sei sempre la migliore!!!!
      Dai che tra poco inizia anche il Pidocchio a scuola e tu godrai di ben tre ore di liberta’.
      Baci

      Rispondi
  3. Graziella Pezzetta says

    9 Settembre 2013 at 14:13

    Dru quanto hai ragione! Ho un contatto da alcuni anni, con una ragazza americana del Texas, lei adora l’Italia o almeno l’idea dell’Italia, in questi anni le ho spiegato, a modo mio, com’era realmente l’Italia senza stereotipi e come mangiamo realmente noi italiani. In tutto questo tempo, naturalmente, anche lei ha raccontato a me di come vive e quali sono le abitudini texane e a suo dire, americane in genere, ti dico MILLE VOLTE MEGLIO L’ITALIA. Per quanto riguarda il cibo pare che loro mangino principalmente panini e roba da scaldare al microonde, che il loro concetto di vitamine da frutta e verdura sia principalmente costituita da bevande colorate, che bevano Gatorade, liquori vari e Coca Cola, e che la loro cucina italiana è completamente sconosciuta in Italia, mi viene la nausea solo a pensarci. Pare che la madre della ragazza si arrabbi molto quando lei compra la frutta perchè è uno spreco di soldi in quanto troppo costosa, meglio ste cavolo di succhi tipo Fanta… per non parlare di altre assurdità che non racconto in quanto non legate al cibo. Roba da matti … io pensavo che fossero avanti a noi, ma sinceramente per molti aspetti noi siamo omosessuali da mille anni rispetto a loro.

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      10 Settembre 2013 at 20:22

      Gli americani sono terribili col cibo!!! Evviva la cultura italiana!!!

      Rispondi
    • Mom says

      12 Settembre 2013 at 20:12

      vero, concordo perché lo vedo ogni giorno. Ma non è impossibile mantenere la propria cultura. Ecco perché qui gli amici dei miei figli vengono sempre molto volentieri a mangiare!

      Rispondi
  4. Valentina VK says

    9 Settembre 2013 at 15:01

    Qua in polonia I’ll cibo e molto diverso dal nostro,povero di verdure e frutta fresche da settembre a aprile a causa del clima (usano tanta verdura sottaceto o fermentata e fanno kompot,una sorta di succo concentratissimo di frutta che dura a lungo, nei supermercati vendono la frutta surgelata come da noi la verdura) e gli orari tradizionali dei pasti sono molto diversi dai nostri (colazione enorme, panino x pranzo, cena alle tre e mezzo e poi prima di andar a dormire alle 9 ancora pane,affettati e dolci)tutto legato al fatto che nei tempi antichi siccome qua alle 5 di mattino c’e’ un sole cosi’, alle 7 eran gia tutti al lavoro, e alle 3 eran gia tutti a casa.ovviamente ora hanno I nostri stessi ritmi perche I’ll lavoro e’ globalizzato,ma neei weekend tendono in famiglia comunque a far la mega colazione e I’ll megapranzo tardi..poi pero se ci si vede con amici si fanno gli orari di pasto “europei” morale della favola si mangia sempre e continuamente! Indubbiamente anche se con cibi diversi dai nostri anche per loro stare a tavola e un pilastro della vita. A me fece impressione quando andai la prima volta in uk da un amica e notai che nn avevano I’ll tavolo in casa:mangiavano sul divano! Io e le mie coinquiline pur non avendo legami di sangue mangiavamo sempre a tavola lo stesso!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      10 Settembre 2013 at 20:20

      Valentina mi hai aperto un mondo. Non conoscevo assolutamente nulla riguardo la Polonia ma tu mi hai svelato nuove curiosita’.
      Direi che gli inglesi sono I peggiori assieme agli americani.
      Evviva noi italiani!!!!

      Rispondi
  5. mammapiky says

    9 Settembre 2013 at 23:47

    E ti direi di non mollare perché a tavola ci giochiamo anche la salute e certi cibi e certe abitudini per loro che son così piccoli, proprio no.

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      10 Settembre 2013 at 20:20

      Hai ragione Mamma Piky ma noi siamo toste e non molleremo mai!!!

      Rispondi
  6. Mom says

    12 Settembre 2013 at 20:08

    Be’, qui, fortunatamente, si siedono tutti intorno ad un tavolo. Un consiglio: su amazon si trovano dei contenitori termici (consiglio la THERMOS senza dubbio la migliore). Noi li abbiamo comprati così i miei figli consumano pasta calda, o polpette o riso… tutto ancora ben caldo!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      12 Settembre 2013 at 21:11

      Grazie per il consiglio,vado a vedere subito.

      Rispondi
    • Emanuele says

      23 Settembre 2017 at 16:25

      Tra quelli della Thermos questo http://ilthermos.com/thermos-184137/ me lo consigli?

      Rispondi
  7. clara says

    14 Settembre 2013 at 20:34

    Capisco e comprendo la tua amarezza. Ma il lunch box che hai preparato per tuo figlio mi sembra proprio ben equilibrato! E se poi vuoi che sia anche bello da vedere, se hai tempo e voglia, ti propongo di dare un’occhiata a come si fanno i Bento, se non li conosci già. Non dico di farne uno, alcuni sono belli a vedersi, ma non adatti ai nostri gusti. Però si può prenderne ispirazione, mettendo dentro al contenitore cibi che fanno parte della nostra tradizione. Pensi che per es. questo potrebbe andare: http://cloud9food.blogspot.it/2008/08/spiral-pasta-bento-with-chicken.html
    Oppure in questo post puoi trovare altri link sul tema http://creamamma.blogspot.it/2012/09/i-love-bento.html
    Ma è solo una piccola selezione, a me si è aperto un mondo anche se sinceramente non ne ho fatto uno.
    E’ solo un’idea per mandar giù ‘sto lunch box in modo diverso.
    Baci

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      15 Settembre 2013 at 7:11

      Grazie Clara!
      Sono già andata a leggermi il tuo post e l’ho trovato fantastico.
      Un abbraccio

      Rispondi
  8. Silvia Pareschi says

    11 Ottobre 2013 at 2:53

    Haha, mi hai fatto tornare in mente la mia prima vacanza-studio in Inghilterra, da ragazzina. Nel lunch-box la signora che ci ospitava metteva di solito un uovo sodo e un’arancia. A parte la tirchiaggine della megera, la puzza di uovo sodo misto ad arancia che si sprigionava ogni volta che aprivo la scatola di plastica era sufficiente a farmi passare completamente la fame.

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      11 Ottobre 2013 at 11:33

      Terribile un uovo sodo con l’arancia!
      Ti credo che ti passava la fame…

      Rispondi

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