Siamo in macchina, Giada si è addormentata.
Non è tardissimo, ma lei anche se è venerdì si sveglia alle 6 del mattino come ogni giorno.
Si è divertita un sacco stasera. Adora uscire “nella notte” come dice lei. Poi era tutta contenta di conoscere nuovi amici.
Mi ha chiesto “mamma ma loro parlano solo italiano?”. Inizia a stupirsi se qualcuno qui parla solo una lingua, o non sa l’inglese. E quando ha conosciuto Saskia, la figlia di Ania, che parla bene in italiano, ma i cui genitori parlano solo in inglese, perchè ha vissuto tre anni a Milano, ho visto la sua testolina girare e cercare di capirci qualcosa.
Abbiamo lasciato da poco Gloria, l’insegnante di letteratura inglese alla Kuwait Bilingual. Lei laureata a Cambrige, ha girato il mondo per insegnare la lingua e la letteratura straniera.
< Incredibile che una come Gloria, con il suo background, debba andare a insegnare inglese in giro per il mondo, anche in posti difficili come la Libia. Possibile che in Italia non sappiamo come utilizzare una persona così>.
Come al solito mio marito è un uomo pratico. Io stavo invece riflettendo, sull’entusiasmo di quella donna, su quell’accento british così perfetto, salvo tradire quando parla in italiano il suo essere marchigiana, sulle sue mille esperienza in terra straniera.
Mio marito ormai mi stupisce sempre più. Da persona riservata e comunque amante di un tran tran tranquillo, ha accettato di buon grado di partecipare all’ennesimo blind date.
Solo questa settimana ho avuto due blind date.
Cos’è un blind date? Un appuntamento al buio, e se in passato, magari era organizzato da qualche amica per presentarmi qualcuno, ora è il Blog che me li organizza.
Perchè ormai le Mamme nel Deserto sono diventate fonte di informazioni e spesso di supporto per i nuovi arrivi.
Ci scrivono, ci chiedono informazioni e io e Dru, li incontriamo appena possiamo.
Sarà perchè entrambe ricordiamo le difficoltà iniziali, la fatica che abbiamo fatto ad integrarci e crearci un gruppo di amiche. A recuperare informazioni. Quindi, ci piace essere di aiuto.
Questa attività di welcome to Kuwait si è ampliata, intensificata. Non certo perchè noi siamo famose, semplicemente davvero tanta gente ormai parte e arriva fino a qui.
Settimana scorsa ho incontrato Marilù e David, lei medico, lui responsabile marketing, una bella coppia con meravigliose bambine. Mi hanno telefonato e io li ho invitati subito a casa mia.
Quando ci sono bimbi di mezzo, scelgo sempre casa come terreno, lo preferisco. Così loro giocano e noi chiacchieriamo.
A quel punto ho invitato pure Vanessa, con i due bimbi, che dopo esserci scritte e incontrare in Puglia, hanno preso, su mio suggerimento, casa sotto di noi. Poi è venuta l’amica Manu e infine Carla, anche lei grande amica conosciuta tramite il blog.
Mi sembrava carino organizzare un comitato di benvenuto.
I due hanno apprezzato, i bimbi tutti felici. La cosa divertente che erano cinque italiani e parlavano tutti in inglese, tra loro. E stasera oltre a Gloria, abbiamo conosciuto Fanny e la sua famiglia.
Anche lei mi ha scritto. Poi ci siamo sentite e alla fine ci siamo dette “vediamoci”.
Ci siamo date appuntamento agli Avenues. Io volevo provare il nuovo ristorante Alfredo’s, quello originale, quello famoso per le fettuccine, quello che pensavo fosse un’ invenzione, poi grazie al post di Ero lucy ho scoperto che esiste davvero. Che le fettuccine di Alfredo sono un vero piatto italiano, che a Roma c’è il vero e primo ristorante, insomma non è qualcosa di rivisitato per gli stranieri, come penso quando vedo gli spaghetti con le polpette.
Anche questa volta ho pensato, creiamo atmosfera familiare.
Va bene che siamo italiani e ci dobbiamo aprire al mondo, ma se ci sediamo ad un tavolo, gustiamo ottimi piatti, il locale è carino e la gente intorno parla italiano…è più facile no?
Ho pensato che così l’atmosfera si scioglie prima.
In realtà quando ho visto Fanny ho capito che ci saremmo trovate bene pure in una tenda beduina.
Ho capito subito che era lei. Anche se ci eravamo dette, “Mimma ti riconosco io, so chi sei….”, quando ho visto arrivare questa bella ragazza alta, magra, con una bimba in braccio e dietro un uomo con un altro bambino…ho pensato sono loro. Perchè noi italiani siamo belli e qui è facile riconoscerci.
Ci siamo messe subito a chiacchierare.
Lei mi ha ricordato la Drusilla dei primi tempi. I suoi figli hanno 18 mesi di differenza, e quindi lei mentre parlava con me, aveva mille occhi, mi diceva ogni tanto ” scusa…” e correva dietro alla piccola Giulia o al piccolo Carlo. Giulia ha subito imparato a dire Giada.
Il ristorante ci è piaciuto.
Abbiamo ordinato le famose fettuccine di Alfredo.
Servite con tanto di rito…vale a dire che su un tavolino a parte le fettuccine vengono amalgamate con questa crema fatta di panna e parmigiano. I colleghi di mio marito avevamo amato questo piccolo show. E loro fanno bene a farlo.
Di questo locale mi avevano parlato bene sia amici Kuwatiani che amici italiani.
Tutto il personale è italiano.
Compreso lo chef. E questo si capisce subito.
Mi ha fatto sorridere la domanda: “la pasta come la volete al dente o super cotta”.
Perchè i Kuwatiani la amano stracotta.
Io non ho resistito alle bruschette e alla famosa “cacio e pepe”.
Abbiamo spazzolato tutto. E pure il conto non è stato esagerato.
Certo un bicchiere di vino ci stava proprio bene, ma non si può chiedere tutto.
Il locale era pieno di Kuwatiani. Come al solito tavoli piene di donne in abaya da una parte e uomini in dishdasha dall’altra.
Qualche gruppo misto e noi in mezzo a tutti loro. Per ora gli americani non l’hanno scoperto .
Il locale è tappezzato di foto storiche di Alfredo e dei grandi divi che frequentavano il locale a Roma.
La famosa dolce vita si respirava ovunque.
Abbiamo chiacchierato. Io ho ascoltato sopratutto Gloria. Vita avvincente. E poi mi sono fatta raccontare da Fanny la loro storia.
Le domande sono sempre più o meno uguali : ma tu all’inizio uscivi da sola? te le senti di guidare? le scuole? Un buon corso di inglese? cosa posso far fare ai bimbi? Dove li porto.
Io trasferisco quello che con Drusilla abbiamo imparato. I nostri trucchi.
Ci siamo salutati contenti e con l’impegno di rivedersi.
Ora in macchina non posso fare a meno di pensare a loro, sopratutto a Fanny, ora per me Kuwait è casa. Mi muovo agevolmente e senza paura.
Ma non dimentico cosa si prova all’inizio.
Per quello io accetto di fare i blind date.
Sono sicura che tutti troveranno la loro strada, ma se posso stare ad ascoltare le loro paure non mi tiro indietro.
Kuwait con me ha mantenuto il patto. Dategli una possibilità.
Ne vale la pena.
Certo in passato i miei blind date forse erano più divertenti, ma ora hanno un senso.
Guardo mio marito e sorrido.
Lui mi guarda e mi fa ” perchè sorridi???”.
“Perchè la vita è davvero strana, sorprendente. Accadono cose che non ti immagini. E questo è il bello no??”
Lui scuote la testa. Credo si sia rassegnato a sorbirsi le mie frasi da pollyanna. Ma mi amerà anche per questo no?
Mamma Avvocato says
E’ bellissimo questo vostro modo di aiutare e accogliere connazionali e non…sono veramente fortunati a andare in Kwait e non in altri luoghi privi di Mimma & Drusilla!
mimma says
Ci proviamo. Ma il duro lavoro tocca poi farselo da soli. Grazie cara
MammaPiky says
Pensa che meraviglia! E pensare che qui spesso ci si chiude a guscio ognuno dentro le proprie vite! Tu comunque Mimma sei veramente super social, non ti ferma nessuno!!! :-)))))
mimma says
Cara Mamma PIky, fa parte del mio imprinting. Anche in ufficio facevo sempre da comitato benvenuto. Qui poi a volte lo sento come un dovere!
ero Lucy says
Ma sai come le fanno qui i fettuccini Alfredo? Non chiedermi perche’ ma sono sempre accompagnate da broccoli. Sabato poi sono stata a Naples e ho ordinato Cajun Linguini Alfredo. Quindi la salsa di base come l’hai mangiata tu (si’, vabbe’, quella del barattolo dai), broccoli e peperoni verdi con salsa cajun, cioe’ piccante!!
Ecco dove ne avevo parlato http://erolucyvanpelt.blogspot.com/2014/05/mi-tocca-ammetterlo_18.html e dentro c’e’ il link al post originario, quello da miscredente 😀
mimma says
Volevo proprio mettere il tuo famoso post. Per me illuminante!!!Qui sono semplici semplici….
Miriam says
Leggo e mi piace. Il blind date tra gli espatriati è una grande grandissima risorsa.
Ne sto organizzando uno anche io per settimana prossima per una famiglia che si è trasferita qua da due mesi… 🙂
Buon divertimento!
Miriam
mimma says
Si credo che noi expat ci assomigliamo tutti. Brava Miriam.