<Brava amore, sei stata brava> siamo seduti in aereo. Ho il respiro ancora affannoso. Sono completamente sudata. Guardo mio marito e lui ha la camicia fradicia, incollata. Mi porge una coperta.
<Copriti. Siamo tutti sudati. Che fortuna. Non so come abbiamo fatto. Lassù qualcuno ci ama. Quando il tipo dei controlli di sicurezza ha detto avete solo 5 minuti per raggiungere il gate D8, e ti ho visto correre come una pazza, salire al volo sull’ascensore, senza aspettarmi mi sono preoccupato. Però hai fatto bene, io ho aspettato i bagagli e poi tu avevi Giada ed era lontano. Il cuore mi pulsava a mille. Avevo la salivazione azzerata non riuscivo a spiegare più nulla. Poi non ditemi che non devo scegliere sempre Emirates per volare!>
<Dopo aver visto che la responsabile del check in, una donna araba, ha accettato di darci il boarding pass ed è corsa con te fino ai controlli di sicurezza, nonostante la donna indiana avesse detto di no, e pure quell’altro ragazzo, ho pensato solo “ora tocca correre, tutta sta gentilezza non va sprecata”. Domani alla tua società fai comprare un milione di dollari di azioni della Emitares. Se lo merita. Dici che potremmo recuperare il nome di quella hostess cinese così gentile??>
<Magari potessimo ci ha salvato, senza di lei che addirittura mi ha portato negli uffici dentro, sarebbe stato impossibile>
Patata ci guarda spaesata. Non capisce nulla. Lei per fortuna si è addormentata in macchina. E una volta in aeroporto l’ho subito messa nel passeggino di cortesia. Così ho potuto correre forte. Pregando in silenzio e pensando ma proprio oggi dovevo mettermi la zeppa alta?!
Avevamo l’aereo alle 20.40 e noi siamo arrivati alle 20. Eravamo partiti alle 19 dall’albergo, sulla strada abbiamo trovato un incidente e un sacco di traffico.
<Che stupido sono stato. Ero così preso dalla bella atmosfera, dalle chiacchiere che ho fatto male i calcoli. Viaggio da oltre 20 anni, non ho mai rischiato di perdere un aereo, e lo faccio oggi che ho una bambina>.
Mio marito da sempre mi fa partire tre ore prima, spesso l’ho preso in giro per questo. Ma anche a lui ha fatto bene rivedere gli amici. Stare nella magica Dubai. Abbiamo perso i contatti con la realtà, ci siamo rilassati. Forse pure troppo, visto il rischio corso. Però ne è valsa la pena. Questa sarà una di quelle avventure che racconterò.
Sorrido pensando ad Antonellina. So già che riderà. Anzi sento proprio il suono della sua risata. E poi muoverebbe il suo famoso dito indice e ci direbbe “e voi che dite che io mi muovo sempre troppo tardi”. E Ivan?? Lui di sicuro spalancherebbe la bocca, si metterebbe entrambi le mani davanti…poi scoppierebbe a ridere.Magari piegandosi pure in avanti. Se poi fossi caduta nella corsa, bè lì per lui sarebbe l’apoteosi, si sarebbe buttato per terra. Come tante volte gli ho visto fare di fronte a nostre cadute.
Quando abbiamo deciso di venire a Kuwait, una delle cose che più mi dispiaceva lasciare, insieme alla mia famiglia, erano i miei amici. Un gruppo nutrito di persone che negli anni sono diventati un punto di riferimento. Una certezza. Una famiglia d’elezione. E se ai tempi dell’università ad unirci sono stati i sogni, i progetti, le innumerevoli idee, dopo aver tutti raggiunto il traguardo della laurea, ad un unirci è stata quella voglia di mantenere una visione leggera e positiva della vita. Ora che eravamo tutti adulti con percorsi e scelte più difficili, ci veniva ancor più voglia di ridere.
All’urlo “stiamo vicini vicini” e soprattutto “take it easy” ci siamo buttati a capofitto in nuove avventure, con la certezza di avere dei punti di riferimento.
Almeno questo è quello che ho sempre pensato. Senza contare che mi sono sempre circondata di gente a mio avviso migliore di me, che aveva sempre qualcosa da insegnarmi, che mi da energia e affetto.
Da sempre provo una grande ammirazione verso gli esseri umani e le loro innumerevoli virtù, capacità e sarà che per questo ho attratto intorno a me gente per me davvero speciale. Con storie interessanti.
Però confesso che arrivata qui, pensavo di aver raggiunto il numero massimo di amici concessi in una vita. Insomma, mi sembrava di aver avuto tanta fortuna e quindi pensavo che i giochi erano fatti. Invece poi per fortuna la vita mi ha smentito ancora, prima Drusilla, poi Federica…Manu…e tanti altri…
Ma inevitabilmente quando sento gli amici milanesi, e ora dopo quasi tre anni capita sempre meno, quando soche si sono riuniti, che “fanno cose”, quando vedo le foto dei loro figli che conosco così poco, mi assale un pizzico di nostalgia. Per carità poi sono bravissima a scacciarla via, ma sono umana e ci penso.
Così come ho sempre paura che “ci stiamo perdendo” e probabilmente per tante cose è così, e un pò mi angustia questo pensiero.
Quando Antonellina mi ha detto “per Pasqua vengo a Dubai, dai vediamoci lì…e poi lì ci saranno pure Ivan e Lucrezia”, confesso che sono stata proprio felice.
Il giorno della partenza, ero emozionata, due anni senza vedersi non sono pochi. Poi per carità i potenti mezzi, facebook, skype, mail, whatsapp, accorciano le distanze, ma non è la stessa cosa.Mi chiedevo: “ci vorremo ancora bene, ci capiremo ancora al primo sguardo? ci parleremo uno sopra l’altro come sempre? rideremo di battute che capiamo solo noi? non ci annoieremo mai? e i nostri figli andranno d’accordo?” Perchè ora c’è anche questa nuova esperienza che ci unisce, abbiamo quasi tutti i figli della stessa età.
Quanti pensieri inutili.
Sorrido.
<Scommetto che pensi ai tuoi amici. Era da un po’ che non ti vedevo quel sorriso così aperto. Sei stata bene>
<Si amore…grazie. È stato bellissimo. Grazie per tutto, soprattutto per quella mezza giornata di ferie passata alla spa con Antonella e Lucrezia, che quando guardavo l’orologio mi dicevano “happy wife-happy life” . Ti sei occupato di patata, anche lei si è subito intesa con i suoi due amichetti. Bello vero?! È stato una vacanza per tutti>.
Antonellina la mia super amica, piccoletta, ma dotata di una volontà di ferro che la fa sembrare grandissima. Sempre con il sorriso, mai stanca. Capace di lavorare fino alle due del mattino e il giorno dopo presenziare a scuola a fare i biscotti con le altre mamme. La mia testimone di nozze. Quella che con un bimbo di poche settimane mi ha organizzato un addio al nubilato a Milano Marittima e ci è venuta con Matteo, la metà della mela perfetta, e il piccolo Fede. Per non parlare delle esibizioni al mio matrimonio. Ed era il suo primo figlio, avrebbe dovuto avere più incertezza. Macchè. Con lei abbiamo condiviso pure l’espatrio solo che lei a New York e io a Kuwait. Però siamo riuscite a sentirci sempre. Neanche il fuso ci ha fermate. E ora lei è rientrata a Milano, ma chissà quanto ci starà. Io che sono una grande sostenitrice della forza del pensiero positivo trovo in lei una maestra.
Quando siamo arrivati in albergo, loro erano in spiaggia ad aspettarci.
Io ero emozionata e felice, non facevo altro che dire a mio marito e alla piccola, dai muovetevi, su ci aspettano. Avevo fatto vedere foto loro alla piccolina, spiegato nomi e storie. Ma penso che non comprendesse fino a fondo la mia fibrillazione.E quando finalmente arrivo in spiaggia, li vedo, sono in acqua di corsa mi tolgo i vestiti e pure alla piccolina. Loro mi vengono incontro…e sono stati abbracci bagnati, subito battute, ma “che strano rivederci dopo tanto tempo nudi!”. Ivan “io non ti ho mai vista in costume!” Anto ” ma come no e il viaggio a Cannes?? quando abbiamo provato ad intrufolarci alla mega festa? E tu e Mariangela eravate quelli che in spiaggia vi allontanavate da tutti i bimbi?” Io “e i week a casa di Federica a Sestri??” Risate. Insomma abbiamo iniziato subito a parlarci sopra, a ricordare, a fare programmi per questi due giorni. E io ho sentito che mi è partito un involontario sospiro di sollievo. “Niente è cambiato” ho pensato, non le cose che contano almeno “ci vogliamo ancora bene”.
Sono stati due giorni molto intensi. Loro come al solito mi trasmettono energia. Voglia di fare, di essere migliore. Hanno mille idee e progetti.
Ivan e Lucrezia, sono belli, divertenti, naif e pure super concreti.
Lui il nostro adorato erode, era il più amato dai bimbi, anche se continuava a dirgli “mi raccomando non date retta alle mamme ma solo ai papà”.
Lui l’amico più estereofilo. Che ora fa base tra Dubai e Svizzera, Milano. Il poliglotta di Ragusa Ibla con cinque lingue parlate e scritte. Quello con cui ho preparato tanti esami. Perchè siamo due testardi. A lui mi legano grandi scherzi. Quanti me ne ha fatti. E’ a causa sua che alcuni amici mi chiamano Wanda, perchè mi abbocco tutto, come i pesci. L’ho sempre preso in giro per questa storia che viveva in inculandia a Kuwait??, “ma che è questo Kuwait?? gli ho chiesto quando mi aveva detto che aveva accettato un lavoro qui, dopo Parigi, Vienna, Francoforte…e lui “certo tu non lo puoi sapere, oltre la prima cerchia di Milano ti manca l’ossigeno”…In questi giorni mi ha ripetuto spesso “Chi l’avrebbe detto 15 anni fa che ci saremmo trovati da queste parti?”. Io veramente non l’avrei detto neanche tre anni fa.
Ho ritrovato quella rilassatezza che provi solo tra chi ti conosce bene, tra chi ti assomiglia.
<La cena da Zuma, la metto nella mia top ten personale. Certo Dubai è unica. Ogni volta che ci vengo resto sbalordito dalle novità. Dall’energia che si respira. Ti viene voglia di fare di più, di essere migliore. A Kuwait a volte è tutto così piatto. Quando l’altra sera siamo andati in quel ristorante sono rimasto sbalordito di come la gente sia vestita bene. Per fortuna che all’ultimo ho tolto l’infradito. Sennò non mi facevano entrare. Anzichè comprarci i calciatori, compriamoci questo Emiro e in 5 anni vedrai che risolve tutti i problemi dell’Italia. Ho letto il loro piano quindiciennale, si raddoppieranno e ora stanno già lavorando duramente per l’expo del 2020>>.
Ha ragione mio marito. Dubai è unica. Sarà davvero la New York del futuro come dice Anto. Capisco chi la critica e dice che “è tutto nuovo dove sta il bello”?? Io invece rimango senza parole e penso ma questo Emiro che genio è? Riuscire a costruire qualcosa del genere così in mezzo al nulla, senza neanche avere il petrolio.
Tutto pulito, tutto bello. Addirittura hanno ricreato un’isola per aumentare le possibilità di sfruttare il mare. Lui controlla tutto dal suo iphone. Ed è riuscito a superare la grande la crisi.
Ma rispetto all’altra volta. Dubai per me è stato solo una bella cornice. E se tutti mi dicevano, mi raccomando bevi anche per noi, a me è bastato stare con loro per sentirmi ubriaca di vita.
Ho davvero “goduto”. Mi è piaciuto tutto. L’assenza di orari, di routine, il piacere di rilassarsi, di parlare di qualsiasi cosa. La bellezza che ci circondava. In questi momenti mi rendo sempre conto di quello che non ho più. E che mi manca. Ho ritrovato una parte di me, che ho messo un po’ da parte per fare spazio a tante nuove cose.
<Mamma, dove sono i miei amici? Io voglio stare a Dubai con loro!>
<Tesoro anche i tuoi amici sono partiti. Adesso torniamo a casa. Ma non preoccuarti li rivedremo presto>.
Loro tre si sono piaciuti. Hanno giocato tanto. Si chiamavano “amici”. E per me è stato emozionante vedere come certi legami possono tramandarsi.
Ci siamo dimenticati di loro, che ci hanno seguito dappertutto, pure nei posti modaioli.
Certo con qualche accorgimento e piccolo compromesso, ma loro sono stati bravissimi e mia figlia era felicissima di uscire “di notte”.
<Non preoccuparti lo rifaremo. Ci fa bene a tutti> mi dice mio marito prendendomi la mano.
Si, tornare almeno una volta all’anno a Dubai ci fa bene. E poi nel corso di quell’aperitivo che quasi ci faceva perdere l’aereo ce lo siamo detti con gli altri, lo faremo diventare un appuntamento fisso Dubai, o da qualsiasi altra parte, per qualche giorno almeno una volta all’anno si sta tutti insieme.
Perchè come gli amori, le amicizie vanno coltivate…curate.
E io, mai come ora, mi accorgo quanto pesino certe scelte.
Ogni volta che rientro a Kuwait sono un po’ scombussolata.
<Si si, dobbiamo tornarci e magari questa volta cercheremo di far venire anche Chiara, Mariangela, Fede, Monica, Patrizia, Anto, Mario, tutti. Anzi appena scendo mando subito un whattsapp di gruppo>.
Si farò così e poi il 6 giugno sarò a Milano e sarà una gran festa.
Anche lì spero di recuperare e di incontrare quanti più amici possibili.
L’amore e l’amicizia per me sono vitali. Nutrimento vero.
E se conosci gente che è ubriaca di vita, devi assolutamente passarci del tempo insieme.
Sorrido a mio marito, la piccola ormai è presa dal cartone Up, e pure io decido che proverò a guardare un film. Faccio scorrere l’elenco e trovo la “Grande Bellezza” di Sorrentino. Non l’ho ancora visto. Che bella cosa la vita mi manda sempre dei segnali.
Premo play e penso che questo è davvero un modo fantastico di concludere questo week end speciale pieno solo di bellezza.
ps. grazie Anto che mantieni sempre le promesse. L’avevi detto e l’hai fatto.
Sei proprio una grande amica.
pps. ci scusiamo per i commenti andati persi nel passaggio da un blog all’altro.
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