Mercoledi 13 marzo – colloquio con la teacher di Tato.
Appena ho letto la comunicazione ho inziato a sudare e respirare profondamente per cercare di mantenere la calma. Aiuto, impossibile, sono agitata, emozionata e nervosa.
I colloqui alla scuola di Tato mi distruggono psicologicamente. Il pensiero di intrattenere una conversazione per piu’ di 15 minuti con una madrelingua inglese per di piu’ teacher di mio figlio mi butta nel panico. Ci mancava pure che mi tocca andarci da sola perche’ mio marito ha una riunione di lavoro… Uffa!!!
Ad oggi posso dire che e’ filato tutto liscio per due motivi:
1. sono sopravvissuta alla teacher madrelingua. Anzi, sono riuscita a capire quasi tutto quello che mi ha raccontato teacher Hamlet (mi sono persa solo un paio di vocaboli); per me questo e’ un ottimo risultato! Il mio ex-teacher Madi direbbe Good Job Madame Druzilla!!!!
2. i colloqui sono andati bene e Tato sta facendo il suo dovere. Ma (c’e’ sempre un maaa) diciamo che sono rimasta stupita, scioccata e sconvolta (positivamente per fortuna!) per tutto quello che mi ha raccontato la teacher di mio figlio, o meglio quello che credevo essere mio figlio…
Avete presente quella pubblicita’ delle merendine in cui la madre chiede al figlio: “Cosa hai fatto oggi a scuola?” e quello dopo aver fatto di tutto risponde semplicemente: “Oh, niente!”. Ecco, Tato e’ cosi’. Ogni volta che cerco di capire cosa combina a scuola lui minimizza e risponde: “mamma abbiamo giocato e mi sono divertito!”.
Oh che bello sapere che ti diverti ma mi piacerebbe anche sapere che i sacrifici economici che stiamo facendo io e tuo padre saranno ricompensati con ottimi risultati in futuro.
Impossibile. Tato non mi spiega mai nulla. Le uniche informazioni che riesco a carpire provengono dalla sua amichetta Freya, o da sua mamma oppure da quello che trovo scritto sul Communication Book.
Ora io mi chiedo: “ma e’ cosi’ difficile spiegare alla propria mamma quali attivita’ si svolgono durante la mattina a scuola? Spiegarle cosa stai imparando?”
Grazie a queste parents conferences ho scoperto un nuovo Tato, un Tato versione school.
Un bambino portato per la matematica, che sa usare il computer per risolvere esercizi pratici. Un bambino che sta imparando a scrivere le prime lettere; che riconosce e scrive il suo nome; che ha iniziato a mettere assieme le letterine per comporre le prime parole.
Nel momento in cui la teacher mi ha dichiarato che ho un figlio raccontastorie, un po’ artista e con una fervida immaginazione quasi cado dalla sedia. L’ho guardata negli occhi e le ho chiesto se non avesse sbagliato bambino!!!
Grazie teacher Hamlet, con questi colloqui sono riuscita a smascherare il Tato!!!
Anonymous says
Per una nonna che ha poca voglia di insegnare o di dare delle regole direi che questo è il massimo. Il tempo, che posso trascorrere con loro Tommaso e Riccardo ,[ ed è poco] almeno lo faccio divertendomi e in alcuni momenti credo di divertirmi più io di loro ciao carini