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Le mie 3 serie preferite del 2024

15 Marzo 2024 By mimma Leave a Comment

Avevo promesso di parlarvi maggiormente di Dubai ma oggi ho voglia di condividere con voi le mie 3 serie preferite del 2024, quelle che mi hanno incantato e allietato le serate.
Era da un po’ che non trovavo nulla che mi appassionasse come queste tre. Quindi, ho pensato di parlarvene.
Le ho scoperte quasi per caso. Salvo poi scoprire che sono delle serie di super successo, e alcune come Ted Lasso vincitrici di premi.

Siete pronti?

Ecco le mie 3 serie preferite 

TED LASSO

Ted Lasso è una serie sul calcio, ma non parla di calcio. E’ arrivata su Apple TV nel 2020.
Ted Lasso non è nemmeno uno show su Ted Lasso, allenatore di football che dall’America è stato chiamato a preparare una squadra di calcio inglese. Non lo è mai stato.
Ted Lasso è una riflessione che si è sdoppiata partendo dalla struttura narrativa e andata poi a concentrarsi su come noi stessi, spettatori e esseri umani, potessimo imparare una lezione fondamentale: chiunque può riuscire a trasformarsi nella versione migliore di se stesso.

Lo show ideato da Bill Lawrence e Jason Sudeikis, quest’ultimo anche nel ruolo del protagonista baffuto, lo ha dimostrato. Facendo percorrere una strada di crescita a tutti i suoi personaggi, ma agendo anche su un pubblico che a quella gentilezza infinita e alla bontà intrinseca, quasi irreale, ci ha voluto credere davvero.

Confesso che mi ha fatto desiderare di  fare le valigie e trasferirmi nell’utopica quotidianità di Richmond, dove anche le persone peggiori sembrano uscite da un libro delle favole e in cui si respira un’aria tranquilla e famigliare. Io che non seguo più il calcio da un po’ mi sono nuovamente appassionata, soprattutto delle dinamiche dei team sport. Anche se raramente un team di calciatori sono così educati, premurosi, sensibili, privi di qualsivoglia maschilismo tossico. Aperti all’inclusività in un club prettamente machista e che non hanno paura di piangere, magari di fronte a un bel film di Nora Ephron.

Non so cosa mi ha ispirato di più, l’entusiasmo e lo spirito di Ted, sicuramente. Ma anche la sua profonda fragilità, che lui stesso ha saputo infine accettare, al costo di togliersi momentaneamente il sorriso  – come dimostra l’aver mandando più volte a quel paese la propria madre nella struggente sequenza della penultima puntata della terza stagione.
Il saper accettare di essere fallibili, di poter soffrire di attacchi di panico, mettendo la salute mentale (degli sportivi nello specifico, delle persone in generale) davanti alla necessità di essere per forza performativi, biasimando le proprie insicurezze e quelle degli altri. Non giudicare mai, soprattutto “dalle azioni che si commettono nei momenti di debolezza”.

Osservare fenomeni come Ted Lasso dà la speranza di immaginare che un mucchio di spettatori possano non solo fermarsi alla superficie della serie – che, in ogni caso, vorrebbe comunque dire saper godere della miglior comedy degli ultimi anni – ma apprenderne i consigli e renderli parte della propria esistenza. Stamparsi i moniti del coach Lasso a caratteri cubitali e seguirli come dei mantra cercando di dare sempre il massimo. Io stessa ho registrato alcuni punti e li ho usati per mia figlia. 
Sì, dovremmo tutti mantenerli con noi, come quei pezzettini di carta che i giocatori hanno tenuto dopo aver strappato il cartellone giallo con la scritta blu scuro appeso sulla parete dello spogliatoio su cui c’è scritto “Believe”. L’asso nella manica dell’allenatore.

Credere. Lui lo ha fatto e ci ha concesso di pensare di poter essere migliori anche a noi. E, così, è il momento di salutare. Perché “there is no place like home”. 

Daisy Jones & The Six’

Tratta dal romanzo di Taylor Jenkins Reid e ispirata alla vera storia dei Fleetwood Mac, questa serie disponibile su Prime Video ha tutto ciò che serve per colpire: un cast sexy, una bella soundtrack e memorabili look anni Settanta

Tutti parlano di questo nuovo show di Prime Video prodotto da Reese Witherspoon.

 C’è un cast sexy da morire da Camilla Morrone che interpreta la moglie di Billy aSuki Waterhouse che invece è Karen, tastierista della band in cui brillano le interpretazioni di Sam Claflin e della splendida Riley Keough, nipote di Elvis e figlia di Lisa-Marie Priesley (recentemente scomparsa) che di tormenti e musica, per viva esperienza familiare, ne sa qualcosa.
C’è una soundtrack convincente con una serie di canzoni originali che sono già un successo su Spotify. 

Io vi giuro non riuscivo a non canticchiarla tutto il giorno.

Aurora, l’unico album della band (costruito da un team di autori e produttori reali per puro scopo finzionale) mai portato al successo, è un disco le cui tracce si confondono con quelle dei veri successi mondiali del momento: una bella trovata di marketing, tanto più se si pensa che Claflin ha imparato a suonare la chitarra in 4 settimane per ottenere il ruolo e le voci sono quelle originali degli attori.
E c’è ovviamente un triangolo, quello tra Billy, la moglie Camila e la seducente Daisy, cui è impossibile resistere. I costumi e le atmosfere della fumosa California degli anni Settanta sono forse la parte più convincente: è praticamente impossibile non innamorarsi dei look che servono su un piatto d’argento ispirazioni e outfit per il prossimo Coachella.

Un po’ meno riuscita è la costruzione della narrazione, che finge di essere un mockumentary, ovvero un finto documentario in cui i protagonisti integrano la loro versione dello scioglimento all’interno di una digressione che invece ne svela le dinamiche in modo tradizionale.
Ma a mio avviso una bella serie.

DOC – Nelle tue mani

Sono da sempre una divoratrice delle serie Tv in emergenza. Ho seguito ER, sono pazza di  Greys Anatomy, non ho perso New Amsterdam e The good doctor. Quindi, potrei essere quasi un’esperta sul tema delle serie TV in corsia di emergenza e nonostante tutte le serie, e relativi personaggi ai quali mi sono affezionata nel corso degli anni, DOC trasmessa su Rai uno  mi ha proprio conquistata.

La serie è basata sulla storia vera del Dottor Pierdante Piccioni, il quale in seguito ad un incidente perse i suoi ricordi degli ultimi 12 anni: impossibile non provare empatia per un trauma del genere.

Il protagonista, il Prof. Andrea Fanti, è interpretato da Luca Argentero il quale ha un’ottima capacità di adattarsi ai ruoli di marito, padre, dottore e infine (o inizialmente) primario; l’attore possiede grande espressività e il pubblico – non solo quello femminile – non può che apprezzarlo.

Intorno al Prof. Fanti ruotano molti attori validissimi come Matilde Gioli, Giovanni Scifoni, Pierpaolo Spollon; le vite private dei colleghi, amici e familiari del professore si intrecciano con le storie e le cartelle cliniche del reparto di Medicina del Policlinico Ambrosiano e questo crea emozioni ma anche attriti e sofferenze.

L’ospedale dove viene ambientata la serie DOC – Nelle tue mani è il sogno di qualsiasi ASL: una struttura nuova, efficiente, attrezzata e all’avanguardia…spero di non offendere nessuno se dico che di questi tempi (sia pre sia post pandemia) pare una vera e propria utopia.

La cura che medici e il personale sanitario donano ai loro pazienti è una confortante sensazione per il pubblico a casa.

Sta andando in onda la terza stagione di una delle serie di punta degli ultimi anni del servizio pubblico.

Che ne pensate di queste tre serie? 
Quali sono le vostre 3 serie preferite del 2024?

Mimma

Filed Under: Film

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