Mancano dieci minuti all’arrivo dei taxi.
Devo sbrigarmi, basta tardare cinque minuti e il traffico diventa ingestibile e l’arrivo a scuola un incubo.
Non so cosa mettirmi, fa caldo, ma indossare i miei amati vestitini inizia a pesarmi.
Mi guardano troppo. Senza contare che poi quando entri in un locale, al super, al mall muori dal freddo per l’aria condizionata.
Decido di optare per un banale jeans, una tshirt e scarpe basse.
Mio marito mi ha detto di essere più discreta. Anche quando cammino sul marciapiede, meglio che stia più sull’interno, che devo allontanarmi dal ciglio della strada.
Di non discutere con taxisti e tenere lo sguardo distante. Nulla che non facessi già.
No, non ho paura qui a Kuwait. Non più di quella che potrei avere in grandi città. Odio solo dovermi ricordare di non essere troppo scoperta.
Ultimamente però sento il bisogno di essere più “trasparante”.
Le notizie che si leggono, i mormorii…fanno pensare molto.
Alle presentazioni mi piaceva dichiarare: ma voi lo sapete dov’è il Kuwait? Lo sapete chi sono i nostri vicini?
Ecco i nostri vicini sono quelli che fanno più effetto.
E’ inutile siamo in una posizione “strategica” o “calda” dipende dai punti di vista. Confesso che prima di rientrare ho controllato la rotta degli aerei.
Le notizie che sentivo in Italia mi avevano allarmata. Pur sapendo che da sempre Kuwait tende a fare da paciere.
Una volta qui…tutto sembra avvolto nella sabbia, nella polvere, ridimensionato.
Si vede più polizia, immagini che in giro ce ne siano tanti in borghese, ma non sai nulla.
E allora fai finta che tutto sia sotto controllo.
Certo verifichi solo che sui siti delle varie ambasciate non ci siano nuove news.
E per il resto cerchi di fare la tua vita.
Ma con le orecchie alzate, gli occhi belli aperti.
E una voglia di essere più che mai tranquilli e trasparenti.
Ci rimani un po’ male che siano stati proibiti le feste per Halloween. Ma non ci puoi fare nulla.
Mi guardo veloce nello specchio.
Manca il rossetto rosso, quello che ho imparato a mettere qui.
Ma per oggi decido che ne faccio a meno. E sai che c’è??
Oggi, mi faccio una bella coda.
Eccomi sono pronta.
ps. voi che mi scrivete e siete preoccupati, no, non ho paura. State tranquilli. Tutto sotto controllo.
Claudia says
Meno male, Mimma. Speriamo che il Kuwait resti il paese pacifico che è, e che la vostra vita possa proseguire tranquilla!
mimma says
Speriamo Claudia! Noi ci contiamo .
Giulia says
Oltre eventuali paure o tensioni, credo sia brutto dover rinunciare alla propria personalità per poter vivere senza problemi in un posto. Di certo tu non sei affatto trasparente, nemmeno con i jeans, scarpe basse e coda. Nemmeno con un sacco di juta lo saresti.
Un bacio, Mimma
mimma says
Cara Giulia in realtà non l’ho mai fatto . Però ecco ultimamene ho la sensazione che è meglio stare più tranquilli ! Troppo carina tu
mimma says
Troppo carina Giulia. Per assurdo appena arrivata mi facevo meno prb , ora capisco di più certe dinamiche e faccio più attenzione . Vedremo !
Moky says
Trasparente perchè? Perchè spicchi tra la massa? Non passi inosservata lo stesso, è la luce che irradi che ti fa notare nella moltitudine, almeno a me dai questa impressione nelle foto che vedo postate.
mimma says
Che tenera che sei ! Perché sono bionda è chiaramente non locale !
Mamma avvocato says
Brutto dover aver paura, brutto dover sembrare trasparente.
Ormai, sembra non esserci posto al mondo al sicuro dalla rabbia, dal fanatismo e dalla disumanità.
Ti penso.
Giulia says
Dru e Mimma, senza rancore, vi ho nominate http://letteredaberlino.wordpress.com/2014/10/03/gatto-curioso/
trentazero says
Non e’ affatto facile, Mimma.
Non ti dico “coraggio” perche’ so che gia’ sei una forza della natura.
mimma says
Cara il trucco è non pensarci troppo ! Comunque in quanto a forza della natura mi batti eccome ! Grazie
Cherryblossom says
Cavolo Mimma, mi dispiace.
Se ti puo’ consolare ieri sera a lezione si parlava della minaccia dei matti dell’isis di issare la bandiera nera sulla casa bianca e si rifletteva che, visti pure i recenti problemi di security nel governo, la sicurezza e’ davvero un concetto relativo anche qui in America. Poi bon, siccome la prof fa allegria di secondo nome, abbiamo buttato in mezzo pure l’ebola e i superbatteri resistenti agli antibiotici…roba che se passa a un gatto nero si grattava.
mimma says
Mi hai fatto troppo ridere con la descrizione della tua Teacher ! Già ti vedo . Però ecco viviamo tutti un momento particolare e forse l’unica è non pensarci troppo !
Mammapiky says
Cavolo Mimma, ti ammiro per la tua tranquillità, io non riesco ad esserlo nemmeno da qui e comunque se vedi “le brutte”, fai le valige e torna qui.