Ricordate il mio motto? Tutto quello che ci accade può diventare un’opportunità.
A volte sembrano sole parole, più facili a dirsi che a farsi, altre invece sono realtà, hanno dei nomi Susanna e te le trovi sedute di fronte.
Hanno i capelli castano chiari, degli occhi limpidissimi e chiari, un sorriso dolce e una pelle di porcellana.
Susanna rappesenta la prova di questo mio credo.
Giovane donna genovese di 33 anni, da 10 a Torino.
Mezza inglese, cresciuta in Italia, ma con la valigia già pronta sotto il letto. La sua educazione l’ha portata presto a mettere il naso fuori dai confini nazionali. E così ben presto è diventata poliglotta, ben 4 lingue perfettamente parlate e scritte: italiano, inglese, spagnolo, francese, catalano e ora alle prese con l’arabo.Prima di partire per il Golfo Persico, Susanna lavorava all’ufficio relazioni internazionali alla Scuola di Management ed Economia dell’Università degli Studi di Torino, occupandosi dei rapporti con università estere e organizzazione e accoglienza dei visiting professor, era docente di inglese al Master in Management della business school ESCP e docente di inglese e tutor relazioni internazionali presso Camplus Lingotto, un collegio d’eccellenza della Fondazione Falciola.
Poco più di un anno fa ha organizzato alcune visite e incontri per una delegazione proveniente da un college kuwaitiano. Dopo aver passato una giornata con loro, le è stato chiesto se fosse interessata a trasferirsi in Kuwait e lavorare come docente presso il loro college. Dopo alcuni mesi le è arrivata una proposta di lavoro a tempo indeterminato. Un’offerta per lei incredibile, il cui stipendio supera il valore dei tre lavori che fa in Italia per mantenersi.
Non ci pensa molto, si organizza e parte.
E’ stato a quel punto che io l’ho conosciuta. Arrivata da poco, ma comunque positiva, propositiva e open mind.
Già allora sentii il suo cervello che si muoveva a mille, si quei cervelli che fanno rumore per quanto lavorano, pensano a mille nuove cose ad opportunità da creare. Si capiva che cercava la sua nicchia.
E oggi inizia a raccogliere i frutti di tutta quella energia positiva.
Ce lo racconta con le sua voce:
“L’ideazione del progetto Cibo Kuwait è partita quando in un centro interculturale che frequentavo per seguire lezioni di arabo mi è stato chiesto di condurre una serata dedicata alla gastronomia italiana. Il pubblico era molto partecipe e la Kuwait TV ha trovato interessante l’argomento e mi ha intervistato. Durante l’evento, una sessantina di locali hanno assaggiato una serie di specialità italiane halal (senza vino o derivati del maiale) cucinate con ingredienti locali e non. Ho iniziato così, poi cucinando per alcuni amici e, gradualmente, mi sono trovata a cucinare e a organizzare delle cene più complesse. Due italiani mi stanno aiutando in questa impresa. Il mio business partner, Francesco Gallo, mi ha aiutato a valutare strategie, costi ed opportunità. Il logo e la grafica del mio sito www.cibokuwait.com sono a cura dell’architetto Paolo Acone. Ho anche un profilo instagram, facebook e twitter.
Il concetto alla base di Cibo è di creare cibi di alta qualità, facendo scoprire ai Kuwaitiani la ricchezza della gastronomia italiana. C’è davvero molto entusiasmo per il cibo buono, sano e soprattutto italiano.
E’ un’attività di catering on demand e di vendita presso farmers market.
In Kuwait ci sono due farmers market: il primo è un mercato itinerante settimanale pop up chiamato Shakshooka. La stagione non è ancora iniziata. Il farmers market Shakshooka è un mercato pop-up itinerante settimanale. La location cambia ogni settimana e rimane segreta fino al giorno stesso. I “makers” offrono un ampio assortimento di prodotti di alta qualità, a partire da pane e cibi artigianali, marmellate, salse, creazioni fatte a mano, saponi e creme a base di ingredienti naturali, prodotti upcycled e, a seconda della stagione, frutta e verdura biologica locale. Shakshooka vuole essere una piattaforma che incoraggia e sostiene l’imprenditorialità e l’artigianato, e intende elevare gli standard culinari in Kuwait, promuovendo l’importanza della relazione tra “maker” e “buyer”. L’11 di novembre ci sarà una presentazione della nostra collaborazione nel centro interculturale Ties Center. Il titolo dell’incontro è Italy’s Ancient Foods Reach Kuwait’s Shakshooka Market. Presenterò una serie di specialità della cucina italiana meno note al pubblico kuwaitiano, spiegandone la storia e la preparazione. Dopo il mio intervento e mini degustazione, Mariam al Hanouf, la chef che ha dato vita al Shakshooka Market ci parlerà del mercato e di un progetto di orto collettivo chiamato Secret Garden.
Il secondo farmers market in Kuwait si chiama Qout Market, è più grande si tiene una volta al mese.
Il prossimo sarà il primo di novembre e mi troverai all’ultimo piano dell’Arraya Park con pasta fresca, sughi, castagnaccio, torte salate, farinata, marmellata da accompagnare ai formaggi, confetture particolari e pure la bagna cauda!
Tutto fatto con le mie sante manine con ingredienti il più possibile locali e bio.”
Non male vero? Quindi cari amici italiani in Kuwait non mancate il 1 novembre di fare una capatina al suo banco e l’11 novembre accorriamo tutti a sentire la brava Susanna. Mostriamoci orgogliosi di questa connazionale dallo spirito curioso che sta cercando di conquistarsi un pezzettino di spazio per lei e per la nostra tradizione.
Io ci sarò e voi?
E per tutti gli altri che dire? Ecco un altro esempio di gente che si inventa, reinventa e realizza sogni.
A me queste storie trasmettono un sacco di energia. E a voi?
Moky says
Brava, anzi bravissima.
Susanna says
Grazie 🙂
Susanna