Siamo sedute allo Starbucks del Movinpick, un piccolo agglomerato di caffè, ristoranti, fast food, molto in voga a Kuwait, soprattutto alla sera.
Noi l’abbiamo scelto solo perchè è a metà strada tra il nostro quartiere e quello dove vive Lei, Raffaella il nuovo regalo del blog.
Loro ci hanno trovate mentre cercavano informazioni su Kuwait, lei invece vive qui da tre anni, ha tre figli e ci ha trovate per caso. A noi è parso incredibile non sapere nulla di lei, nè mai essersi incontrate.
Il blog sta diventando un canale per noi importante di conoscenze.
Si dopo i sorrisi, dopo la faccia tosta, dopo aver bussato a tante porte ecco che gli eventi e le persone ci arrivano anche attraverso di lui.
In macchina abbiamo fatto un rapido riassunto. Come al solito in questi casi chi incontriamo sa più cose di noi. Sappiamo solo che ha tre bimbi Gianluca 5 anni, Giuseppe 4 e Ginevra 5 mesi.
Dai commenti che ci lascia è sicuramente curiosa e simpatica. E ha risposto subito al nostro appello “dai vediamoci“.
Poco altro. Quindi siamo curiosissime.
Ecco un taxi si ferma. “Sarà lei??” mi chiede Drusilla.
Vedo questa giovane donna che scende con una bimba piccola in braccio, recupera la carrozzina, senza distrarsi adagia delicatamente la piccolina, chiacchiera con il taxista, recupera i soldi, mette ciuccio, sorride a Ginevra e si gira verso di noi, ci sorride e ci saluta.
Ho subito pensato quanto è giovane! Viso allegro, solare, i lunghi capelli raccolti in una coda, pantaloni bianchi, camicia, sneakers carine.
Sa di pulito, comodo ed energico.
“Ciao Raffaella, come state? Che bella che è la piccola! Ti do una mano con il passeggino??” Le chiedo.
“No , tranquilla, ce la faccio da sola”. Afferra la carrozzina con forza, supera i vari gradini e insieme entriamo nello starbacks, c’è un vento fortissimo. Prendiamo posto in un angolo. Io mi faccio un pò di paranoie, ci sarà troppa aria per la piccola, troppa luce, rumore. Lei è tranquilla e Ginevra nel sua vezzoso completino, con quell’amore di cappellino colorato, idem.
Iniziamo a chiacchierare, prima più timidamente, poi più fluidamente.
Il blog aiuta, lei ha capito come siamo fatte, sa già tanto di noi.
Io da brava empatica all’inizio più che i discorsi sento solo l’energia, la sua giovinezza, l’entusiasmo.
Si, sono proprio sensazioni forti. E scoprirò che pure Drusilla e Carla, che ci ha raggiunte nel frattempo, avranno la stessa sensazione.
Ci racconta del suo grande amore, Beppino, autentico polentone friuliano, una storia all’inizio un po’ complessa per via del divario di età 25 anni, conosciuto nella società svizzera dove entrambi lavoravano, questo grande amore che l’ha portata a fare le valigie ed abbracciare la vita di expat.
Dapprima in Spagna, ad Alicante, dove ha lavorato, imparato la lingua, osservato i primi progressi importanti dei suoi bimbi e poi Kuwait da tre anni. Lasciare la Spagna è stato un piccolo dolore. Così come l’impatto con un paese mussulmano. Poi grazie all’amore di suo marito e dei suoi figli ha trovato le chiavi, il modo per entrare in sintonia con questa nuova realtà.
“Qui ora sto bene. Ho tutto. Cosa ci manca? Quando alla sera vado a dormire sono felice. Ora con l’arrivo poi di Ginevra mi sento davvero completa”. Mi ha detto quasi subito.
Poi ha preso a raccontarmi dei suoi mille impegni, idee, proposte.
A noi quasi mancava il fiato. Sembrava che stessimo correndo dietro ai suoi pensieri, alle sue idee.
Perchè Raffaella qui in Kuwait ha smesso di lavorare, gli orari della scuola, la vita in un cantiere che qui per una donna è più difficile, l’hanno portata a fare la scelta di fare la mamma a tempo pieno di tre figli; “sono una mamma che ama essere presente in tutto, una moglie, a parere di mio marito, doc con qualche difetto di fabbrica e amante della casa”.
Ci racconta le sue giornate, che più che una mamma del sud, lei è abbruzzese, paiono di una svizzera. Ma con tre figli penso che l’organizzazione sia alla base di tutto. Degli happy meal che organizza settimanalmente a casa sua per gli amichetti, della sua passione per il cibo sano e fatto in casa, “così per ora li tengo lontani da fast food, preparo io gli hamburger, le sorprese”. Tant’è che i suoi bambini non mangiano merendine, spesso fanno merende pane e pomodoro come lo facevo io. Delle sue innumerevoli trovate per fargli mantenere le tradizioni Italiane.
Insomma ci conquista con al sua spontaneità. Perchè fortunatamente non è nè saccente, nè quel tipo che ti dice “sai io sono nata mamma”. E’ solo entusiasta.
Ma oggi vi ho parlato di lei, perchè come sapete amo raccontarvi o farvi raccontare com’è la vita dell’espatriato, cosa cambia nelle sua mente, cosa si prova e a volta cosa scatta.
E Raffaela fa parte della schiera di quelli che si rienventano. Perchè fare la mamma di tre figli non era abbastanza.
La sua passione per la cucina, la sua indubbia bravura diventano un’ottima opportunità per rienventarsi.
I primi a capirlo sono stati quelli della scuola inglese dei suoi figli.
Vedendo il loro lunch box, i dolci portati per tutti, hanno pensato di proporle una collaborazione fissa.
E lei nonostante una bimba piccola non si tira indietro.
Una volta a settimana va a scuola dei figli e cucina con i bimbi, la pizza, biscotti, capcakes e ciambella.
Poi le mamme di quegli stessi bambini assaggiando cosa i loro figli portavano a casa, iniziano a chiederle perchè non insegni anche a noi a cucinare queste prelibatezze?
Poi pure l’amica dell’amica e così per gioco si forma la prima classe, poi la seconda, ora sta per partire la terza. il corso di cucina diventa sempre più strutturato. Si passa dai piatti tradizionali, alle specialità di ogni regione, fino ai piatti facili e pronti in poco tempo. Un successo.
“Ho iniziato tutto per gioco e oggi è una bella realtà che porto avanti con orgoglio da vera nazionalista quale sono, perchè per me le mie radici sono la mia forza. Amo L’Italia e sogno un giorno di tornare a vivere li, vicino alla mia famiglia, ai miei amici e cosi anche i miei bambini, ma per il momento sappiamo che la nostra vita è questa e cerchiamo di viverla sereni e senza troppi rimpianti, e ringraziare di cuore ogni Paese che ci ospita e ci permette di guardare ad un futuro più roseo.”
Quando parla dell’Italia si commuove un po’. Ha pure stretto forte il pugno quando ha detto “sono nazionalista e porto con orgoglio avanti la mia cultura”.
Ancora una volta mi sono arrivate più la sua forza e proprio quell’orgoglio lì di cui parla.
Tra l’altro lei per crescere i figli perfettamente bilingue ha adottato un sistema che mi ha colpito, che non avevo assolutamente considerato.
Con il permesso della scuola in Kuwait, terminano un mese prima e a maggio rientrano in Italia, in modo tale da fargli frequentare per un mese la scuola italiana.
Loro stanno coltivando in questo modo la loro “italianità” fatta non solo di conoscenza della lingua, ma anche di frequentazione attiva del territorio, hanno amici con cui comunicano tutto l’anno, che li aspettano. Con uno in particolare ogni giorno c’è l’appuntamento via skype.
“Qui i miei bambini sono sereni, stanno imparando l’inglese e l’arabo e soprattutto imparano ad aprirsi alle diversità, frequentano ottime scuole, un aspetto davvero importante per il loro futuro, hanno amici provenienti da ogni parte del mondo, insomma loro la vivono alla grande“.
E scoppia a ridere fragorosamente. Come ha fatto spesso in questa lunga chiacchierata.
Ha Ginevra in braccio, le ha appena dato da mangiare, la bimba è stata bravissima, ha ogni tanto cercato di richiamare l’attenzione, Raffaella senza scomporsi, agitarsi, tirava fuori dalla sua borsa giochini, biberon, salvietta. Non ha mostrato alcuna impazienza.
Ci salutiamo contente e felici.
Piene di energia positiva.
Perchè sappiano di aver trovato un’altra che condivide la nostra filosofia e abbiamo già qualche idea in mente da realizzare insieme.
Adoro quella sensazione in qui ti senti tutta friccicarella e animata da tanta voglia di fare. L’unione fa la forza, sempre.
E poi ammettiamolo è bello vedere qualcuno che realizza qualcosa, che trasforma in opportunità un evento che sembrava privo di qualsiasi prospettiva.
Cara Raffaella, detta Scaramacai, combina sempre guai, è stato un piacere davvero incontrarti. Ci vediamo per una colazione tutte insieme a casa tua.
E se qualcuno è interessato a frequentare i suoi corsi o ad avere qualche dettaglio in più scriveteci senza esitazioni.
che brava Raffaella, io ho sempre tanta stima per chi ama cucinare! E che coincidenza, lo Starbucks del Movenpick e’stato il mio primo Starbucks, il primo mese kuwaita eravamo sistemati proprio li’ e io con il piccolissimo Giulio uscivo dall’albergo e mi avventuravo fuori per prendere un cappuccino, credo fossero 50 metri ma tra il caldo, l’ansia e il figlio urlante mi sembravano 50 chilometri!!!Come si dice..il primo Starbucks non si scorda piu’!! baci amiche dalla sempre affezionatissima Singa Fede
Amica Fede ci mancherai sempre!!!! E io è meglio che Raffaella la incontro fuori…..senno mi abbuffo!
Mi piacciono molto le donne che si sanno reiventare o forse sarebbe meglio dire, che sanno mettere a frutto ciò che sanno già fare.
Grazie x avercela fatta conoscere
Grazie a te Moky…anch’io adoro chi si rinventa e trasforma tutto in opportunità.
Anche Claudia ha sempre fatto questa cosa: a maggio portava la figlia in Italia a fare un mese di scuola là.
Si l’ho letto sul suo post . Valentina mi ha anche spiegato che diversi libri sul bilinguismo lo suggeriscono. Io non l’avevo mai valutato . Ci penserò
Mi sembrava di essere li anch’io! ….ritengo che essere madre sia sempre un’opportunità e un arricchimento, non ne conosco una che sia “solo” quello, spesso dentro ognuna di noi, c’è una miniera! ….per il resto, non fosse complicato, verrei a colazione con voi!
Uffa quanto mi piacerebbe. Sicuro sarai all’evento bepanthenol….noi non potremo esserci! comunque si siamo tutte una miniera
Che brava! noi donne siamo proprio forze della natura!!
Ma a me viene voglia di emigrare a sentire tutti i vostri racconti!!! Brave brave brave tutte voi!!!
Sei una super mamma,super esempio x tt noi e spero di prendere le tue orme!!!!un bacione Raffy continua così……