“Mi alzo di scatto. Vedo la culla di Riccardo ai piedi del letto, il piccolo dorme beato. Tommaso, dov’è Tommaso? Esco correndo dalla stanza, vado a destra e mi ritrovo in sala, torno indietro, mi perdo nel corridoio che ha due uscite: a destra una porta chiusa, a sinistra una porta spalancata. Vado a sinistra, questa dovrebbe essere la stanza del mio omino. Lo scovo nell’oscurità mantenuta dalle doppie tende tirate davanti alla finestra, sta dormendo tranquillo nel suo nuovo letto ad una piazza, il letto dei bambini grandi, quello che da più di un mese il suo daddy gli ha preparato e lui non vedeva l’ora di provare. Nell’altra stanza, quella con la porta chiusa, sento russare, per fortuna mia mamma sta ancora dormendo.”
Questo è il risveglio dopo la prima notte a Kuwait City, tratto dal nostro libro Mamme nel Deserto (ma come ci siamo finite in Kuwait?).
Il risveglio in questo nuovo paese del Golfo è stata tutta un’altra storia…
Siete curiosi???
Già vedo le vostre facce che attendono di sbirciare e infilare la testa nelle varie stanze. Dai non vi tengo troppo sulle spine e vi faccio fare un giretto nella mia nuova abitazione, quella che spero di chiamare presto “casa”. Il giro sarà breve, l’appartamento è piccolo, nulla a che vedere con le dimensioni kuwaitiane. Qui è tutto più raccolto e intimo, ma bello e ben organizzato.
Vi confesso però che mi mancano due cose: la lavastoviglie (alla lunga potrebbe diventare causa di divorzio, come dice l’amica Fede da Singapore!) e la play room, quella stanza caotica dove i bambini possono giocare e fare pasticcio a loro piacimento.
Che ne dite, partiamo dalla mia camera da letto?!
Letto matrimoniale altissimo dove al risveglio tento di appoggiare i piedi a terra ma non arrivo al pavimento, devo quasi saltare per scendere; due comodini carini carini con un solo cassetto; un mobile scrivania con due ante, un grande specchio; infine l’armadio, che speravo fosse un tantino più grande, spazioso e capiente, viste le mie due valigie e mezzo di vestiti portati dall’Italia.
Di questa casa mi hanno colpito subito tutte le lampade posizionate sui comodini e sui tavolini della sala. Sono lampade chiccose, diverse in ogni stanza che regalano una vaga sensazione di eleganza.
La stanza dei bambini è molto simile alla nostra, con la differenza che vi sono due letti ad una piazza e un solo comodino. I tati hanno deciso di unire i due letti per stare più vicini, in questo modo siamo riusciti a ricavare un pezzettino di spazio per giocare dove abbiamo messo un tappeto ikea e un tavolino con due seggiole.
Ogni camera ha il suo bagno, nel nostro caso è dentro alla stanza mentre per i bambini è fuori proprio accanto.
Sono entrambi piccoli, giusto lo spazio per il lavandino, una bella doccia e il water accompagnato dall’inseparabile doccino che sostituisce l’inimitabile bidet.
La cucina è la parte della casa che più mi piace e che trovo veramente funzionale. Anche qui parliamo di spazi contenuti ma gestiti in maniera perfetta. Ci sono forno normale più forno a microonde, frigorifero, piano cottura con le piastre e ….. sorpresa, sorpresa…. la lavatrice! Come vi ho anticipato all’inizio, la lavastoviglie tanto promessa dal marito non c’è, come non c’era in Kuwait, come non c’è nella nostra casetta italiana, è destino!
La vista della lavatrice in cucina mi ha scioccato non poco, abituarsi ad usare questo strumento nel luogo in cui cucini e tratti dei cibi non è cosa semplice, ma alla fine qualsiasi trauma può essere superato.
Infine, passiamo all’ultima stanza: la sala.
Le dimensioni sono perfette, accolgono bene i due divani (prontamente ricoperti con due teli), due tavolini, un tavolo nel mezzo, la televisione e il tavolo dove mangiamo con le quattro sedie.
Il balconcino è un altro punto di forza di questo appartamento, su questo piccolo ma prezioso spazio esterno siamo riusciti ad infilare due biciclette, un monopattino e uno stendibiancheria. La cosa meravigliosa è che stendi i panni e dopo nemmeno due ore sono perfettamente asciutti, peccato che non siano anche stirati!!!
Abbiamo finito. La visita del nostro nuovo appartamento che piano piano sta diventando casa è terminata.
Sono due settimane che siamo arrivati in questo nuovo deserto e posso dire di aver già familiarizzato con la casa, ho già preso possesso, o forse è meglio dire invaso, ogni singolo centimetro di spazio disponibile. L’appartamento mi piace. Mi piace vivere al secondo piano, poter spalancare le tende senza avere l’ansia di essere guardata dalla strada, mi piace osservare una parte del compound dall’alto.
Alcune cose sono simili al Kuwait e quindi mi stanno facendo sentire come a casa: l’aria condizionata presente in ogni stanza, il doccino nel bagno, le prese elettriche a tre entrate, il decoder della tv dove non trovi mai i canali che ti interessano e il bollitore in cucina pronto a scaldare l’acqua velocemente.
I bambini sono ancora a casa da scuola, inizieranno il 30 agosto, finalmente!!!! Da quel giorno inizierò ad esplorare, scoprire e familiarizzare con questo nuovo paese che purtroppo non ho ancora avuto la possibilità di vedere.
Cercherò di rendervi partecipi di ogni mia scoperta…
Ma ditemi un po’, vi piace il mio appartamento che presto chiamerò casa????
mamma avvocato says
Mi sembra elegante ma molto serio. Comunque, con i giochi dei bimbi qualunque locale si rallegra subito!
la lavatrice in cucina in effetti è strana, però sono molti i paesi in cui si usa così. Vedrai che ti abituerai presto!
Posso chiederti il perché delle differenti dimensioni rispetto a Kwait? È’ questione di budget del datore di lavoro o di usanza locale e/o carenza di spazio in città?
Sono curiosa!
Ora vi immagino nei vostri letti!!!
drusilla says
In Kuwait vivevamo in un palazzo in un quartiere della città mentre qui viviamo all’interno di un compound dove gli spazi sono più contenuti e stretti. La città è molto grande ma logicamente i compound hanno un’area ben precisa dove far vivere tante persone al suo interno.
Hai ragione, i giochi rendono molto più vissuta la casa!
mammaalcubo says
Mi piace (a parte la lavatrice in cucina)! La casa ha uno stile moderno e etnico allo stesso tempo.
Ma quanto caldo fa fuori?
drusilla says
Le temperature sono ancora piuttosto sfidanti: in questo momento che sono le 15.10 ci sono esattamente 44°.
MICOL says
ma é carinosissimo, sono sicura che piano piano diventerà la tua bomboniera. In bocca al lupo. un bacio ai tati
drusilla says
Grazie!!!! un abbraccio a te
Cristina says
Ti leggo da un po’ ma commento poco di solito..però innanzitutto ti faccio un in bocca al lupo per la tua nuova vita e mi ha colpito il tuo stupore della lavatrice in cucina! perché anche in Francia usa…almeno negli appartamenti piccoli; io l’ho avuta in 3 case e alla fine mi ci ero abituata tant’é che mi sembra “normale”! Anche qui alcuni amici hanno il doccino e lo si trova spesso nei luoghi pubblici (tipo ospedali ) e soprattutto la doccia in camera da letto é mooolto di moda..che se ti devo dirla tutta a me non fa impazzire!!
drusilla says
Prima di tutto grazie perché ci leggi e per il commento!
La lavatrice in cucina l’avevo incontrata in Inghilterra a casa di amici ma sinceramente non ci avevo fatto molto caso. Ora che la devo utilizzare attivamente mi fa un po’ impressione, ma diciamo che i traumi son ben altri!
Il doccino è qualcosa di veramente terribile ma ormai ci avevo fatto l’abitudine, anche se il bidet mi mancherà sempre!
MammArch says
In Italia abbiamo sempre vissuto in modo “compatto” e nelle prime due case avevamo la lavatrice in cucina. Un po’ scomodo, specialmente per il fatto che io amo tenere l’oblo aperto per evitare i cattivi odori ed in cucina non si può fare.
Qui in Australia lo spazio proprio non manca, ma il bidet ahimè si!!!
Buona scoperta della tua nuova casa 😉
Graziella Pezzetta says
Ciao Dru! siamo tornati dalla nostra gita quotidiana in Olanda e posso dedicare finalmente del tempo a leggerti. Carina la tua nuova casetta, la renderete “vostra” in breve tempo. Ho una domandona, tenuto conto che vi fermerete dai 3 ai 5 anni, se ho ben capito, non si può chiedere al datore di lavoro un investimento di 5/600€ per una lavastoviglie? La mia è spirata prima della partenza per l’Olanda dopo ben 21 anni, il primo acquisto che farò appena ritorno sarà una nuova lavastoviglie, è un’altra vita! Convinci il tuo attuale marito cara Dru. Baci e abbracci carissima.
drusilla says
Ciao Graziella!!! Che meraviglia l’Olanda.
L’investimento potrebbe anche essere fatto il vero problema è lo spazio, non c’è nemmeno un angolino dove poterla incastrare.
21 anni è una bella età per una lavastoviglie!!!
Mamma Piky says
Molto elegante e mi piace molto l’accostamento bianco e nero, ecco la lavatrice in cucina un pò mi inquieta come l’assenza del bidet ma come dici tu, ci si abitua a tutto e non è detto che sia un male. Un abbraccio cara Dru, non vedo l’ora di leggerti in questa nuova vita.
Mamma Piky says
Ecco…avevo lasciato il commento ed è sparito tutto, comunque dicevo che mi sembra tutto molto elegante e che adoro l’accostamento bianco nero, sono perplessa solo sull’assenza di bidet e sulla lavatrice in cucina…per il resto aspetto tute notizie in questa nuova terra!!!
Annika says
Che bellino, Dru! Sembra tutto nuovissimo e carinissimo! Non vero l’ora di vedere le foto della zona 🙂
sempremamma says
Che belle le lampade!!!
certo che fa strano avere la lavatrice in cucina, ma ci si abitua a tutto. Potevano metterla grigia o nera però!!!!
Luciano says
Sono il primo a dire che la lavatrice in cucina l’ho vista pure in Italia? Ce l’aveva un mio amico nella casa da studente a Parma.
Benvenuta nella nuova casa. Non è proprio piccolissima, dai. Spero che vi ci troviate bene.
drusilla says
Grazie Luciano!