• “MAMME NEL DESERTO” ORA È DISPONIBILE ANCHE IN EBOOK
  • DOWNLOAD DA GOOGLE PLAY
  • DOWNLOAD DA AMAZON

Mamme nel deserto

Il blog sulla vita expat

  • Home
  • Chi siamo
  • Il nostro libro
  • Tips per Kuwait
  • Dicono di noi e Press
  • Contatti
You are here: Home / EXPAT LIFE / MALINCONIA VATTENE VIA…

MALINCONIA VATTENE VIA…

22 Ottobre 2013 By drusilla 20 Comments

Ottobre è il mese che preferisco qui a Kuwait City.

Il cielo è limpido, le temperature ancora calde ma non superano i 30°, il vento comincia a farsi più fresco. In questo periodo mi piace trascorrere i pomeriggi sulla spiaggia a giocare con la sabbia aspettando il tramonto, portare fuori in bicicletta i bambini dopo cena o fare colazione in un tavolino fuori guardando il porticciolo del Marina Crescent.
Come sapete la scorsa settimana i bambini erano a casa in vacanza perché si festeggiava Eid, per fortuna pure il marito, che lavora sei giorni su sette, tutti i sabati e tutte le festività italiane compreso Natale, Befana, Pasqua, Ferragosto, è rimasto a casa, quasi tutta la settimana, a farci compagnia.
Martedi mattina, al nostro risveglio, abbiamo trovato una Kuwait umida e sommersa dalla nebbia, per un attimo ho pensato di trovarmi a Singapore dalla mia amica Fede!

Come inizio giornata non è stato dei migliori ma noi non ci siamo persi d’animo e abbiamo deciso che saremmo comunque andati al Messila Water Village come promesso ai bambini ormai da una settimana.

Più volte vi abbiamo raccontato che le cose da fare, da vedere e visitare qui in Kuwait sono veramente poche, diciamo che si possono facilmente contare sulle dita di una mano. 
Ma visto che l’amica Mimma ed io siamo persone positive e cerchiamo di vedere il maledetto bicchiere sempre mezzo pieno ogni volta che facciamo qualcosa in questo deserto cerchiamo di renderlo emozionante e meravigliosamente interessante (vi assicuro che è a volte è veramente dura!).
A tal proposito, martedi mattina mi sono svegliata euforica e felice all’idea di trascorrere una mattinata al Messila Water Village, sono quasi tre anni che viviamo in terra kuwaita e non ci siamo mai stati, ma soprattutto mi entusiasmava l’idea di trascorrere una mattina diversa  con i bambini e il marito.
Siamo arrivati qualche minuto prima dell’ orario di apertura.
I bambini erano impazienti di entrare, in auto hanno chiesto almeno cento volte “siamo arrivati?”. Mentre Tato fremeva all’idea di nuotare e tuffarsi in piscine diverse da quella del club, Ercolino ripeteva felice che lui voleva andare sugli “scivoli rotti“. Chissà perché si è fissato con questa storia che gli scivoli qui sono rotti, ma forse ha già capito tutto del Kuwait.
I primi a varcare la soglia del parco siamo stati noi, seguiti da una famiglia occidentale, un gruppo di filippini e una coppia di indiani.
Purtroppo già dai primi passi mi sono resa conto che questo parco acquatico sarebbe stata l’ennesima delusione firmata Kuwait, ma ho cercato di scacciare il pensiero negativo dalla mia testa. Ma volendo vedere il famoso “bicchiere mezzo pieno”, si può dire che il nostro arrivo di prima mattina ci ha permesso di godere di un parco quasi vuoto, di avere gli scivoli tutti a nostra disposizione, poter scegliere una postazione strategica dove piazzare la nostra roba nonché scattare un sacco di foto prima che il parco si riempisse e qualcuno mi vietasse di farlo.
Purtroppo quell’aura negativa che si era impossessata di me all’entrata del parco non mi ha più mollata tutta la mattina. Non sono riuscita a scacciarla nemmeno con gli esercizi di concentrazione che mi ha insegnato l’amica Mimma.
Ho cominciato a guardarmi attorno, notavo solo gli aspetti negativi del posto. Gli scivoli vecchi e poco curati, la pavimentazione delle piscine rovinata, la quasi totale assenza di pattumiere, la sporcizia accumulata nelle aiuole, l’assenza di lettini e la scelta di piazzare solo sedie, l’odore del Burger King, ora mi fermo ma vi assicuro che l’elenco è molto lungo…
Piano piano il parco ha iniziato a popolarsi.
Mentre i bambini si divertivano a scivolare con il daddy dagli alti scivoli col gommone, ho iniziato ad osservare il mondo che mi circondava. A guardare la gente attorno a me.
Ho visto i filippini, sempre felici, sorridenti e contenti di stare insieme; solo guardarli ti trasmettono allegria e voglia di vivere. Le donne facevano il bagno in pantaloncini e canottiere, gli uomini con costumi grandi e sformati. Il loro divertimento più grande era mettersi in posa davanti ad un obiettivo, le donne assieme alle amiche, mentre gli uomini soli mostrando bicipiti e addominali di un tempo.
Poi le numerose famiglie di indiani, composte da nonni, zii, cugini e bambini di tutte le età. Anche loro fanno il bagno vestiti, le femmine della famiglia con leggings, canotta e maglia a maniche lunghe mentre gli uomini con il pantaloncino rigorosamente sotto il ginocchio. Anche loro si stavano godendo e divertendo al parco acquatico; erano soddisfatti di trascorre quel giorno di festa con la famiglia. Hanno scattato centinaia di foto di famiglia, seduti sul gommone, in piscina, seduti sulla seggiola, in posa sulle scale.
Mentre all’angolo della piscina con le onde noto quattro ragazze etiopi, vestite con abiti colorati, corti e tacchi a spillo. Anche loro si divertono a scattare fotografie ma preferiscono le pose sensuali, le cosce e il decolté a vista.
In mezzo a tutta questo mix di culture, di profumi, di risate rumorose, di visi felici, di macchine fotografiche che scattano foto ricordo e di musica araba che arriva dagli altoparlanti ci sono anche alcuni occidentali. Loro si mostrano timidi, imbarazzati, ma forse sono io a percepirli in questo modo. Ma credo sia inevitabile sentirsi “diversi” in mezzo a tutto questo caos, in fondo la maggior parte della gente che si trovava in piscina stava facendo il bagno vestita mentre per noi è normale indossare un bikini quando si va in un acquapark.
E poi, finalmente mi convinco a spogliarmi, a mostrare
il mio bikini, la mia pancia nuda. Ma mentre timidamente cerco di togliermi i pantaloni e la t-shirt, arriva lei, la donna araba che ti guarda con aria scioccata come a ricordarti che sei in un paese arabo ed è haram mostrare il proprio corpo. Allora che fai? Ti rivesti, dici che forse ha ragione lei, che siamo ospiti di un paese musulmano, che col bikini vado al club e nel frattempo lei entra in piscina allegra e felice con il suo vestitone nero lungo fino ai piedi ed il velo grigio.
E no, questo è troppo!
Il mio “bicchiere mezzo pieno” oggi si è completamente rovesciato dentro le piscine di quel Messila Water Village sgangherato, sporco e mal tenuto. A me è venuta voglia di urlare al mondo: “ehi, siamo o no nella ricca Kuwait? Possibile non si possa avere un parco acquatico decente, pulito e con attrezzature nuove?!”.
E perché devo fare il bagno sentendomi osservata, circondata da gente completamente vestita? Ma siamo in piscina non in un parco divertimenti!
La malinconia si è impossessata di me, ci è voluto molto tempo per farla uscire dalla mia testa e dal mio corpo. Ma forse, la cosa più importante di questa giornata è stata la felicità dei miei bimbi. Vederli correre su e giù dagli scivoli come pazzi, sentire le loro risate e vederli crollare appena arrivati è casa mi ha aiutata a superare questo momento di malinconia.

 

Filed Under: EXPAT LIFE

Comments

  1. Moky says

    22 Ottobre 2013 at 10:07

    Tuo marito col pollice rovescio la dice ancor più lunga…..
    Mi spiace x te, per fortuna che i bimbi se la sono goduta lo stesso. Certo che tenere un parco in quel modo non ha senso, che vergogna.
    Ma non ho capito, alla fine ti sei messa in costume o sei rimasta vestita? Essere una donna in un paese così non è davvero facile….
    Un abbraccio forte forte

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      22 Ottobre 2013 at 10:10

      Alla fine sono rimasta in costume, non sono riuscita a spogliarmi, mi sentivo troppo osservata e a disagio. Uffa!
      A volte non è facile vivere in un paese arabo essendo donna, ma noi cerchiamo di mettercela tutta.

      Rispondi
  2. verdeacqua says

    22 Ottobre 2013 at 10:08

    mi piace molto leggere dei vostri spaccati di vita in un mondo così “diverso”, sei una finestra per cose che vorrei conoscere e non posso… lo descrivi molto bene, e lo stesso fai con le tue emozioni… brava! (per il resto mi dispiace, posso solo provare a capire quello che provi!)

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      22 Ottobre 2013 at 10:11

      Grazie mille Verdeacqua!
      un abbraccio

      Rispondi
  3. Abaya and Heels says

    22 Ottobre 2013 at 10:38

    Come ti capisco…a Doha ero l’unica in spiaggia con il bikini… che imbarazzo… pero ho deciso di spogliarmi lo stesso..e che cavolo era la spiaggia privata di un albergo mica pubblica…e le occhiate ci sono state eccome… cmq le foto lo fanno sembrare bello 🙂 devi cambiare macchina fotografica 😀

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      22 Ottobre 2013 at 14:38

      Ma pure in Qatar?! Uffa che strazio!
      Hai ragione le foto non rendono la bruttezza del parco, sarà che i miei occhi guardano sempre con uno sguardo positivo verso la vita e quindi diventa difficile scattare brutte foto o foto di cose brutte!

      Rispondi
  4. Mom says

    22 Ottobre 2013 at 13:18

    Come già dissi in un altro post: sono in America eppure le bambine nemmeno a 3 anni stanno con solo la mutandina: o costume intero o bikini! Pensa! E poi i messicani fanno il bagno vedtiti. Ma vestiti intendo con i jeans e la maglietta…e i jeans bagnati sono fastidiosi parecchio. Mah, paese che vai, usanze che trovi e a cui ti devi adattare!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      22 Ottobre 2013 at 14:40

      No i messicani che fanno il bagno vestiti?! Addirittura con i jeans?!
      Hai ragione, viviamo nel loro paese e tocca a noi adattarci alle loro regole ma perché non succede mai il contrario? Perché quando vengono nel nostro paese non si adattano mai alle nostre regole e vogliono sempre imporre le loro???? Ma qui andiamo un po’ fuori argomento…..
      un abbraccio Mom

      Rispondi
  5. MammaInOriente says

    22 Ottobre 2013 at 17:38

    Sai che pensavo che lì le strutture fossero tutte super lussuose e ben tenute?? Comunque qui è la stessa cosa. Siamo andati al parco acquatico ed era tutto vecchio e tenuto malissimo, Però quanto si è divertito Carlo Alberto con gli scivoli…

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      22 Ottobre 2013 at 18:57

      Anche i miei figli si sono divertiti un sacco, questa è la cosa più importante.
      Però è veramente scandaloso che un paese così lussuoso e ricco i due parchi acquatici siano vergognosamente vecchi, degradati e maltenuti.

      Rispondi
    • Graziella Pezzetta says

      22 Ottobre 2013 at 22:31

      perchè non scrivi al Principe? diglielo, in fondo che male c’è? gli dici : caro Principe, passi che mi tocca vestire da suora quando sono in piscina, passi che ci sono solo due parchi acquatici e per raggiungerli bisogna fare i kilometri, ma ricchi sfondati come siete, non potete assumere due cavolo di stradini per tenere pulite le stradine e due cavolo di giardinieri per tagliare l’erba finta? e vogliamo sbilanciarsi ad assumere un manutentore? insomma, il vostro petrolio mettetelo a frutto! firmato UNAMAMMANELDESERTO

      Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      23 Ottobre 2013 at 6:35

      Graziella mi fai schiattare! Potrei provarci a scrivere all’Emiro!

      Rispondi
  6. mammapiky says

    22 Ottobre 2013 at 23:12

    Mi e’ venuta la malinconia per te eppure questo Kwait mi affascina e tanto. Però, al di la del parco mal tenuto, che in una piscina da veramente l’idea di trascurato e poco igienico, mi impressiona sapere che c’è chi si fa il bagno vestito, sai che disagio che si dovrebbe provare con i tessuti appiccicati addosso!! Dru credo che nemmeno io sarei riuscita a vedere il bicchiere mezzo pieno però te lo ricordi il mio post di quest’estate sullo zoomarine? :-))

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      23 Ottobre 2013 at 6:39

      Mamma Piky mi ricordo del tuo post sullo zoomarine, che dire? L’importante è che i nostri figli si siano divertiti e se ne siano tornati a casa con un bel ricordo.
      un abbraccio

      Rispondi
  7. Ciccola says

    23 Ottobre 2013 at 21:17

    Anche in oriente (non so perché) le donne non si mettono in costume. Un po’ per l’ansia di non abbronzarsi, un po’ per chissà quale motivo. Quest’estate in Cina ero un pesce fuor d’acqua col mio costume a due pezzi…

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      24 Ottobre 2013 at 6:46

      Si ma che brutto. Io mi sento troppo fuori luogo a fare il bagno in bikini quando tutti attorno a me sono vestiti… uffi

      Rispondi
  8. Francesca says

    24 Ottobre 2013 at 14:19

    Ciao Drusilla, ti leggo oggi per la prima volta e che dire, il diversi coprire e sentirsi quasi mortificate per avere un corpo mi mette sempre una gran tristezza! Però ho capito che il tuo carattere così positivo insieme all’amore per la tua famiglia ti aiuta a superare qualsiasi difficoltà. Un bacione e a presto;-))

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      24 Ottobre 2013 at 15:13

      Ciao Francesca! Benvenuta e grazie per essere passata da noi!!
      La positività ci permette fare tutto!!!

      Rispondi
  9. Maddalena Sodo says

    19 Dicembre 2013 at 14:10

    dopo un anno e mezzo che vivo qui, ho capito ormai che se vuoi trovarti bene quando esci e c’è di mezzo il bagno-bichini-strutture vacanziere devi frequentare solo ed esclusivamente club o resort occidentali. Lì trovi pochi arabi e quelli che trovi sanno di essere in una struttura molto occidentalizzata per cui nessuno guarderà il bichini…Almeno per me è così. Siamo stati in genere all’Hilton e al The palms beach e ci siamo trovati bene: la struttura tenuta benissimo, tutto pulito e nessuno a giudicare la pancia fuori 🙂 Mi piace tantissimo come scrivi, dovresti scrivere un libro, hai un modo di raccontare talmente accattivante ! brava 🙂

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      19 Dicembre 2013 at 20:38

      Hai ragione Maddalena, qui si sta bene solo se frequenti i club privati.
      E’ che ha volte ti viene voglia di fare qualcosa di diverso, giusto per cambiare la dura routine che per mesi accompagna la tua vita kuwaita, ma ormai ho capito che non ne vale la pena!
      Troppo gentile, mi fai arrossire.

      Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Le mamme nel deserto


Mamme nel deserto è la storia di due donne, Drusilla e Mimma, due mamme, che si incontrano nel deserto non solo fisico, ma anche metaforico. Due donne expat per amore. Leggi tutto

Le mamme sui social

  • Bloglovin
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter

Il nostro libro

Alle Mamme piace parlare di…

Delle Mamme vi è piaciuto…

Sorry. No data so far.

Archivio

Cerca nel sito

Le mamme sui social

  • Bloglovin
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter

Restiamo in contatto

Se vuoi avere informazioni, scriverci un commento o semplicemente dirci la tua, scrivici una e-mail

Copyright © 2025 · Lifestyle Pro Theme On Genesis Framework · WordPress · Log in

Questo sito utilizza cookies. Puoi avere maggiori informazioni o disabilitarli dalle

.

Mamme nel deserto
Powered by  GDPR Cookie Compliance
Privacy Overview

Questo sito usa i cookies per fornirti una migliore esperienza di navigazione. I cookies sono informazioni salvate nel tuo browser e servono a riconoscerti quanto torni su questo sito.

Puoi regolare le impostazioni dei cookies dai pulsanti sul lato sinistro di questa schermata e leggere come vengono utilizzati i dati raccolti sull’informativa sull’utilizzo dei tuoi dati.

Cookies Tecnici

I cookies tecnici dovrebbero essere lasciati sempre attivi in modo da salvare le tue preferenze nelle impostazioni dei cookies.

Se disabiliti questi cookies non sarà possibile salvare le tue preferenze quindi ogni volta che tornerai su questo sito ti verrà chiesto di nuovo se vorrai abilitare o disabilitare i cookies