• “MAMME NEL DESERTO” ORA È DISPONIBILE ANCHE IN EBOOK
  • DOWNLOAD DA GOOGLE PLAY
  • DOWNLOAD DA AMAZON

Mamme nel deserto

Il blog sulla vita expat

  • Home
  • Chi siamo
  • Il nostro libro
  • Tips per Kuwait
  • Dicono di noi e Press
  • Contatti
You are here: Home / EXPAT LIFE / nui simu salentini : La pizzica

nui simu salentini : La pizzica

27 Gennaio 2014 By mimma 19 Comments

FOT8628_d0Quando sono arrivata a Milano, ormai più di 20 anni fa, mi stupivo che tutti mi chiedessero: di dove sei?
Come di dove sono….sono italiana! Insomma, scoprii che prima di tutto ero pugliese..anzi proprio salentina.
Confesso che questa cosa un po’ mi infastidiva, mi pareva un passo indietro, soprattutto verso chi si era battuto per l’Unità d’Italia, poi con il tempo me ne sono fatta una ragione, anzi, l’ho fatto diventare un punto di forza, una caratteristica ben evidente.
In ufficio, io che non ho mai parlato in dialetto in Puglia, nei momenti di maggiore stress o nervosismo, stemperavo tutto con una battuta in pugliese.
Essere salentini è qualcosa che non si può spiegare, è come come vedere il mondo in un altro modo, avere delle risorse che ti aprono tante porte, perchè a noi “ci pizzica” da sempre.
E il successo della Puglia, la lombardia del sud, la california d’Italia lo conferma.
Ma quello che lo conferma è soprattutto il successo di un ballo popolare: LA PIZZICA PIZZICA.
Tutte le regioni italiane hanno un ballo popolare, ma nessuno ha mai oltrepassato i confini del paese, giusto qualche servizio su Sereno Variabile se facevano un giro nella regione, ma la pizzica è tutta un’altra storia. E’ diventata un fenomeno di costume. Tutti la conoscono.
A Milano ci sono scuole che insegnano questo ballo. In Puglia in estate è tutta una ricerca alla sagra, alla festa dove c’è la Taranta, il complesso figo, le ballerine migliori.
E soprattutto c’è Melpigano che  è il fiore all’occhiello di questa arte. Con il suo festival “la notte della taranta”, capace di attirare oltre 100 mila persone, grandi artisti anche internazionali è un fenomeno unico nel suo genere.
Ma mica è finita qui. Ora la taranta sta sbarcando fuori dei confini, non solo pugliesi e italiani, è arrivata fino qui, a Kuwait City, dopo essere stata a New York, Londra, Pechino.
Si, in questo paese sconosciuto a tanti, così particolare, ricco di contraddizioni, dove sono così ricchi da poter vivere per tre generazioni, forse quattro senza lavorare, dove esiste un elevatissimo livello di scolarizzazione, più del 97% della popolazione è laureata e conosce perfettamente almeno due lingue, il vero kuwatiano non è integralista, segue l’islam, ma non lo estremizza, anzi mal sopporta il nuovo corso delle cose. Ha una certa cultura, è aperto.
Al Qurain Festival è uno dei principali eventi culturali e artistici del Paese asiatico che proprio quest’anno giunge alla sua ventesima edizione. Organizzato dal National Council for Culture and Arts del Kuwait, racchiude moltissime manifestazioni artistiche, dalla letteratura e la poesia, alla musica, al teatro e alle arti visive. Tale festival è nato nel 1994 con l’intento di promuovere la creatività, la letteratura e le arti. Un corposo calendario iniziato il 7 gennaio scorso con l’organizzazione di spettacoli teatrali, eventi letterari, mostre di arti visive.E indovinate chi hanno pensato di chiamare per chiudere questo famoso festival?
Si, proprio loro, la magica orchestra della notte della taranta di Melpignano.
Quando ho visto l’invito non ci potevo credere, la mia amata taranta qui a Kuwait City?!
Io che ormai amo le lingue di tutto il mondo e le varie tradizioni che qui sto scoprendo e coltivando, mi sarei di nuovo imbattuta in canti pugliesi, in quella musica così trascinante, coinvolgente, in cui è impossibile non muovere “lu pete”.
Le mamme del deserto non potevano mancare! Siamo arrivate lì un’ora prima, per evitare il rischio di non trovare posto. Io avevo con me l’intera famiglia, mia sorella che è venuta a trovarmi e anche la piccola che è una vera fan di questa arte. Armata di panino al prosciutto per lei, e penne e taccuino per noi, per segnare tutto, abbiamo preso posto in platea, anzi  mi sono pure presentata ad alcuni componenti dell’orchestra, e se in passato avrei semplicemente detto “ciao sono Mimma di Francavilla Fontana e sono felicissima di avervi qui”, questa volta con la scusa del blog ho rubato un po’ di attenzione e informazioni. E il bello che questa volta mia sorella non si è vergognata della mia sfacciataggine, mi ha spinto lei.
L’orchestra è così formata: all’organetto Claudio Prima, alla mandola  Gianluca Longo, alla chitarra di Massimiliano De Marco, al basso  Silvio Cantoro, alla batteria  Antonio Marra, gli immancabili tamburelli di Riccardo Laganà e di Antonio Castrignanò che è anche una delle voci dell’orchestra, straordinario anche per la sua capacità di interpretare e coinvolgere. Due favolose cantanti:  Enza Pagliara, con una voce calda che mi ha fatto pensare che ben potrebbere interpretare il blues, Stefania Morciano piccola, magrolina ma con una voce forte e coinvolgente. Infine loro, le tanto attese, ballerine Maristella Martella, Laura Boccadamo e Laura De Ronzo, magiche, leggere, sensuali e bellissime che hanno portato sul palco del teatro del Museo Nazionale la danza popolare salentina, la “pizzica”.
Poi…poi inizia lo spettacolo e mi sono dimenticata di tutto!
Ho assistito prima in silenzio, poi con entusiasmo trascinante, battendo le mani a più non posso, al punto che oggi mi fanno ancora male…
Non avrei mai immaginato di assistere alla pizzica in un teatro, pensavo che il loro luogo ideale fosse la piazza, dove poi il pubblico può ballare e, invece, la grande professionalità dell’Orchestra è riuscita a trasformarlo in uno spettacolo musicale.
Ho visto i kuwaitiani battere le mani, i tanti expat stranieri provare a intonare il ritornello “ninannanero, ninnana“, e quando Antonio Castrignano ha invitato tutti ad alzare le mani e tenere il ritmo non ci sono state esitazioni e la sua “Aria caddhripulina” è stata un trionfo.
Il teatro era pienissimo, diversi seduti sui gradini, tanti in piedi e alcuni sono dovuti andare via.
 C’erano ovviamente diversi italiani, però il pubblico era decisamente più internazionale.
Ovviamente quando l’orchestra ha intonato “nui simu salentini” io, mia sorella e anche Drusilla che è salentina di adozione, abbiamo urlato come pazze e TUTTI hanno capito che  c’era qualcosa in più del coinvolgimento per una bella interpretazione, c’era il sangue che ribolliva.
A fine esibizione tutti si sono alzati in piedi, tutti hanno chiesto un bis. E durante il bis, le ballerine hanno coinvolto alcune persone, la più brava e felice una donna araba, con tanto di velo. A voi sembrerà normale, ma è stato abbastanza “rivoluzionario”, qui ballare è proibito, non è ben visto in pubblico, però per una volta è stato permesso. 
Poi diversi si sono avvicinati a noi, qualcuno ci ha chiesto ma è “musica gipsy??” altri mi hanno fatto i complimenti perchè ballavo benissimo, in realtà mi sono solo agitata come un “taranta” e ho mosso le mani, altri ancora erano increduli che una bimba di tre anni sia stata quasi due ore a battere le mani e saltellare seguendo il ritmo della musica.
Ma non è merito nostro è “la pizzica” che fa queste magie, che cura.
Perchè chi non lo sapesse questa musica e questo ballo è nato per guarire o almeno lenire uno stato d’animo doloroso, crisi isteriche, provocato dal morso della “taranta” che sarebbe un ragno. La tradizione popolare ritiene che alcuni musicanti fossero in grado, con la musica, di guarire o almeno lenire lo stato di “pizzicata”. Attraverso una suonata, che poteva durare anche giorni, cercavano di trovare la combinazione di vibrazioni con le note dei loro strumenti. Venivano utilizzati diversi strumenti in particolare, il tamburello. Ancora oggi sono diffuse espressioni scherzose o di rimprovero del tipo “Ti ha morso la tarantola?” rivolte soprattutto a bambini vivaci o persone particolarmente irrequiete.
Non trovate geniale questa cosa, e profondamente vera??
Altro che una mela al giorno toglie il medico di torno…balla e canta che ti passa!!!
Alcuni testi sono proprio emblematici di questa teoria, ti invitano e a non prendertele, che tanto come “Nu corpu allu tampagnu e ‘nu corpu alla padella, ‘nu corpu alla uzzeddha, nui ballamu la tarantella. Mannaggia la marea, la marea de lu mare comu te giri giri sempre arrethu l’ha pijare”.
A fine concerto siamo corse dai musicisti, ballerini, ringraziando tutti.
Loro erano emozionati e contenti. Tutti a chiedere di visitare anche altri paesi del golfo. E noi ci auguriamo che sia davvero così, che il processo di diffusione all’estero sia sempre maggiore.
Chissà come sarebbe un “Volare” cantato alla pizzica maniera! 
Ragazzi secondo noi siete pronti pure per il Metrolitan di New York.
Un ringraziamento sentito alla “Fondazione la notte della taranta”, che sta lavorando così bene, che ha ben in mente quanto il turismo sia una chiave vincente per la nostra regione e in generale per l’Italia .
Un ringraziamento all’Ambasciata Italiana che sta lavorando tantissimo per promuovere le relazioni tra l’Italia e Il kuwait, non solo commerciali ma anche culturali, l’ambasciatore Fabrizio Nicoletti è un grande sostenitore della creazione di un ponte culturale. 
E permettetemelo un ringraziamento speciale va alla sig.ra Alessandra Priante, responsabile degli eventi culturali nei paesi del golfo, che alla richiesta “vorremo invitare un gruppo folclosristico italiano nell’ambito della manisfestazione ” non ci ha pensato un minuto, come lei stessa ci ha detto , è ha proposto la taranta. Tra l’altro è salita sul palco a ballare.
Chiudo dicendo che sono davvero orgogliosa di essere salentina, in un periodo in cui tutto sembra difficile e impossibile da fare, c’è chi invece non molla mai e punta sulle nostre eccellenze : tradizioni e turismo.
 
Grazie davvero
fonte web
fonte web

Questo video ben fa capire l’entusiasmo di quella sera….e anche questo sulla Repubblica
Come dice il titolo “la taranta incanta Kuwait”

Anche i giornali arabi in questi giorno hanno parlato tanto della Taranta. I colleghi di mio marito hanno visto video su istangram, articoli e sono rimasti entusiasti. Cari Kuwatiani vi aspettiamo in puglia!

Filed Under: EXPAT LIFE

Comments

  1. mammapiky says

    27 Gennaio 2014 at 8:12

    Bellissimo leggere questo articolo, non solo per la Taranta che si sa oramai e’ un ballo che piace a tanti e mette allegria, ma anche e soprattutto per questa “integrazione” in un paese islamico e mi fa sorridere a pensare ai kuwaitiani tutti bardati nei loro vestiti, ballare e dimenarsi. Bello sul serio! Ci credo che ne sei orgogliosa!! :-)))

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      27 Gennaio 2014 at 16:18

      si l’incontro di questi due mondi è stato davvero speciale.

      Rispondi
  2. Anonymous says

    27 Gennaio 2014 at 10:22

    che bella questa Taranta, io non la conoscevo!!! prossima volta pero’ vorrei un filmato della Zizzofamily che balla, Patata compresa…!!! ps: e la donna araba velata e ballerina che fine ha fatto? pss: venite un po’ a ballare qui da me, metti mai che mi scacciate i virus del Pidocchio…
    baci F

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      27 Gennaio 2014 at 16:19

      secondo ci tocca provare solo qs…..

      Rispondi
  3. Vilu says

    27 Gennaio 2014 at 10:30

    Nah!! Deveru la pizzica è arrivata fin lì?! 😀 Immagino la grande emozione di avere un pezzo di Salento, un pezzo di casa a migliaia di km. Il mio sangue è mezzo salentino, e non posso che essere orgogliosa anche io della ricchezza delle nostre tradizioni e della nostra cultura. La mia speranza è che tutto ciò resista al tempo e alla modernità, certe tradizioni non dovrebbero tramontare mai! 🙂

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      27 Gennaio 2014 at 16:20

      secondo me Vilu il segreto è che la Taranta ha capito la sua forza, mantiene le sue tradizioni ma ha un occhio attento alla modernità, rienterpreta senza snaturarsi….

      Rispondi
  4. Princi says

    27 Gennaio 2014 at 10:40

    Quanto entusiasmo in questo post! Bello quando l’emozione scavalca il desktop e arriva a chi legge. Io l’ho percepita ed è stato un po’ come battere le mani a ritmo insieme a voi. In Italia di cultura e tradizione ne abbiamo di preziose ed è puro orgoglio quando queste trovano riconoscimento anche al di fuori dei confini nazionali. Un bacio

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      27 Gennaio 2014 at 16:21

      Gazie Princi…qs è un bel complimento…riuscire a trasmettere…..!

      Rispondi
  5. Graziana (La stanzetta inglese) says

    27 Gennaio 2014 at 12:16

    Che emozione e che fortuna (diciamo così, che non voglio essere volgare!) che hai avuto ad andarci pure con tua sorella!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      27 Gennaio 2014 at 16:21

      ti rendi conto??? STUPENDOOOOOOOO……

      Rispondi
  6. Mom says

    27 Gennaio 2014 at 15:31

    Penso a come reagirei se a Kenosha sentissi suonare “pifferi e tamburi”…

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      27 Gennaio 2014 at 16:22

      Mom tu sei una gemelli…a noi dateci tanto così e non ci ferma nessuno!

      Rispondi
  7. Anonymous says

    27 Gennaio 2014 at 15:45

    BELLISSIMOOOOOOO sia il tuo racconto che il video, sono contenta per voi, per questo evento meraviglioso . Sinceramente mi sono emozionata pure io con qualche lacrima .Soddisfazione per i pugliesi ma anche per noi italiani che nonostante tutto credono e pensano che l’ ITALIA é UN GRANDE PAESE pieno di risorse da sud a nord ciao a presto nonna Stefy
    nonna Stefy

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      27 Gennaio 2014 at 16:22

      E’ vero abbiamo grandi risorse…basta crederci..Nonna Stefy tra un pò ci vediamo!!!!

      Rispondi
  8. havasflugilojn says

    28 Gennaio 2014 at 0:55

    Che bello! E tu e e la piccola siete splendide! Ho un’amica che ha appena iniziato un corso di taranta e ne è entusiasta!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      28 Gennaio 2014 at 18:39

      tra l’altro è un grande esercizio aerobico!

      Rispondi
  9. Gabriella Carofiglio says

    28 Gennaio 2014 at 16:31

    i salentini che conosco sono tutti orgogliosissimi della propria terra, delle proprie tradizioni (forse più di un pugliese “X”). Mio marito è stato in America, questo autunno, con il canzoniere grecanico salentino…mica immaginavo che questa musica potesse avere tanto successo in paesi così lontani.
    Comunque tra un po’ la notte della Focara raggiungerà la notte della tarante, in quanto a popolarità…me lo sento! 🙂

    Rispondi
  10. Mimma Zizzo says

    28 Gennaio 2014 at 18:44

    sai che sono andata a cercarla?? non la conoscevo! è una bellissima tradizione… questa esteta c’era mio zio che girava come un pazzo per tutta la puglia …chissà se qs l’ha vista! W le tradizioni….e si…i salentini sono molto felici di esserlo.

    Rispondi
  11. mamma jago says

    1 Febbraio 2014 at 12:15

    Ciaooooo. …incredibile come un ballo popolare del nostro amato Salento possa varcare i confini di città regioni e paesi e possa coinvolgere anche persone con tradizione e cultura diverse …..posso immaginare il tuo entusiasmo il tuo sangue salentino scoppiare in festa e di felicità anche perché questa volta insieme alla tua adorabile patata c’era un pezzo del tuo cuore salentino tua sorella. …ti abbraccio ….

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Le mamme nel deserto


Mamme nel deserto è la storia di due donne, Drusilla e Mimma, due mamme, che si incontrano nel deserto non solo fisico, ma anche metaforico. Due donne expat per amore. Leggi tutto

Le mamme sui social

  • Bloglovin
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter

Il nostro libro

Alle Mamme piace parlare di…

Delle Mamme vi è piaciuto…

Sorry. No data so far.

Archivio

Cerca nel sito

Le mamme sui social

  • Bloglovin
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter

Restiamo in contatto

Se vuoi avere informazioni, scriverci un commento o semplicemente dirci la tua, scrivici una e-mail

Copyright © 2025 · Lifestyle Pro Theme On Genesis Framework · WordPress · Log in

Questo sito utilizza cookies. Puoi avere maggiori informazioni o disabilitarli dalle

.

Mamme nel deserto
Powered by  GDPR Cookie Compliance
Privacy Overview

Questo sito usa i cookies per fornirti una migliore esperienza di navigazione. I cookies sono informazioni salvate nel tuo browser e servono a riconoscerti quanto torni su questo sito.

Puoi regolare le impostazioni dei cookies dai pulsanti sul lato sinistro di questa schermata e leggere come vengono utilizzati i dati raccolti sull’informativa sull’utilizzo dei tuoi dati.

Cookies Tecnici

I cookies tecnici dovrebbero essere lasciati sempre attivi in modo da salvare le tue preferenze nelle impostazioni dei cookies.

Se disabiliti questi cookies non sarà possibile salvare le tue preferenze quindi ogni volta che tornerai su questo sito ti verrà chiesto di nuovo se vorrai abilitare o disabilitare i cookies