Tra poco saranno quattro anni a Dubai.
Mi sembra incredibile.
Se gli otto anni in Kuwait sono stati lunghi, ricchi, divertenti, strani, i quattro anni a Dubai sono volati in un battito di ciglia. Questi anni hanno lasciato poche tracce nella memoria e una domanda nella testa “ma davvero?”.
Per quanto mi sia liberata dell’ansia di dover dimostrare, come ho raccontato nel mio ultimo post di Amiche di fuso, ciò non toglie che io resti una persona che ama essere attiva, produttiva e che consideri il tempo come un’opportunità per arricchirsi.
In questi quattro anni non sempre ci sono riuscita.
Il tempo mi vola dalle mani, gli impegni pratici mi fagocitano.
Il fatto di essere una famiglia divisa in due posti diversi mi complica non poco tutto.
Molti programmi sono rimandati.
E non sempre gli incastri riescono, diciamo quasi mai.
Dubai è una città meravigliosa.
Dalle mile opportunità.
Una città che gira alla velocità della luce.
In questi quattro anni l’ho vista cambiare, molto, crescere ed essere sempre più “the Place where you should be” che è il loro motto, insieme a welcome to Dubai habibi.
Tutto ciò comporta che è vero c’è tanto, ma a volte si è un po’ sopraffatti, e soprattutto senza aiuti è durissima.
Poi io sono entrata in questa fase strana in cui prendi il cellulare e non ti ricordi il motivo. Una fase in cui il corpo cambia, hai mille piccoli, grandi problemi.
Non dormi mai o quasi.
E ogni piccola cosa ti genera ansia.
Questa è la mia esperienza con la menopausa o meglio perimenoupsa.
Lo so, sembra una scusa, ma per me è stata una grande rivoluzione.
Un terremoto che ha lasciato non pochi feriti, in primis il mio orgoglio, la mia energia incontenibile e che ora io piano piano sto ricostruendo.
Con forza e maggiore consapevolezza.
La voglia di ritornare a scrivere è tornata anche per questo. Perchè la scrittura è quella che spesso mi ha aiutato ad affinare lo sguardo, a spingermi a fare attività .
Quella che mi ha fatto incontrare persone, amici, collaborazioni.
E’ stata soprattutto quella che mi ha aiutato a ricostruire la mia identità.
Non solo Mimma che lavora, Mimma la mamma.
Io ero Mimma di Mamme nel deserto e ancora adesso incontro persone che mi dicono sai che grazie al vostro blog ho affrontato meglio l’espatrio?!
Tra l’altro penso che su Dubai ci siano troppo voci che si distinguono tra esaltati e i super detrattori.
Ho la presunzione che manchi una voce “normale”. Un racconto sincero di questa città spesso assolutamente non capita o raccontata in modo distorto.
Il blog, la scrittura mi obbliga anche ritagliarmi del tempo per me.
Come stamattina.
I figli più grandi sono meravigliosi, ma richiedono tanta energia uguale, se non di più, a quelli piccoli.
Il mondo che li circonda è piu complicato, competitivo.
Mia figlia qui ha trovato tanto.
Ma trotta non poco.
E io in qualche modo l’aiuto in questa corsa.
In ogni caso eccomi qui!
E tu cara Dubai, stavolta non mi freghi, troverò le chiavi di accesso.
Tra una smemoratezza e l’altra.
E non questa volta non mi sfuggi.
Welcome to Dubai habibi!
Mimma
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