Ammettetelo vi mancava la nostra guest blogger preferita: Federica. L’amica emigrata nella svizzera asiatica, lasciandoci qui nella polvere, i cui messaggi in whatsapp ci strappano sempre un sorriso. Ecco a voi un suo nuovo post che vi conquisterà.
“Me ne sto qui in Orchard Road, appollaiata sullo sgabello nella veranda di uno dei miei Starbucks preferiti perche’ non ha una temperatura siberiana. Ho davanti un Caramel Salted Moka, circa mezzo litro di caffelattone, copertura con panna, spruzzatina di sciroppo al caramello e un etto di sale a coprire, per creare – come dicono questi – una incredibile extravaganza sulle tue papille gustative, mentre parallelamente un grog malvagio ti chiude le coronarie e ti fa cedere l’interno coscia. Ultimamente e’ diventato il mio ufficio, vengo qui a leggere, scrivere, navigare in rete, aumentare il colesterolo. Attorno a me tanti giovani cinesi, studenti forse, che scrivono, chattano, ascoltano musica. Grassocce signore anglosassoni di mezza eta’, strizzate a fatica nei leggins, vanificano le loro imprese ginniche davanti a cioccolate calde. Qualche uomo d’affari rilegge gli appunti prima di una riunione. Tutti così operosi, indaffarati. Nessun simpatico kuwaita in dish-dash, rayban a specchio, gamba piegata sopra la seggiola, una mano a grattarsi pigramente il piede scalzo o il naso o entrambi, l’altra mano a sgranare il prezioso e immancabile rosarietto di pietre dure. Il mio mito insuperato. Un colpo d’occhio diverso: del resto, paese che vai, Starbucks che trovi.
Sono le nove del mattino, ho appena sganciato il Pidocchio all’asilino, dopo piu’ di un mese di vacanza da scuola, comprensivo di due settimane italiche, quattro aerei, ventimila chilometri di volo, quattordici ore di fuso tra andata e ritorno, triangolazioni varie in macchina Milano-Genova-Savona-Genova- Savona-Genova-Milano, perche’ a noi piace soffrire, altrimenti con l’equivalente in soldi e in miglia ce ne saremmo potuti andare al mare in qualche isoletta nei dintorni.
Vabbe’, che poi tornarsene un po’ a casa fa sempre piacere, soprattutto a Natale, non importa se non capisci piu’ che ore sono, piove sempre, fa un freddo polare ed è buio pesto neppure fossi a Reykjavik. Dove e’ finito il microclima della Riviera? Parenti e amici ti guardano incuriositi, prima di scindersi in due gruppi, quelli che con aria triste e comprensiva ti chiedono: ma quanto vi manca? ah, ancora un anno? dai che passa presto, e gli altri, i peggiori, quelli del: dai che li’ ve la spassate a non far nulla. In medio stat virtus, dicevano i latini. Io ormai resto indifferente, li fisso con sguardo da carpa, poi dico con accento alla Dulbecco: scusa sai, non capisco, sono cosi’ badly jet-lagged, come dite voi in Italia? Certo e’ che a questo giro in Patria mi sono sentita piu’ disadattata e incompresa del solito.
Poi pero’ spunta il sole, il termomentro segna venti gradi, e te ne vai a fare un giretto in maglioncino a Portofino, che d’inverno non ha prezzo, ci sei solo tu, qualche russo e l’immancabile milanese, ti mangi la focaccia, guardi le barche, ti riscaldi le ossa, ti si apre il cuore. E pensi che puoi essere anche dall’altra parte del pianeta, ma posti cosi’ li trovi solo in Italia.
Scusate ho divagato. Insomma il Pidocchio stamattina ha fatto una rentree’ all’asilino da manuale, con tanto di corsa in corridoio, braccia spalancate, abbraccio plateale a quella santa donna che e’ la teacher Kathy, bacio a mamma’ e scomparsa in classe. Sembrava di stare in un film. Mi godo il momento e faccio finta di avere un figlio indipendente.
Per il resto che dire? Beh, senza dubbio va molto meglio nella Singapore da bere. Ci ho messo un anno, ma posso dire di essermi adattata. Ho smesso di sospirare rimpiangendo il Kuwait, la sabbia e il clima secco. Sono entrata nella fase: cerco l’estate tutto l’anno. Non mi sembra piu’ cosi’ caldo, ne’ cosi’ umido, ne’ cosi’ piovoso. Voglio sempre dodici ore di luce e dodici ore di buio. Forse mi sto trasformando in una sterlizia.
Le tre ore di liberta’ mattutine, quando ci sono perche’ il Pidocchio e’ in salute e non acchiappa i virus circolanti con la lingua, indubbiamente hanno aiutato parecchio.
E non mi annoio, no che non mi annoio non mi annoio. Alla Nanni Moretti, vedo gente, faccio cose. Due volte alla settimana ho lezione di inglese, in realta’ e’ conversazione con una simpatica signora americana, in cambio mi chiede se le posso spiegare la differenza in italiano tra “io sono andato” e “io ho andato”. Non la capira’ mai.
Ho un paio di simpatiche amiche con cui fare due parole, prendere un caffe’, una italiana, una giapponese. A volte ci si vede spesso, a volte no. Ogni tanto qualcuna scompare poi riappare dopo un mese, ma non ci si stupisce affatto. Va bene cosi’, il sentirsi tutti i giorni, vedersi tutti i giorni, non usa, il nostro gruppo kuwaito qui non funziona. Altra formula.
Forse perche’ c’e’ cosi’ tanto vedere. Mi perdo nelle librerie. Visito mostre e musei o faccio turismo metropolitano con un gruppetto di anglo-italiane, stesse facce o facce nuove. Sto piu’ da sola, sicuramente mi sono abituata a questa solitudine, e onestamente non mi pesa. Faccio piu’ selezione, qui tutti selezionano, hanno maggiore scelta. Non mi piaci? Non ti richiamo, ad un altro caffe’ conoscero’ qualcuno piu’ interessante. Meglio? Peggio? Solo diverso, di sicuro piu’ feroce. Il Kuwait e’ stata una parentesi speciale, davvero una gran fortuna esserci incontrate, eravamo nel posto giusto al momento giusto con i bimbi piccolini e della stessa eta’.
Tra un po’ e’ il Capodanno Cinese, finisce l’anno del Serpente, inizia quello del Cavallo.
Con la solerzia che li contraddistingue, dalla sera alla mattina i Singaporiani hanno fatto sparire alberi, renne e babbi natale per sostituirli con equini multiformi multicolor. Io ho ancora l’alberello di Natale montato, il Pidocchio e’ sempre refrattario al cambiamento, ci riusciremo per Pasqua.
Pare si tratti di un annata eccezionale, come potrebbe essere per l’Amarone, ricca di vibrazioni positive e incredibile successo per chi accetta nuove sfide e lascia correre il proprio cavallo (non ho ben chiaro se valga anche per chi e’ nato in un altro anno meno poetico, a me per esempio tocca il bue). Quindi care amiche Mimma e Dru, per farla breve, tirate fuori il fantino che e’ in voi e buon 2014 a tutti!
Federica
mammapiky says
L’ammetto a leggere l’impressione e’ di una turista in un paese meraviglioso…so che la vita da expat non c’azzecca nulla con il turismo, ma vederla li seduta in uno starbucks con un libro in mano, e’ un’immagine che mi rilassa e fa pensare a vacanza. Che poi a pensarci bene, non era starbucks, ma ieri tra un appuntamento e l’altro ero anch’io seduta su un tavolino di un bar, bevendo caffè e leggendo il giornale….solo che il bar si chiamava “Da Mario”! …..adoro sturbucks!!!
Graziella Pezzetta says
Cara Federica, i tuoi racconti sono spesso esilaranti, sempre molto profondi e a volte malinconici come questo, forse è solo una mia impressione perché oggi ti leggo così, malinconica, ma probabilmente è l’effetto del vento e del buio che m’influenza. Sai che l’ho notato pure io? ma che buio c’è?, qui a Brescia in inverno la luce stenta sempre ad arrivare. Trovare delle amiche speciali, in un posto speciale è quasi un miracolo, a volte le vorresti vicino per condividere giornate strane, fortuna che la tecnologia in parte aiuta. Ti auguro qualche bella avventura divertente, da condividere con noi tue affezionate lettrici. Buona giornata e buona giornata a voi Dru e Mimma, siete spesso nei miei pensieri.
koko pi says
Ciao Federica, è un piacere conoscerti ed è un piacere conoscere nuovi angoli di mondo attraverso le tue parole!!
Anonymous says
Grazie Koko pi, piacere mio!
Mimma Zizzo says
Koko clicca link amiche giramondo troverai altri suoi post ‘
Anonymous says
Cara Graziella e’ vero, effettivamente e’ un po’ malinconico, non ti nego che il ritorno in italia questa volta ci ha lasciati un po’ cosi’, forse perche’ le aspettative erano eccessive. Questi rientri spezzano una routine e ci destabilizzano…Prometto che il prossimo post sara’ piu’ divertente!!! Baci F
Mimma Zizzo says
Pensa che io invece ho percepito pure tanta serenità ! La sicurezza di poter stare sola e bene . Una grande vittoria . Poi io ho pure riso . Ti lovvo
Silvia Pareschi says
Brava Federica, ho letto con molto piacere il tuo post!
Mom says
Wow!
Anonymous says
Cara Federica sei sempre meravigliosa , il tuo racconto un poco malinconico ,un poco divertente è piacevole da leggere, fai vivere in un altro mondo anche me dove in solitudine immagino di vivere anche le tue esperienze. la solitudine spesso diventa un piacere nel godere con calma i momenti della vita Buon 2014 nonna Stefy
Anonymous says
Cara nonna Stefy grazie delle tue parole…a me emoziona molto pensare che a qualcuno piaccia leggere quello che scrivo…Un abbraccio!