Mimma ti sei integrata a Kuwait city?
E’ facile integrarsi in un paese straniero? In un paese con una cultura così diversa? Con una religione così forte e presente nella vita di tutti i giorni?
Vi risponderei : dipende.
Ora sono io che vi chiedo : Cosa intendente per integrazione? Cosa significa per voi integrarsi in un paese come Kuwait?
Averi amici locali? conoscere bene la città? sapersi muovere o semplicemente sentirsi a casa?
Ebbene secondo me l’ultima, sentrsi a casa, forse è quella che sono riuscita a realizzare.
Lo racconto bene nel mio post di amiche di fuso che qui vi riporto.
Ma tu a che comunità appartieni.
“Quando sono partita per Kuwait City la frase tipica è stata “oh poverina” “ma le donne lì sono trattate male!!” ” ma non stai male a far crescere una figlia femmina lì”.
Io ho chiuso la porta di casa a Milano con le lacrime agli occhi, perchè lasciavo tutti i miei affetti, perchè pensavo che lì si sarebbe svolta tutta la mia vita, perchè sentivo che Milano era il mio posto nel mondo. Nessun pensiero mi angustiava per l’incontro con questa nuova cultura, non troppi o quantomeno non era il mio problema maggiore in quel momento. Ero più preoccupata per quello che lasciavo non per quello che avrei trovato.
E’ vero andavo in un paese mussulmano, ma è un paese arabo ricco, è vero confina con Arabia Saudita e Iraq, ma se non è moderno come Dubai, resta comunque un paese non troppo integralista. E poi io per carattere non penso mai troppo, cerco di non crearmi aspettative, nè eccessive paure.
“Fai finta di essere in vacanza. Non pensare che è per sempre o per lungo tempo!“, mi sono detta
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