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I WANT DADDY!

29 Luglio 2013 By drusilla 22 Comments

Presa dal web
Ercolino e il suo Daddy

Quarantotto giorni fa siamo partiti da Kuwait City per tornare in Italia. Il nostro Daddy ci ha accompagnati in aeroporto, lo abbiamo salutato con il sorriso sulle labbra perché sapevamo che entro qualche ora di viaggio avremmo riabbracciato i nonni e gli zii ma, come tutte le volte, c’è scappata anche qualche lacrima. Separarci e’ sempre difficile, anche se ormai dovremmo averci fatto l’abitudine.
I Tati sono stati bravi e hanno vissuto con serenità le prime settimane di distacco ma poi hanno iniziato a manifestare qualche segno di cedimento. 

Mi considero una moglie e una mamma fortunata perché il Daddy è molto mammo e molto donna. E’ lui che si occupa del bagnetto; è lui che gli lava i denti ogni sera; è lui che li accompagna a scuola ogni mattina; è lui che conosce tutte le mamme dei compagni di classe di Tato; è lui che prepara i gnocchi ogni venerdì per cena…
I Tati e il Daddy sono troppo abituati a vivere in simbiosi e questa distanza sta diventando difficile da gestire anche per me che sono la loro mamma. In alcune situazioni e’ impossibile sostituire il Daddy, impensabile fare tutto quello che riesce a fare lui e con una precisione pazzesca.
Devo confessare che anche a me questa lontananza forzata sta iniziando a pesare. E’ vero che la distanza ha caratterizzato il nostro rapporto, sia da fidanzati che da sposati ed e’ stata ciò che ci ha permesso di legarci ancora di più, un po’ il segreto di lunga durata del nostro rapporto ma quando il tempo in cui stiamo lontani e distanti supera i trenta giorni tutto si complica, soprattutto quando ci sono di mezzo dei bambini.
Credo che la la famiglia expat sia una famiglia un po’ “speciale”.
Una famiglia nella quale le relazioni moglie-marito, mamma-figli e papà-figli diventano molto solide col passare del tempo. Vivendo lontano dalle nostre famiglie di origine per fortuna  mamme o suocere non possono intervenire in nessun modo nella gestione famigliare. Sentendosi solo via Skype ma non vivendo la quotidianità non possono interferire nelle nostre problematiche famigliari; non possono criticare il metodo educativo da noi scelto per crescere i nostri figli; non si permettono di parlare a sproposito su qualsiasi cosa che ci riguardi.
Ogni problema che si presenta viene risolto all’interno delle mura domestiche e non viene condiviso con altri. Impensabile parlare con mia madre o mia suocera dei problemi lavorativi di mio marito; del fatto che oggi siamo in Kuwait ma magari domani potremmo dover fare le valige per non so quale destinazione oppure che ci sono problemi con l’inserimento dei bambini in una determinata scuola. Gia’ vivono in stato di ansia e allerta per il fatto che siamo a diecimila chilometri di distanza, figurarsi sobbarcarle di altri pensieri!
Tutta questa situazione crea un legame ancora piu’ solido, speciale e importante tra i membri della famiglia.
Credo che questo sia un grande pregio della vita degli espatriati. Poter vivere lontano dalle famiglie di origine, poter vivere serenamente come coppia e famiglia lontano da ogni critica e coinvolgimento forzato. 
Comunque la partenza per l’Italia per le vacanze estive la vivo sempre con  un po’ di preoccupazione perché dividere i Tati dal loro Daddy è atroce. Per loro si tratta di una grande sofferenza. Ogni volta mi dico che il tempo vola, agosto arriva presto e poi ci saranno i nonni a colmare quel vuoto ma non è proprio vero. Purtroppo ogni anno diventa sempre più difficile, sara’ che i bimbi crescono e con loro cresce anche la consapevolezza della lontananza col daddy.
Tato e’ quello piu’ sensibile dei due fratelli ed e’ anche quello più attaccato a Daddy. Quest’anno mi sta facendo morire con capricci apparentemente insensati (ciò che ai nostri occhi è una sciocchezza per loro e’ molto importante). Poi e’ iniziata un po’ di balbuzia (in alcune occasioni molto forte), infine tanta voglia di coccole, quindi più volte al giorno ha bisogno di lanciarsi tra le mie braccia e ricevere la sua dose di abbracci e carezze.
Mentre Ercolino, apparentemente più legato a me rispetto che al padre, sta mostrando segni di cedimento e manifesta in modo diverso, talvolta bizzarro, il suo attaccamento a Daddy. Da giorni raccoglie coppie di lumache sostenendo che la più grande sia il suo Dadddy mentre quella piccola e’ lui. Mentre taglio finocchio o formaggio lui viene a rubare i pezzettini e li chiama Daddy. Mentre ieri non voleva scendere dall’auto perché voleva essere portato in Kuwait da Daddy. Ha pianto per più di mezzora con urla disumane da spezzare il cuore anche ad una mamma tigre. 
In tutto ciò ci aggiungiamo il fatto che il collegamento a internet e’ pessimo e quindi non ci permette di vedere il bel faccione di Daddy ed i problemi con il visto che complicano anche il suo rientro previsto tra pochi giorni.
Insomma, ad oggi mi ritrovo con due figli disperati e malati di Daddy e con un marito che non sa esattamente quando tornerà in Italia.
Ma io che devo fare?
Ci sono momenti in cui vorrei scappare in aeroporto, salire sul primo aereo con destinazione Kuwait e tornarmene nella mia bella casetta kuwaita tutti assieme. Ma poi mi calmo, razionalizzo e penso che tra poco (forse, se tutto andrà bene) saremo ancora tutti insieme, che finalmente avranno inizio le nostre meravigliose vacanze estive. Si perché senza il nostro Daddy non si può parlare di vacanze. Con lui si che ci divertiamo, andiamo in giro, ci stanchiamo e facciamo un sacco di nuove esperienze.
Forza Daddy, ti stiamo aspettando!!!!

Filed Under: EXPAT LIFE, KIDS EXPAT

Comments

  1. Anonymous says

    29 Luglio 2013 at 13:09

    Qui uguale, amica Dru…ogni giochino prevede il coinvolgimento di tre elementi: mamma, Totto (il Pidocchio) e Baba (il daddy, noi ormai lo chiamiamo cosi, due anni nel Golfo lasciano il segno!!), sia che siano macchinine, aerei o pupazzetti. Verissimo tutto quello che scrivi sulle dinamiche familiari. Noi ormai ci definiamo Il Gruppo, spaccarlo in sottogruppi e’ aberrante, anche se purtroppo necessario! Da noi il Baba dovrebbe arrivare in una decina di giorni, Inshallah e salvo complicanze, visto che qualcuno li’ si stupisce del fatto che faccia vacanze prima di Natale…Coraggio resistiamo, anche perche’ la vera vacanza della mamma-expat inizia solo all’ arrivo del marito-expat!!!! Un bacione Ac

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      29 Luglio 2013 at 18:38

      Ti adoro Anonimo Cinese!!!!

      Rispondi
  2. MammaInOriente says

    29 Luglio 2013 at 14:08

    Mi ritrovo in tutto ciò che scrivi. Anche per noi le esperienze all’estero hanno significato essere più uniti come famiglia. Anche i miei bimbi iniziano ad accusare anche se non lo manifestano apparentemente. Per noi mancano 5 giorni all’arrivo del papà, ma mi sono presa un bello spavento quando 2 giorni fa l’hanno ricoverato per sospetta-dengue. Per fortuna sembra essere un altro virus non così grave da impedire il viaggio. Ed è verissimo, le nostre non sono vere vacanze fino a che non arriva lui!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      29 Luglio 2013 at 18:38

      Urca una sospetta dengue cinque giorni prima della partenza per le vacanze estive e’ pesante. Poveretto farsi un viaggio cosi’ lungo con un virus in corpo non sara’ sicuramente una passeggiata.
      Buone vacanze… tra 5 giorni!!!

      Rispondi
  3. mammapiky says

    29 Luglio 2013 at 17:05

    Ti ammiro, non so se ne sarei capace, ovvero se mi tocca, ne sarei capace ma forse soffrirei veramente tanto e capisco anche i tuoi bimbi, oramai sono diversi giorni e la lontananza e’ più dura, però se ho ben capito, ci siamo giusto? Ancora poco e sarete di nuovo tutti insieme e poi sarà vea estate!!!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      29 Luglio 2013 at 18:39

      Mamma Piky, dovrebbe arrivare giovedi, uso il condizionale per pura scaramanzia.

      Rispondi
  4. Graziella Pezzetta says

    29 Luglio 2013 at 17:41

    Certo che è dura … scappare da Kuwait per godere e far godere ai bimbi, un diverso clima, un diverso stile di vita, la propria famiglia, cibo e lingua che ti appartiene, ma quarantotto giorni sono davvero tanti e forse sono troppi, non solo per i bimbi, anche per te. Se accadrà ancora dovrai mediare, meno giorni di lontananza, meno sofferenza per il distacco e meno vacanze … Vai in un Internet point e cerca di avere una connessione migliore per potergli far godere il babbo almeno via internet, e cominciate a scrivere i giorni sul calendario, come si fa quando deve arrivare Natale e soprattutto, tieni duro, poi Daddy arriva e tutto diventa bello. 🙂 Un bacione Dru.

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      29 Luglio 2013 at 18:42

      Grazie mitica Graz!!!!
      Ormai dovremmo esserci, l’arrivo e’ previsto per giovedi pomeriggio.
      Diciamo che 48 giorni sono nulla in confronto ai 4 mesi di lontananza durante la mia prima gravidanza ma in quel caso non c’erano ancora i Tati.
      Un abbraccio

      Rispondi
  5. Moky says

    29 Luglio 2013 at 17:46

    Poveri bimbi e povera te che devi gestire una situazione così difficile. Penso che la famiglia, dovendo vivere così distante dai parenti, si fortifichi sempre più…
    Forse tutte le famiglie dovrebbero fare un’esperienza da expat, per trovare la loro dimensione, senza intromissioni, ma contando solo su se stessi.

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      29 Luglio 2013 at 18:44

      Moky, hai ragione. Secondo me tutte le famiglie dovrebbero provare a vivere lontano da parenti in modo da poter fortificare le proprie relazioni senza intromissioni.

      Rispondi
  6. Emanuela says

    29 Luglio 2013 at 21:32

    Vero quando si vive all’estero l’attaccamento alla propria famiglia è più forte…questo io lo sto sperimentando da parecchi anni, ed è il motivo per cui cerco sempre di posticipare la separazione dal maritino….io sono partita l’8 luglio e il paparino tornerà questo venerdì!
    Mi è andata bene…i primi 15 gg sono stati di eccitamento per nonni, città amici da rivedere….ora sento voglia di rivedere il mio amore…ma tanto tra poco sarà qui!!!
    P.S. Provare per credere!!!!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      30 Luglio 2013 at 13:43

      Amica hai ragione ma i Tati adorano i nonni e io voglio che trascorrano anche tanto tempo assieme a loro visto che viviamo all’estero e non li vedono mai durante l’anno. Voglio che abbiano ricordi meravigliosi delle loro vacanze estive assieme a nonni e zii. Per questo mi tocca sacrificare il daddy e dividerci per piu’ di un mese. Per fortuna che presto arriva!
      Un abbraccio amica!!!!

      Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      30 Luglio 2013 at 13:49

      Manu tu sei la mia eroina . Ma tu resisti così tanto perché tu e tuo marito nn riuscite a stare lontano troppo a lungo. I due piccioncini. Anch’io sono felice che patata si goda i nonni , zii e cugini e un estate da terroni con i fantastici e festaioli Zizzo e i super intelligenti Bertoni !

      Rispondi
  7. Deshna Francesca says

    30 Luglio 2013 at 0:23

    Ho appena scoperto che Marc sia attaccattissimo anche a suo nonno: ogni volo che passa sulla nostra testa dice “Italia, nonno, vamos….” e non riesco a spiegare lui che non è che posso fare l’abbonamento all’aereo e il nonno lavora pure lui…

    Sono andata in italia senza papi sola con il bebé tre volte, una volta aveva 4 mesi quindi…vabbé, basta che ci sia la tetta…la seconda volta ne aveva 8 e andavo tra le altre cose a vedere il mio paesino terremotato, troppe cose tutte insieme per accorgersi dell’assenza del padre. Ma la terza: una SETTIMANA sola infinita, era tutto papi papi….papiiiiiiiiiii no estàaaaaaaaaaaaaa piangendo, non voleva dormire, non voleva mangiare senza il papi..e appunto fu solo una settimana, appena rientrati scaricato tra le braccia di papà…fiuuuu pericolo rientrato…
    Ci penso su 4 volte adesso prima di ripetere, di separarmi dal padre per andare in Italia senza di lui.

    Resisti dai

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      30 Luglio 2013 at 13:41

      Anche I miei Tati sono attaccatissimi ai nonni e per questo torno sempre appena la scuola e’ finita e trascorro tutte le vacanze estive in Italia. Ma sono anche molto legati al padre. Ma nella vita non si puo’ avere tutto, visto che il daddy l’abbiamo tutto il tempo dell’anno mentre I nonni solo in estate bisogna sacrificare il daddy. Ma presto sara’ con noi!!!

      Rispondi
  8. Mimma Zizzo says

    30 Luglio 2013 at 10:05

    Giada ha patito molto quando il papà e’ partito per il Kuwait e noi l’abbiamo raggiunto dopo due mesi. Agitata , nn dormiva , sempre più attaccata a me. Aveva 10 mesi. L’estate scorsa a 18 mesi idem . Qs anno a 30 mesi tranquilla. Abbiamo capito che fino a 30 gg ce la fa. Ha aiutato vivere tutti insieme con nonni,zii e cugini . Penso che accuserà di più adesso che il daddy parte e noi resteremo qui ancora due settimane . Ma il tempo passa … Noi a Milano eravamo soli. Ma l’esperienza estera e’ stata una svolta vera.

    Rispondi
  9. Valentina VK says

    30 Luglio 2013 at 20:53

    io ti capisco benissimo…ogni tanto mi si spezza il cuore a vederla tenere in mano il suo aeroplanino della ryanair a mo’ di cellulare e parlare con suo padre nelle sue paroline..come quando piange che vuole i nonni nel computer…
    pero’ alla fine quando sta coi nonni, quando sta col padre, quando sta con me che ci sono semrpe e quindi alla fine sono quella meno speciale, come compagnia :-), penso che sia una bambina felice. e’ ovvio che ci vorrebbe tutti insieme accanto a lei e che le stiamo chiedendo di gestire emozioni che sono difficili anche per certi adulti, ma anche questo tipo di emozioni, vivere al massimo e carpe diem quando siamo insieme perche poi per un po non lo si e’, fa parte della famiglia che abbiamo deciso di avere scegliendo di essere expat
    ti capisco perche anche a me il letto la sera sembra troppo grande, quando passano troppe notti
    tieni duro e ti abbraccio davvero

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      30 Luglio 2013 at 22:45

      Concordo con te. Vedo i Tati felici, entusiasti ed emozionati ogni volta che giocano con i nonni, con gli zii ma anche con il loro papà. Certo, poter vivere la quotidianità coi nonni sarebbe tutta un’altra cosa ma la vita ci costringe a fare delle scelte, spesso non semplici.
      Ormai manca veramente poco, giovedi pomeriggio riabbracceremo il nostro amato Daddy!
      Grazie di cuore

      Rispondi
  10. Anonymous says

    31 Luglio 2013 at 0:11

    E’ verissimo che crescere la famiglia da soli richiede molti più sacrifici e fatiche ma lega moltissimo la famiglia stessa, cementa i rapporti fra i genitori e fra genitori e figli. L’ho sperimentato pur non espatriando ma allontanandomi soltanto dalle famiglie d’origine abbastanza perché fossimo soli. Ora che i figli sono grandi ed autonomi noi siamo una coppia unitissima e loro sono legatissimi a noi pur vivendo vite del tutto autonome. E tutto ciò è bellissimo.
    Mila

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      31 Luglio 2013 at 13:19

      E’ questo che vorrei che accadesse in future, io e mio marito uniti, figli grandi magari in giro per il mondo ma sempre legati tra loro.
      Grazie Mila!

      Rispondi
  11. Deshna Francesca says

    2 Agosto 2013 at 20:21

    Ieri mia sorella mi ha detto che viene a trovarci. Vabbé, che va al Rototom che sta a 100 km e quindi passa anche da noi, prima e una settimana poi.

    :-)))))

    Così ricomincerà il mantra di Marc : zia! Ziaaaaaaaa! ZIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAAAAA!

    Rispondi
  12. Wanesia says

    27 Agosto 2013 at 14:51

    E` proprio vero cio´ che dici all´estero sei da sola con la tua famiglia e si fa forza solo su quella.
    Se tornassi indietro rifarei tutto e subito…fare valigie e andarmene in Germania e vivere la nostra vita!

    Rispondi

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