Sono le 7 del mattino.
I miei figli, assieme all’amico italiano Edoardo, sono seduti sulla jeep del compound pronti per andare a scuola.
Il compound provvede al trasporto per andare a scuola e tornare. Sono tre i bus che vanno alla Multinational School. Essendo questi gia’ pieni, hanno aggiunto una jeep. Qui ci sono 6 bambini: 3 italiani e 3 fratelli spagnoli.
“I don’t want to seat next to the Italians!” urla piangente la sorella spagnola di 8 anni.
Ma sei seria?! Penso io esterrefatta!
Nessuno dei tre fratelli spagnoli si muove e vuole sedersi al fianco di mio figlio Tommaso.
“He doesn’t has malaria or leprosy.” Dico io scioccata.
“He is Italian”, risponde la bambina piangendo.
Mi esce un: “Ma sei seria?!”.
A questo punto rimango senza parole.
Ma si puo’?!
E’ la prima volta in tutta la mia vita che mi trovo davanti ad un caso di discriminazione.
Sono 8 anni che vivo fuori dall’Italia.
Libia, Kuwait e Arabia Saudita sono i paesi che ci hanno ospitati. E mai, dico mai, mi e’ capitata una cosa simile.
Ho sempre incontrato gente felice ed entusiasta di conoscere italiani. Gente gentile e sorridente nei nostri confronti. Gente disponibile a fare nuove amicizie.
In Kuwait ho conosciuto persone che arrivavano da ogni parte del mondo.
In Arabia Saudita ho fatto amicizia con coreani, olandesi, americani, australiani, inglesi e poi sono arrivati gli spagnoli. Solo con questi ultimi ho avuto problemi.
Generalizzare non e’ mai corretto. Non posso affermare che tutti gli spagnoli siano maleducati e ignoranti. Qui ho conosciuto donne spagnole meravigliose.
Ma purtroppo nel compound dove vivo io ci sono tanti spagnoli maleducati. Forse troppi.
Mamme che ti salutano alla mattina davanti al bus per poi non guardarti in faccia il pomeriggio al minimarket.
Mamme che si girano dall’altra parte impettite.
Donne che ti parlano in spagnolo pur sapendo che sei italiana.
A me in questi casi viene da dire: “Ma sei seria?!”.
Ma ti sei forse dimenticata chi sono?
Ma hai dei problemi?
Forse sono al loro primo espatrio.
Forse non hanno ben capito che vivere fuori dalla Spagna implichi interagire con non spagnoli.
Forse sono convinte di vivere al loro Paese visto che sono in tanti, numericamente parlando.
Non lo so cosa passa per la loro testa. E non mi interessa saperlo.
Purtroppo, questa mattina, la colpa non era di quella bambina che piangeva gridando che non voleva sedersi vicino ad un italiano.
Fa un po’ tristezza dirlo, ma la colpa e’ della famiglia.
Aggiungerei, dell’ignoranza. Passatemi il termine!
Vabbe’, mi rimangono pochi mesi da vivere in questo compound.
Non sara’ certo l’ignoranza di questa gente a rovinarmeli.
Pero’ mi spiace che i miei figli si stiano facendo un’idea errata di questo popolo che in fondo vive vicino alla nostra amata Italia.
Drusilla
NonPuòEssereVero says
O forse semplicemente non hanno voglia di interagire, ne ho conosciuti parecchi così (non soltanto spagnoli, in generale) e pace 🙂
Non farti il sangue marcio!
Giupy says
Mi verrebbe da dire: va bene stellina, non sederti vicino agli italiani. Vai a piedi. Good luck!
Stefania Iori says
Per noi salutare ,fare amicizia , dire una parola gentile e sorridere è la normalità naturalmente sto parlando della tua famiglia e degli amici che circondano la tua famiglia .Noi veramente saltiamo anche chi non conosciamo ma purtroppo ci sono molte persone maleducate !! Tu fai sempre quello che il cuore ti dice il resto va ignorato Oppure Tommaso può avere lo stesso comportamento con quella bambina così dovrebbe comprendere cosa significa essere maleducati Un bacione
Graziella Pezzetta says
Mi hai sbalordito. Gli spagnoli ci discriminano? Ma è uno scherzo? E in cosa sarebbero meglio, di grazia? Questo può essere da insegnamento ai bambini, ovvero capire come potrebbe sentirsi una persona discriminata. Che brutta gente. Io non la lascerei cadere Dru, andrei dalla famiglia delle piccole bestie a chiarire, anche se te ne andrai; è giusto che questi buzzurri sappiano che stanno allevando animali e che feriscono altri esseri umani, altri bambini con questo atteggiamento. Non si deve mai tacere Dru. Mai.