Ricordo quella colazione.
Una delle prime di Buongiorno Kuwait.
Tanti volti nuovi si mescolavano a quelli noti.
Stavamo cercando di fare quello che poi è diventato una realtà : una associazione per le donne italiane in Kuwait.
Avevamo messo l’appello su Facebook ed eccoci li tutte quante.
Valeria era la più giovane.
Spiccava per la sua giovinezza, i capelli lunghi, un sorriso dolce.
Quando si è presentata il suo accento toscano me l’ha resa subito più simpatica.
Come molti di noi si trovava in Kuwait per amore.
Ha seguito il suo giovanissimo marito, entrambi poco più che ventenni.
Ma così innamorati, così convinti della loro scelta.
Pronti a tutto per stare insieme.
Ho pensato a me alla sua età.
Io sono arrivata alla stessa scelta solo verso i quaranta non senza mille domande.
Lei era seduta e sorrideva. L’amore per quel giovane ragazzo traspariva tutto.
Era così serena.
Poco dopo ho saputo che era incinta.
Che un altro pezzetto di felicità completava quel puzzle.
Aveva iniziato a lavoricchiare.
Ha avuto una bella gravidanza.
Verso i sette mesi ha deciso di rientrare in Italia.
Per partorire a Firenze.
Essendo così giovane ho capito la sua scelta.
Ma il suo parto ahimè non è stato per nulla come se l’aspettava.
Thalia la sua meravigliosa bambina è nata con diversi problemi .
Atresia Esofagea e emimelia tibiale alla gamba sinistra.
Questi sono i nomi che Valeria ha dovuto subito imparare.
Mi ha raccontato che è stato uno choc.
Valeria non ha neanche visto sua figlia.
L’hanno subito intubata e un’ambulanza l’ha portata al Meyer dove è stata subito operata per l’atresia esofagea.
Dopo questa operazione di ricostruzione dell’esofago, Thalia non è riuscita a mangiare per bocca, inalava tutto. Prima solo con il sondino, poi le hanno applicato con una seconda operazione un PEG, un tubicino nello stomaco.
Per l’ Emimelia tibiale le hanno proposto subito una amputazione.
Si tratta di una malformazione rarissima, si verifica solo un caso su un milione.
Thalia è quel caso su un milione.
Le manca completamente la tibia, per questo la sua gamba è più corta, piegata verso l’interno e con una biforcazione al femore.
Una volta stabilizzata la problematica dell’esofago i due genitori hanno iniziato il loro pellegrinaggio verso le più importanti strutture ortopediche in Italia. Sono stati a Genova, Milano, Roma, Lecco.
Tutti confermavano la sentenza del Meyer : amputazione.
Hanno però spiegato che esiste una tecnica chiamata Weber- Paley come i due unici medici al mondo in grado di salvare la gamba, ma che nessuno in Italia e neppure in Europa sa applicare.
Un metodo che consiste in quattro operazioni in sei mesi , durante i quali Thalia dovrà portare un fissatore esterno. Poi per tre mesi con il gesso e poi tanta fisioterapia.
Uno dei due medici, il dottor Weber lavora a Dubai e i due genitori hanno intrapreso con lui questo percorso.
Come dargli torto.
Ci sono buone percentuali di riuscita dell’intervento, nonostante la gamba di Thalia sia grave, il punto più critico è il ginocchio perché ha la rotula spostata verso la biforcazione.
Queste operazioni le consentiranno di poter muovere la gamba, stenderla e piegarla, cosa che ora non può fare.
Le ricostruiscono il ginocchio centralizzando e tibializzano il perone.
Dopo potrà camminare con una scarpa rialzata, dato che la gamba sarà corta.
In futuro poi faranno 2 o 3 allungamenti, all’età di 6 e 12 anni più o meno, dipenderà dalla crescita.
Fino a quando la gamba sarà lunga come l’altra.
L’allungamento è un procedimento comune, viene fatto anche in Italia.
I due giovani genitori, entrambi 29 anni, hanno deciso pertanto di non arrendersi.
Purtroppo l’operazione è costosa e i genitori hanno bisogno di aiuto.
Non basta il loro coraggio.
Ho saputo di questa storia attraverso un messaggio.
Sapevo che Valeria era andata in Italia per far nascere la sua bambina, sapevo che aveva avuto dei problemi, ma non avevo capito la portata, la gravità.
Sono rimasta senza fiato.
Quando ci sono i bambini io perdo la testa.
Poi loro due sono così giovani, mi hanno fatto una tenerezza.
Con la mia associazione abbiamo iniziato la raccolta.
Il Bazar che oggi per la prima volta faremo è dedicato a Thalia.
Ci sarà un punto di raccolta e alcuni di noi doneranno parte del ricavato.
Ma l’operazione è davvero costosa e l’aiuto di cui hanno bisogno questi genitori è immenso.
Quindi ho pensato di usare il mio blog anche per chiedere un piccolo aiuto a voi che ci seguite.
Anche poco, pochissimo diventa tanto.
Insieme possiamo aiutare Thalia a camminare.
Un sogno immenso.
I genitori hanno lanciato una campagna di raccolta fondi su GoFunMe.
La campagna è raggiungibile al link https://www.gofundme.com/67i13ug
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