Quando ho scoperto che in questo nuovo deserto avremmo dovuto vivere in un compound mi è scesa un po’ di tristezza. Le prime notti qui ho avuto gli incubi, sognavo di essere schiacciata e soffocata dalle alte mura che circondano il compound. Poi quel filo spinato in cima mi metteva ansia, mi chiedevo se ci avrebbe veramente difeso da eventuali intrusioni, se la sicurezza sarebbe stata in grado di prevenirle e gestirle. Le tante telecamere puntate in ogni angolo mi davano come la sensazione di vivere dentro alla casa del grande fratello, che io ho sempre odiato. E poi, il dover vivere a stretto contatto con le stesse persone, come in un piccolo paese di provincia.
Insomma, i primi giorni ho dovuto lottare contro i miei pensieri neri! Ma poi, mi sono detta che l’ansia e l’angoscia non potevano prendere il sopravvento, perché io sono una persona fatta di sorrisi, ottimismo e vivo seguendo la teoria del bicchiere mezzo pieno, come dice Battiato “le nuvole non possono annientare il sole”.
Ho deciso di cambiare prospettiva, piano piano ho iniziato a guardare il compound con occhi diversi ed ho scoperto che vivere qui non è poi così male. In questa realtà vengono organizzate tante occasioni di incontro: feste per le famiglie, pranzi, coffee morning per le donne, barbecue e feste di compleanno.
Dopo una decina di giorni dal nostro arrivo i colleghi di mio marito hanno organizzato un fantastico barbecue per festeggiare il ferragosto.
Poi è arrivata la festa organizzata dal nostro compound dal nome Family back to school! Una festa arrivata al momento giusto, proprio per festeggiare il nostro primo mese qui. Un bellissimo momento per stare insieme, salutare e conoscere i nuovi arrivati, cercare di capire quanta gente vive all’interno del compound, tuffarsi in piscina, mangiare insieme e soprattutto divertirsi tra chiacchiere e risate.
Poi sono iniziate le feste di compleanno, non solo di bambini ma anche di adulti. Tutte occasioni durante le quali si conoscono nuove persone, si parla non solo italiano ma anche inglese, si assaggiano cibi che arrivano da paesi lontani, si incontrano nuove culture. Momenti in cui, oltre a festeggiare e divertirsi, si imparano cose nuove. Ho visto crearsi un meraviglioso mix di profumi e sapori, uniti alle risate fragorose, alle chiacchiere infinite ed alle urla dei bambini.
Se qualcuno oggi mi dovesse chiedere: “com’è vivere in un compound?”, oggi risponderei “bellissimo!”.
Per tutti quelli curiosi di sapere com’è fatto un compound al suo interno, quali sono gli aspetti positivi e negativi del vivere al suo interno, vi rimando alla lettura del post scritto pochi giorni fa per Amiche di fuso dal titolo Vivere in un compound.
Mamma avvocato says
Che belle queste feste e occasioni di fare gruppo e conoscersi!!!Da’ l’idea di una comunità varia ma molto unita, nella quale sono certa vi troverete benissimo!
drusilla says
E’ questa la cosa che mi piace di più, il conoscere tante gente nuova con nuove culture.
Mammapiky says
Vado a leggere sono curiosissima…messa così mi sembra un villaggio turistico! ;-))))
drusilla says
Ci assomiglia molto.
Silvia Fanio says
Sembra di leggere l ‘aria di festa e spensieratezza che c’era nel residence dove ho fatto le ferie quest’estate. Li le persone che si conoscono da decenni e passano l’estate insieme organizzano serate a tema e feste per la settimana di ferragosto.
Sbaglio o è un po’ come vivere aria di vacanza, seppur immersi nella routine quotidiana?
drusilla says
E’ un po’ come vivere in un villaggio turistico, ma si vive la routine quotidiana.
Gilda says
Anche a me le telecamere darebbero un pò d’ ansia,ma ammetto anche che meglio che siano che il contrario!
E poi i lati postivi mi sembrano più di quelli negativi!
drusilla says
Evviva il bicchiere mezzo pieno!!!