A breve partirò per l’Arabia Saudita
Dopo questo anno di Italia sono pronta a indossare nuovamente l’abito da expat, ripartire per una nuova avventura. Mi sento carica per questo nuovo deserto. Ad attendermi ci sarà una nuova abitazione che spero di chiamare presto “casa”, tante nuove persone con le quali mio marito ha già creato un meraviglioso rapporto d’amicizia, una cultura che in parte già conosco e uno stile di vita molto diverso da quello attuale.
Insomma, mi sento pronta a fare questo nuovo salto nel vuoto per affrontare il mio futuro.
Ma che cos’è il futuro?
Qualcosa che avverrà in seguito, eventi che possono accadere.
Vivere da espatriata significa non sapere mai con certezza cosa ti accadrà in un tempo futuro.
Significa vivere intensamente il proprio presente, cercando di non perdere mai nemmeno un istante, ma soprattutto cercare di cogliere ogni sfumatura di ciò che ti circonda.
Significa anche ritrovarsi spesso a vivere di ricordi, crogiolarsi nella bellezza del tempo passato, rivivere quegli istanti che ci hanno tanto colpito ed emozionato.
Vivere da espatriata sicuramente non ti permette di pensare ad un futuro.
Che cosa farai da grande?
L’estate scorsa una persona mi fece questa domanda, io andai in crisi perché non sapevo come risponderle. In realtà, questa domanda suscitò in me altre domande: ma quando possiamo definirci “grandi”? Quando è giusto sapere cosa vogliamo fare nella vita? Che rapporto ho io con il mio futuro? Come mi vedo tra dieci anni? O forse anche tra cinque. Dove vorrei essere e cosa vorrei fare in futuro?
Sono tutte questioni così delicate e importanti alle quali oggi non saprei proprio rispondere.
Un anno fa a questa domando risposi con un post scritto su Amiche di Fuso. Oggi, dopo più di un anno, posso aggiungere che presto partirò per Riyadh e per un’avventura tutta nuova e che spero che al termine di questa avventura in un nuovo deserto si presenti finalmente un’oasi fatta di verde nella quale poter rifocillarmi.
E voi, come vi vedete tra 5 anni?
Cosa farete da grandi?
Graziella says
Il futuro è un’ipotesi … il futuro è oggi, perchè ieri è già passato e domani non esiste. Questo è quello che penso del futuro. Programmi a lunga scadenza per me non esistono più, a che serve? Puoi decidere che prenderai una Laurea, che partirai per un lungo viaggio, che avrai un figlio, ma in fondo nulla di quello che programmi segue mai una linea retta, talvolta quella linea si interrompe e partono strade nuove, talvolta il percorso si intreccia, cambia direzione, fa giravolte … Non pensare troppo al futuro, l’ho capito solo quando il mio futuro si è accorciato molto. Non dico di vivere alla giornata, non è fattibile, ma a breve termine, quanto breve è facoltà di ogni persona deciderlo, ma abbastanza breve da permetterci vie alternative senza grandi traumi. Questo è il mio concetto di futuro. Fra cinque anni? Troppo lunga come prospettiva per pensarci.
mammaalcubo says
Io non ho in previsione espatri o altri cambiamenti così radicali nei prossimi anni… ma faccio comunque fatica a immaginare come sarà la mia vita futura.
Sicuramente tra 5 anni avrò nuove sfide: il grande avrà appena finito le medie, il piccolo sarà alle elementari. Magari avrò cambiato lavoro o trovato la casa dei miei sogni, con un giardinetto e una mansarda. Sicuramente avrò conosciuto nuove persone e ne avrò lasciate da parte delle altre. Avrò più capelli bianchi ma forse dormirò più notti intere.
Qualsiasi cosa succederà spero di avere ancora ottimismo e speranza e cose belle da raccontare.
In bocca al lupo per la tu anuova avventura!
intantoinTedeschia says
Intanto in bocca al lupo per questa nuova avventura! Come mi vedo tra 5 anni? Il futuro è rosa per chi sceglie di viaggiare, provare nuovi sapori, assaggiare frutti rari, camminare su nuove strade.
Il mio futuro non ha certezze, non voglio pianificare, voglio pensare che tutto è in divenire, chiedo alla mia vita di continuare a sorprendermi.
Sono una mamma expat, non chiedemi di essere normale!
Drusilla says
Hai ragione, noi mamme expat non conosciamo la normalità! Però quanto è bello potersi stupire per le piccole cose!
sempremamma says
Io credo che la vita di tutti sia un po’ così. Non sai mai cosa ti aspetta il futuro. Cinque anni sono pochi, ma nello stesso tempo sono davvero tanti. A me in cinque anni è cambiata la vita. Ciò che valeva cinque anni fa, ora non vale più, tutto è cambiato. Alcune cose in meglio, molte in peggio.
Cosa succederà in cinque anni? Non lo so, non ho più prospettive a lungo termine, vedo già poco nel breve raggio, figurati così lontano. Mi auguro solo che le cose migliorino un po’, non dico tanto, un po’.
Annika says
Io mi sto crogiolando nel non sapere neanche dove sarò tra 18 mesi! 😀
Un super in bocca al lupo per questa nuova avventura 🙂
drusilla says
In bocca al lupo anche a te!
Mammarch says
Tra 5 anni sarei felice di poter regalare alle mie figlie il passaporto austtaliano. Questo è il nostro progetto a lungo termine, per il resto cerco di vivere alla giornata e di ricordarmelo tutte le volte che entro in sbattimento per le mille cose da fare. Tutto può cambiare davvero in un attimo ed è bene imparare a goderci il presente 😉 Super in bocca al lupo per questa nuova avventura
drusilla says
Gli faresti un regalo enorme, in bocca al lupo!!!
virginiamanda says
Io fin da piccolina ho sempre pensato che a 32 anni sarei morta. Ma senza nessun spirito macabro, eh! Semplicemente pensavo che a 32 anni me ne sarei andata.
E quindi, consciamente e inconsciamente ho sempre fatto tutto in previsione del fatto che a 32 anni la giostra si sarebbe fermata.
Sarà per questo che non ho mai avuto desiderio di sposarmi e di fare figli. Non so come (e sicuramente è una cosa stupida, eh, io non sono mai stata dark né emo) ma un po’ alla volta questo pensiero ridicolo è diventato naturale.
Perché tutto questo strampalato discorso?
Perché l’anno scorso a lavoro ho dovuto fare la salary review che consiste in un colloquio con un superiore che esamina i tuoi risultati.
Una delle domande di rito era: “dove sarai tra cinque anni?”.
E io, di getto senza neanche pensarci ho esclamato: “Ma io tra cinque anni spero di essere morta!” con un sorriso da qua a là di quella convinta di ciò che sta affermando.
Lui è scoppiato a ridere e mi ha detto: “Per fortuna ci sei tu con il tuo senso dell’umorismo!”.
Per dire che a volte le domande “dove sarai tra dieci/cinque anni?”, “come vedi il tuo futuro?” etc etc sì, certo, sono utili perché aiutano ad imprimere una certa direzione ai nostri passi, ma sono anche abbastanza insulse.
Vai per la tua strada, cercando di diventare sempre di più la persona a cui aspiri, e poi tanto lo sai già che la vita fa giri e sentieri del tutto inaspettati!
Un abbraccio!