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THE HIDDEN LIGHT OF OBJECTS

11 Aprile 2014 By drusilla 14 Comments

 
Domenica 6, mail di Ema.
Il mittente è una garanzia.
Se tra i suoi mille e mille impegni (tra i quali crescere due meravigliosi figli, maschi!) trova il tempo di inviarti una mail, significa che è qualcosa di veramente importante.
L’oggetto della mail lo conferma: “dai, venite!“.

Impossibile resistere. Smetto immediatamente di fare ciò che sto facendo e mi precipito ad aprire la mail.
“ragazze care, non potete mancare a questa splendida presentazione di uno splendido libro! La ragazza si chiama Mai, insegna letteratura inglese a kuwait university, è kuwaitiana ma scrive in inglese. Questo è il suo primo libro di racconti. E’ simpatica e in gamba, e parla un po’ di italiano.
(è un’amica di Laila, erano a scuola insieme, come vedete i gradi di presentazione sono sempre pochi qui in Kuwait!)
La presentazione sara’ a AUK martedì alle 6. All’aperto, sul prato antistante la biblioteca.
Lei è una grande, so che vi potrebbe piacere, e sarebbe fantastica come notizia per il blog.
Che ne dite? io vado!”
Contemporaneamente io e Mimma rispondiamo ad Ema: “Le Mamme nel deserto non possono farsi scappare un evento ad alto livello culturale come questo, in una location così strepitosa! Ci saremo! A martedì.“ 
Naturalmente appena data la conferma della mia presenza ricevo una telefonata dal marito che mi comunica che la sua cena di lavoro è stata spostata a martedì quindi non potrà stare a casa coi bambini. No panic! I bambini staranno a casa col marito di Mimma che gentilmente si è offerto.
La scrittrice si chiama Mai, è kuwaitiana, amica di Laila, insegna letteratura inglese presso l’ AUK e questo è il suo primo libro. Le informazioni che abbiamo sono poche, ma comunque sufficienti per farci entusiasmare. E’ la seconda volta che partecipiamo ad una presentazione di un libro in questo paese, un evento a così alto carico culturale ci emoziona!
Questa emozione è amplificata dalla location che è stata scelta. 
Entrare in un campus universitario ci colpisce, ci fa tornare indietro con gli anni, ci fa rivivere attimi di vita vissuta tra i banchi di scuola. Quegli anni in cui ogni nostro sforzo e sacrificio era ricompensato da un buon voto, dall’allegria delle risate con gli amici, dall’energia e dalla carica dei nostri sogni, dalla voglia di essere artefici del nostro futuro. Quella voglia di sapere e conoscere che ti aiuta ad affrontare ogni esame senza paura e rendere giorno dopo giorno più reale ogni tuo desiderio.
Qui tutto è così ordinato e perfetto, le ragazze sono tutte ben vestite e carine, il silenzio ci accoglie. E’ bastato varcare il cancello, consegnare la nostra carta d’identità kuwaitiana per entrare in un mondo parallelo, qui ci si dimentica di essere in Kuwait, si respira un’aria frizzante, entusiasmante, priva di responsabilità e carica di aspettative, sogni, desideri come solo il mondo universitario ti sa trasmettere.
Sui nostri volti compaiono due grandi sorrisi ebeti, non riusciamo a parlare, ci facciamo trasportare dal vento fresco che questa sera ha deciso di accompagnare la nostra serata.
“Mimma, credo sia laggiù in fondo.”
“Uauuuu”
Queste sono le uniche parole che riusciamo a scambiarci.

Un elegante prato verde ospita sedie disposte in fila, più avanti ci sono degli enormi cuscini che fanno da divanetto.
Ci sediamo nel mezzo, non troppo avanti e nemmeno troppo indietro.
Poco dopo ci sentiamo chiamare “Drusilla, Mimma…”
La vulcanica Ema sta arrivando più carica che mai, sorridente, felice e disinvolta, questa è un po’ casa sua visto che insegna italiano qui.
In pochi minuti ci presenta tutte le sue amiche-colleghe teachers e iniziamo a parlare, un inglese misto ad italiano perchè alcune hanno genitori mezzi italiani, il tono delle nostre voci è alto e allegro, le risate e i sorrisi di ognuna ci conquistano.
E’ arrivato il momento di sedersi per la presentazione.
Una ragazza giovane inizia a presentare la scrittrice. Dopo qualche minuto scopriamo essere la sorella, anche lei insegnante all’univesità americana. E’ combattiva e determinata, simpatica e sorridente. Ci informa che la sera prima è stata nella city a protestare contro l’abbattimento del palazzo della vecchia borsa del Kuwait, perchè lei vuole mantenere viva la tradizione e la cultura del suo paese e lotta per raggiungere questo obiettivo.
Al termine del suo interessante discorso prende la parola la sorella scrittrice.
Si presenta, ci racconta un po’ della sua storia e del suo lavoro.
Ha conseguito un dottorato di ricerca in Letteratura inglese alla Brown University negli Stati Uniti e insegna studi postcoloniali e di letteratura comparata presso l’Università del Kuwait.
Ci spiega che The Hidden Light of Objects è la sua prima raccolta di racconti e attualmente sta scrivendo il suo primo romanzo.
“i titoli dei giornali raccontano di guerre, disordini e scontri religiosi. Ma se si guarda al di là di questi puoi vedere un altro lato della vita in Medio Oriente, l’amore adolescenziale, il desiderio ardente di indipendenza, la fragilità del matrimonio…  Le storie di Mai raccontano la potenza che gli oggetti ordinari hanno nel contenere ricordi straordinari.”

Al termine della presentazione è stata passata la parola al pubblico. Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalle numerose ed interessanti domande che sono state fatte. Molti hanno chiesto perchè la scrittrice ha scelto di usare l’inglese e non l’arabo per scrivere questo libro, lei ha spiegato più volte che in casa parlava inglese. L’arabo l’ha imparato più avanti con l’età, in casa hanno sempre parlato solo in inglese, di conseguenza questa è la sua prima lingua.
Infine, eccoci tutte in fila per l’acquisto del libro ancora impegnate nelle nostre chiacchere italiane misto inglesi, con i nostri sorrisi, il cuore colmo di gioia per aver partecipato ad un bellissimo evento e con in testa ancora la voce e le parole di Mai.
La serata si conclude con il momento dedica.


Cosa c’è di più emozionante del ricevere una dedica dall’autore di un libro?

Inizio veramente ad amare questo paese e tutte le oppurtunità meravigliose ed indimenticabili che ci sta offrendo! 
Senza contare che ci sta insegnando che per conoscere davvero un posto, per non cadere in inutili stereotipi occorre aprirsi, frequentare più ambienti.
Voi ve lo sareste immaginata una donna mussulmana, sposata, capelli rasati, senza vezzi, vestita super moderna che va a protestare in piazza?
Oppure tutta la voglia di studiare, conoscere, le nuove Diwanya?
Kuwait, come dice il titolo di questo libro, “ha una luce nascosta” che noi vogliamo accendere.
Grazie Ema, sei sempre fantastica!!!!

 

Filed Under: BOOK

Comments

  1. Squitty says

    11 Aprile 2014 at 14:52

    Sempre mondane le mamme del deserto!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      11 Aprile 2014 at 20:13

      Eventi come questi non possiamo farceli scappare!!!

      Rispondi
  2. Maddalena Sodo says

    11 Aprile 2014 at 18:34

    molto bello e interessante, w le donne in gamba

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      11 Aprile 2014 at 20:14

      Brava Maddalena, w le donne in gamba!!!

      Rispondi
  3. Stefania says

    11 Aprile 2014 at 21:08

    Che bella esperienza! Gli incontri con gli autori sono (quasi) sempre molto emozionanti. Ovviamente dipende da alcune variabili… sono comunque esperienze. Quella di cui ci parli oggi mi sembra davvero speciale ed indimenticabile!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      12 Aprile 2014 at 11:35

      Grazie Stefania!
      Ho partecipato a pochissime presentazioni di libri ma tutte devo dire piuttosto emozionanti e interessanti. Questa è stata la migliore di sempre!

      Rispondi
  4. Cì says

    12 Aprile 2014 at 10:33

    Avrei detto le stesse cose di Stefania, aggiungo che dato che i racconti al femminile del mondo arabo mi interessano molto metto il libro nella mial ista dei desideri.

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      12 Aprile 2014 at 11:38

      Ottimo! Vedrai che ti piaceranno, io ho iniziato a leggerli proprio ieri.
      Buona lettura!

      Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      12 Aprile 2014 at 12:25

      se ti piacciono i racconti al femminile del mondo arabo ti consigliamo pure “il caffè delle donne” dalle Tamini. Sempre che tu non lo conosca.

      Rispondi
  5. Mamma Avvocato says

    12 Aprile 2014 at 15:41

    La conclusione del tuo post mi piace particolarmente e sai una cosa (anzi sapete, visto che siete in due ed entrambe molto in gamba)?
    Leggervi sta aiutando anche me, a migliaia di chilometri di distanza, a superare preconcetti e avvicinarmi con curiosità ad una realtà ed un paese di cui altrimenti, non saprei nulla più della immagine che rimanda, di tanto in tanto, il Tg.
    Grazie!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      13 Aprile 2014 at 5:30

      Grazie Mamma Avvocato!
      Cercare di cogliere la luce in un paese credo sia fondamentale quando si vive all’estero,in un paese lontano da quello d’origine. E’ importante scoprire gli aspetti più nascosti che spesso sono quelli più interessanti e togliersi dalla testa tutti gli stereotipi o i preconcetti legati ad esso.

      Rispondi
  6. Mimma Zizzo says

    12 Aprile 2014 at 19:36

    Grazie a te ! E’ un aspetto che anche noi stiamo imparando . Poi per carità ci sono situazioni non belle, aspetti che non approviamo . Però Kuwait che nasce come città di mare, dedita al commercio ha un anima aperta. Purtroppo la tribalizzazione sta portando una chiusura . Ma esiste una bella sub cultura ! E poi noi stiamo bene , serene . Cosa si può chiedere di più ?

    Rispondi
  7. Anonymous says

    13 Aprile 2014 at 10:47

    Bellissima esperienza!!! Quello che ho letto ha emozionato anche me ciao carine

    Rispondi
  8. mammapiky says

    15 Aprile 2014 at 7:09

    Un’unica cosa: lo voglio! Lo troverò qui?

    Rispondi

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