Ho voglia di un caffè tra expat.
Un caffè bevuto in un luogo straniero, lontano dall’Italia, in una terra sconosciuta che presto diventerà “casa”.
Ho bisogno di bere un caffè che in realtà non è caffè e potermi lamentare del fatto che questa cosa non sia buona come il caffè italiano, ma maledettamente goduriosa. Un beverone dal retrogusto di caffè dove il latte e il caramello la fanno da padroni, assieme agli zuccheri e ai grassi.
Un ustionante caramel mocaccino di Starbucks pieno di panna e caramello. Dove, al momento dell’ordine, risponderò con sicurezza “Tall”, lasciando impassibile il cameriere filippino di turno. Ora, ho alle spalle quattro anni di ordinazioni imbarazzanti dove alla domanda della sizes il mio sguardo era quello di puro terrore!
Ho necessità di condividere una mattina con nuove donne che forse un giorno potrò chiamare “amiche“. Donne che arrivano da parti diverse del mondo e che parlano inglese con slang differenti. Ma anche di donne italiane che si trovano in questo nuovo paese a vivere una nuova avventura a seguito dei mariti expat.
Ho bisogno di ridere con queste persone degli errori che tutte commetteremo con l’inglese, per le incomprensioni linguistiche che nasceranno ma che non ci fermeranno per affrontare al meglio questa esperienza di vita.
Ho voglia di respirare positività, perché le donne expat sono cariche di ottimismo e solarità e riescono a farti sorridere anche delle disavventure.
Ma quello di cui ho più bisogno è un caffè tra donne che vivono le mie stesse condizioni, il mio stile di vita (perché la vita da expat diventa uno stile di vita) che hanno fatto scelte come le mie e per questo stanno vivendo paure, ansie, gioie e soddisfazioni simili. Sono un po’ stanca di essere guardata come un extraterrestre perché ho fatto la scelta di mollare tutto o perché non timbro quotidianamente un cartellino. Il mio lavoro è essere expat e mi assumo tutte le responsabilità nonché i pregi ed i relativi difetti che questa vita mi regala. Per noi donne expat condividere una mattina di chiacchiere davanti ad un finto caffè è già una grande conquista, significa che hai avuto la fortuna di trovare sulla tua strada persone con le quali condividere momenti. E, se sei fortunato, anche poter parlare, confidarti e divertirti. Magari se la fortuna ti sta proprio baciando queste donne, un giorno, diventeranno tue amiche, perché l’amicizia in espatrio vale doppio!
Ho bisogno di donne vere, quelle che non si nascondono dietro la scarpa o la borsetta firmata perché per loro conta di più l’essere che l’apparire.
Ho bisogno di tornare a vivere la mia vita da cosmopolita, da cittadina del mondo.
Ho voglia di rimettermi in gioco, dar vita a nuove sfide, ricominciare da capo, ricostruire me stessa e la mia vita da donna-mamma-moglie expat.
Ho tanta voglia di arrivare a Riyadh e conoscere Giovanna e tante altre donne, mogli di colleghi di mio marito che come me stanno iniziando una nuova e incredibile avventura.
Se siete al primo vostro espatrio non spaventatevi perché tutto può essere affrontato con positività e ottimismo, ma soprattutto il caffè tra donne expat vi salverà la vita, credetemi!
Mamma Far and Away says
Quanti caffe’ Drusilla mi sono bevuta con donne straniere e capisco benissimo il tuo feeling. Mi sento un pesce fuor d’acqua quando rientro in Italia e quando non riesco a parlare di certe cose, di certe emozioni e sensazioni, mi sento imcomprensa, mi sento una marziana, per tanti aspetti della mia vita, che ora sono talmente diversi da quelli delle mie amiche/conoscenti rimaste in Italia.
L’espatrio ti cambia, e’ un dato di fatto, se poi lo vivi positivamente, come opportunita’ e con la spinta giusta ti porta ad “ammalarti d’espatrio” e a non stare piu’ bene nel paese d’origine (anche se io infondo bene al 100% non ci sono mai stata).
Spero tanto un giorno di poter prendere un caffe’ con te e Mimma…ma nei vostri voli non fate mai scalo a Londra!!?? Please!!!???
Un abbraccio
drusilla says
Mi piacerebbe tantissimo conoscerti e vedrai che prima o poi riuscirò a venire a prendere un caffè a Londra!
Mamma Far and Away says
Ti aspetto!! Ce la faremo prima o poi tra uno spostamento e l’altro! un abbraccio
Ladyalex says
Ciao Dru e Mamma far away.
Io adoro la torta alle carote del Magnolia Bakery….la migliore qal mondo..
Dru in bocca al lupo nel Saudi. Pensa che prima di arrivare in Kuwait ho dovuto passare un mese in un pesino sperso dell’Arabia Saudita vicino al confine col Q8. Dalla vibrante Londra ( mia casa adottiva sin dal 1996) volo da sola con 3 figli ( di cui uno di 1 anno) per raggiungere il maritino..Arrivo sfinita dopo 7 ore di volo notturno in un aereporto piccolo ( Khobar) e un mondo cosi’ alieno mi si presenta davanti agli occhi arrossati …mi sembrava di essere in dormiveglia..cioe’ spettatrice inattiva di quello che succedeva attorno.. mi trovo l’hubby che mi accoglie a carrello del ritiro bagagli…e io sbalordita gli chiesi ‘ma come fai ad aver passato la sicurezza?’E lui ‘ che controlli …sei nel Medio Oriente’ .Capirai io che da Londra seguivo tutte le regole senza mai sgarrare!!!e poi le altre tre ore in macchina con sole che nasceva sul deserto…ogni km passato era come se un velo fosse tolto al paesaggio davanti a me ed un nuovo spettacolo si materializzasse di fronte…non scordero’ mai le emozioni che provai.. ( anche di sgomento)..
Ma tu hai gia’ il patentino da expat e Riyad ha tutto un altro sapore…e mi hanno anche detto che devi solo mettere l’abbaya senza il velo..sono piu’ moderni in citta’ rispetto al paesetto fermo agli anni 60 in cui mi ritrovai io.
Dopo un mese finalmente arrivo’ il visto di residenza e scappammo al di la’ del confine…il Kuwait a confronto mi sembrava Las Vegas!!
Mamma Far Away , mi ritrovo tantissimo nelle tue parole…provo esattamente gli stessi sentimenti quando torno al paesello veneto che lasciai 19 anni fa…aliena in terra mia.
Le mie amiche interpretano il mio distacco come “superiorita’ ” ma non lo e’ affatto …e’ puro smarrimento..Mi sento molto piu’ britannica che italiana nel modo di pensare e interagire con gli altri… non mi faccio piu’ problemi di come sono vestita o se mi macchio la maglietta mentre sono in giro..non sono una mamma super ansiosa…lascio che i miei tre moschettieri scoprino il mondo senza troppe restrizioni ( ma sempre educati e con classe) e non ho gli orari rigidi per pranzo e cena..
Mia madre impazzisce quando noi andiamo in vacanza da lei e non facciamo colazione fino alle 11 perche’ a mezzogiorno ovviamenete non abbiamo fame e le roviniamo i programmi culinari!!!
Spero che tra un paio d’anni torneremo alla nostra base di Londra ( viviamo ad Osterley) e di conscerti.
un abbraccio
PS Dru , ho appena finito il vostro libro…e devo ammettere che mi riconosco piu’ in te che nella pazza Mimma ma allo stesso tempo le invidio la sfattataggine perche’ senza il suo coraggio non penso avreste fatto cosi tanto networking e non avreste avuto tutte queste avventure da condividere con noi.
Io son qui dal 2009 ma avro’ un decimo delle vostre esperienze sociali..non che sia una reclusa ma evitavo gli italiani come la peste..finche’ non ho conosciuto Raffy e lei mi ha fatto scoprire cosi’ tante donne italiane fantastiche!! peccato che tu sia partita prima di conoscerci!!
Claudia says
Dai che fra poco sarai di nuovo una expat tra expats!
drusilla says
Non vedo l’ora!
un abbraccio
sempremamma says
Ormai manca pochissimo e credo tu sia elettrizzata!!!
drusilla says
Non vedo l’ora!
Annika says
Pure io non vedo l’ora di re-espatriareeeee 🙂
mammaalcubo says
Detta così fai venir voglia di partire per nonsodove anche a me 🙂
Tiziana says
Un caffe’ da expat…noi mamme expat ne abbiamo bisogno , piu’ dell’aria, per condivividere emozioni che solo chi ha lasciato tutto dall’ altra parte del.mondo puo’ condividere!
drusilla says
Hai proprio ragione!