Ma siamo italiani e innegabilmente dopo un po’ hai bisogno di scappare via, di tornare in Italia. Sopratutto se come noi vivi in un posto così diverso.
Nel mio caso tornare a casa sta diventando complicato. Cos’è casa? La Puglia dove sono nata e dove vive la mia famiglia? O le Marche splendida regione che ho scoperto tramite il marito e dove anche li ci sono affetti cari? O Milano dove ho passato gli ultimi 20 anni?
Lo confesso per me casa e’ Milano. La città scoperta a 12 anni per via del fantastico zio che viveva li. Già allora sentii quel brivido lungo la schiena, quella energia e quella voglia irrefrenabile di viverci. E decisi che appena avrei potuto ci sarei andata.
E così a 18 anni con sommo dispiacere dei miei, senza nessun amico con cui affrontare quei 1000 km e la nuova vita ,partii alla volta di quella che mi sembrava la Mecca. Milano mi ha accolto, li mi sono formata come persona, li ho scoperto i miei limiti e le mie possibilità. Li mi sono creata la mia famiglia d’elezione che ancora adesso mi supporta . Io sono stata fortunata ho vissuto la “Milano da bere”. E ho incontrato tante persone speciali. Da sola mi sono creata una professione e ho resistito ai momenti difficili e alle lusinghe di rientrare in famiglia .
Queste volta con la scusa di andare in montagna sono riuscita a fermarmi 3 gg. E per me qs e’ stata la vera vacanza. Tra l’altro Milano mi e’ apparsa nella sua veste migliore cioè con il sole…
Il papa’ consapevole del mio bisogno di riappropriarmi della mia città, di perdermi tra le strade, di rivedere quanti più amici possibili si e’ trasformato in un mammo h24.
E io per una volta ne ho approfittato spudoratamente. Sono andata in ufficio, ho girato per il centro , ho incontrato amici, ho fatto una bella cena tra amiche in un posto trandy e figo nella mia zona preferita. Meravigliata della bellezza del posto, della bontà del cibo, delle chiacchiere tra amiche, del mio bicchiere di vino.
Mi sono sentita come una bimba davanti all’albero di Natale pieno di doni. La mia casa si e’ riempita di persone senza appuntamenti o inviti come amo io.
Ho avuto il coraggio di rientrare nei chiostri della mia università .
La meravigliosa ” Cattolica” che ho sempre considerato la mia isola che non c’è, si quell’isola in cui Peter Pan condivideva sogni e avventure con gli amici. Ecco in questi giorni ho realizzato quanto mi manca la mia vita.
Il mio lavoro, la mia città, la possibilità di camminare e andare in centro .
Vedere i tuoi amici . Uscire a cena.
Quando sono a Kuwait non ci penso mai. Internet, fb, skype aiutano a mantenere i contatti, quando ti rivedi e’ come essersi salutati il giorno prima, ma viversi e’ sempre un’altra cosa.
Mi considero una persona fortunata a fare questi esperienza estera. A provare ancora una volta a spingere i miei limiti un po’ più in la’, a crescere e trovare nuove opportunità per me.
Essendo una gemelli gli stimoli sono fondamentali e ben vengano i cambiamenti. E sono anche realista da rendermi conto che la situazione economica e politica della mia amata Italia aggiunge valore alla nostra esperienza.
E’ innegabile ho trovato un Paese in difficoltà, ho visto negozi vuoti ma pieni di vestiti, ho visto poche macchine in giro, ho visto gente triste e preoccupata, mi sono sentita dire posso venire con voi? Anche Milano che rimane un po a se come città mi ha fatto sentire tutta la crisi che vive il paese.
Eppure ho capito che questa esperienza estera, per quanto benedetta, ha comunque un costo altissimo.
Ma sono consapevole che quello che ho avuto e vissuto nessuno me lo potrà mai togliere…
Quindi Milano I love you e grazie di tutto .
Anche delle emozioni vissute in questi giorni.
francesco maniscalco says
ah se ti capisco mimma…..
Mimma Zizzo says
Fra chi come noi ha fatto le valigie da giovane e ha vissuto pienamente tutte le opportunità si sente legato a qs città a volte più dei milanesi DOC
Anonymous says
In questo momento di crisi tutti ci vedono come privilegiati. “Beata te che sei all’ estero. In pratica sei in vacanza. Ma cosa fai tutto il giorno?”
La malinconia di chiudere casa, salutare i nonni, gli amici, i posti familiari, sapendo che la prossima volta li rivedrai tra quattro mesi, quando va bene, la puo’ capire solo chi e’ nella tua stessa situazione. Per carita’, poi all’ estero si sta bene. Devi solo riabituarti al fatto che fai la spesa in una lingua che non e’ la tua. Devi ricrearti gli amici da zero. Stai in un posto dove le stagioni sono diverse, le facce sono diverse, tutto e’ diverso, esiste solo la tua famiglia. Per questo quando torno in Italia mi sento un po’ Rambo…Un abbaraccio da Anonimo Cinese, oggi cupamente depresso.
Mimma Zizzo says
Tesoro non volevo farti deprimere pero’ non ce l’ho fatta a non raccontare anche qs facciata. Poi qs volta eravamo tutte e tre li e quindi ho ancor avuto più la consapevolezza di quello che ho lasciato. anche perche milano da sempre il mio sogno e sopratutto Famiglia e amici. Comunque promesso ora torneremo al ns stile …Patata e’ stata felice come non mai … A proposito giusto per farti deprimere ancora un po’ siamo a Ortisei !!! Bellissimooo