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Devo cercare lavoro a Kuwait

9 Aprile 2014 By mimma 43 Comments

<Ho parlato con il responsabile dell’ufficio legale, mi ha detto che ci può dare un mano per trovarti un lavoro>.
<Gli hai detto che il mio livello di inglese è scarso?>
<Si, ha detto di non preoccuparti, la pratica, doverlo parlare e scrivere tutti giorni ti aiuteranno in fretta a migliorarlo. In ogni caso ti ho pure fissato il test di ammissione per il corso di inglese all’università americana>.

Siamo in macchina, siamo appena tornati dalla Messa nel container nella city.
Una delle donne presenti, un’italiana di 60 anni, si è pure lamentata che  patata “parlotasse” tutto il tempo della Messa. Per fortuna che il prete è stato contento invece di vedere un bambino.

Sono poche settimane che siamo qui. Mi sento un po’ frastornata, tutti questi cambiamenti iniziano a darmi alla testa.
Poi il Muezzin ci sta complicando la vita. Giada si sveglia ogni volta che parte il richiamo alla preghiera. Soprattutto la prima preghiera quella delle 5 del mattino ha il potere di interrompere il suo sonno, ma anche quella del pomeriggio.
Non ci avevo pensato al Muezzin, in realtà non avevo pensato a tante cose che comunque avrebbero impattato sulla vita pratica, la domenica che si lavora, la Messa di sabato in un container, il sole che sorge e illumina casa dalle 6 del mattino e il buio che scende già alle 5 del pomeriggio.
Metabolizzo le informazioni ricevute.
Riprendere a lavorare. Si devo farlo. È la cosa che più mi ha preoccupato di questa scelta. Mettere la mia vita, la mia indipendenza economica totalmente nelle mani di mio marito. In questa settimana non faccio altro che ripetermi “devo trovare un lavoro, devo trovare un lavoro”.
Sembro un treno impazzito. In questi giorni mi sono messa a cercare su internet informazioni sui nidi qui a Kuwait City e mio marito sta facendo altrettanto. Abbiamo scoperto che per l’età della piccola non è facile.
Solo pochi, forse un paio, accolgono  bimbi dell’età di un anno, e sono lontanissimi da casa nostra, poi hanno un orario assurdo, dalle 7.30 alle 12. Che lavoro posso trovare con questo orario? Dobbiamo trovare una nanny. Assolutamente! Io che sognavo di non dover dipendere da una tata, come era già successo a Milano, mi devo arrendere all’evidenza.
<Ah proposito domani ho appuntamento all’agenzia dovrebbero darmi i curriculum di altre possibili tate>.
 
È ancora mio marito a parlarmi. Le tate. Altro aspetto che non mi aveva preoccupato, anzi nemmeno sfiorato. Cosa ci vorrà mai a trovare una nanny. D’altro canto nei due mesi che ci siamo presi per decidere se accettare o meno questa offerta, sono state altre le cose di cui  mi sono preoccupata. 
Altri  stati d’animo da sedare, gestire.
Eppure, eppure qui è tutto diverso. È come approdare sulla luna. Le piccole cose diventano difficili.
Qui le tate si “ordinano” in un agenzia specializzata. Decidi di che nazionalità la vuoi, filippina molto in voga, sry lankese oppure etiope.
Leggi la loro breve storia su un pezzo di carta. Guardi una foto formato tessera e fai la richiesta. Sperando che vada tutto bene. Aspetti pazientemente anche due mesi perché dovrà fare esami, ottenere la visa, qui non puoi entrare senza avere prima un lavoro. Inoltre, non ci sono altre possibilità se non farla vivere con te. Diventi il loro sponsor. Dovrai vestirla, pagarle un’assicurazione. Certo il costo è irrisorio, più o meno trecento euro al mese. Loro saranno a tua completa disposizione, ma sarà anche tua la totale responsabilità. Non possono uscire da sole, soprattutto alla sera dopo le 20, se non accompagnate dallo sponsor. E se mai dovessero trovarle da sole, saranno portate subito in commissariato. Hanno solo un giorno libero alla settimana e possono tornare nella loro nazione ogni due anni. Lo sponsor diventa custode del loro passaporto.
Tutti gli appartamenti, sono predisposti ad accogliere le maid. Anche nella mia bella casa c’è un piccolo locale con due finestre enormi, un minuscolo bagnetto, è  l’unico locale senza aria condizionata.
Noi l’abbiamo adibito a piccola lavanderia. Ci sembra impossibile che qualcuno possa vivere lì.
E non siamo ancora sicuri di questa scelta. Una persona che vive h24 con noi. Un’estranea. Mai vista.
Non ci piace.
Una ragazza italiana che vive qui ed ha un certa esperienza da vita di expat, mi ha già istruita sulle regole che dovrò seguire:
“Non devi farla mangiare con voi, non darle troppa confidenza, molte sono alla prima esperienza, non sanno nemmeno pulire, ricordati che  vivono in altre condizioni. Mi raccomando: sii chiara. Fai una tabella. La fai svegliare alle sei, ti fai preparare la colazione e le dai tutte le istruzioni per la giornata. Le filippine sono le più brave. Le sry lankesi sono le più dolci con i bimbi. Assolutamente non prendere le ragazze etiopi sono pericolose. Ricordati che loro sono fortunate a finire in una famiglia di italiani. Gli arabi sono tremendi, ho sentito certe storie. Comunque devi darti almeno sei mesi per istruirla e poterti davvero fidare di lei. “
Ogni volta che mi vengono dette queste cose, vado in crisi, non ho voglia di occuparmi di queste cose, e poi per me è più importante trovare una ragazza brava nell’accudimento di mia figlia. Voglio una persona “fidata” in gamba, seria. Non voglio essere un cane da guardia. Poi sei mesi? Ma io ne ho bisogno subito.
 
<Amore speriamo che questa volta abbiano una faccia un po’ meno triste delle foto viste l’altra volta. Mi sentivo male per loro. Avevano facce disperate, come tante che vedo in giro nei mall, al club, con quelle divise che sembrano pigiama, con un bimbetto piccolo in braccio, oppure dietro a uno scalmanato che corre, sedute al tavolo del ristorante senza però mangiare. E se riprovassimo a chiedere ancora a quelle del creche del club? Magari hanno persone di fiducia alla ricerca di un lavoro da segnalarci.  E quell’altra strada che ci hanno suggerito andare all’ambasciata delle filippine e chiedere direttamente a loro? mi hanno detto che spesso hanno persone disponibili, che magari il “vecchio” sponsor non vuole più la maid, o sono loro stesse che non si sono trovate bene. Almeno ci parlo, le guardo negli occhi>.
<Per favore ne abbiamo già parlato. Questa è l’unica strada, la più “pulita”. Non voglio correre rischi, non voglio far lavorare qualcuno illegalmente in casa nostra, lo sai che qui sono severi. E poi la signora indiana che ci hanno mandato le ragazze del creche, non ci aveva fatto una grande impressione, la stessa patata sempre dolce con tutti non ci è voluta andare in braccio. E pure la storia dell’Ambasciata delle Filippine non va bene. Ci sono passato prima del tuo arrivo. E la situazione era davvero pesante. Hanno tutte brutte storie dietro. O sono scappate per violenze, o comunque situazioni lavorative brutte o, sono state cacciate per qualche guaio che hanno combinato. Lo sai quello che è successo a un mio collega. Aveva trovato una ragazza lì, si erano accordati, sembrava fatta, poi il suo precedente sponsor, un arabo ha messo il veto “te la do solo se paghi tutte le multe” . Lui non ha voluto mettersi dentro a tutte queste storie e la poveretta ha continuato a chiamarlo per diversi mesi chiedendogli “ti prego portami con te“. Non ho voglia di queste situazioni>.
 
Siamo arrivati a casa.
Giada si è addormentata in macchina. La prendo in braccio la mia adorata piccolina. La bacio in quel punto magico, li sotto all’orecchio. Amo il suo profumo, la sua morbidezza. Amo ogni singolo centimetro del suo corpo. È la cosa più importante della mia vita. Improvvisamente vengo investita da una profonda stanchezza, quella accumulata in questi mesi, l’ansia, l’emozioni. Allora diventa tutto chiaro.
 
<Raffaele ho deciso. Lasciamo perdere tutto. Lavoro, tata, scuole. Abbiamo già tante cose da affrontare. Io devo ancora riprendermi del mio incidente. Sono stanca. Mortalmente stanca. E tutte queste cose mi tolgono troppa energia. C’è un tempo per tutto. Siamo venuti qui per avere una chance in più. Abbiamo fatto questo grande salto. Dobbiamo diventare una famiglia. Facciamo un passo per volta. Tu concentrati sul tuo nuovo lavoro, in un ambiente non facile. Io prenderò confidenza con questo nuovo mondo. Non ho voglia di lasciare nostra figlia nelle mani di nessuno. Facciamo così, mi prendo una vacanza, una meritata vacanza. Mi occuperò di tutto io, casa, piccola. Tutto il resto lo faremo, ma con calma e alle nostre regole. Non mi piace neanche che mia figlia cresca pensando che ci sia una persona “totalmente a suo servizio”, oltre a me chiaro! Ora penserò a curare bene la mia piccola, la mia spalla. A ricostruirmi una vita>.
 
Mio marito mi guarda, vedo una luce che si accende nei suoi occhi. E sento il profondo sospiro che tira, è silenzioso, ma lo sento. Lui sente il peso di questa scelta e vuole solo che io sia davvero serena. So che era preoccupato per Giada, ma non ha detto nulla, rispetta il mio desiderio di indipendenza economica e appoggiava la mia scelta di voler cercare lavoro a Kuwait.
Non ha ancora detto nulla, mi abbraccia forte. Per qualche minuto restiamo così, noi tre abbracciati stretti e poi mi sussurra: “Hai ragione. Lasciamo perdere tutto per ora. Ce la faremo stai tranquilla.”
 
Si, ora mi sento tranquilla. E’ come se mi fossi tolta un grosso peso. So di aver preso la decisione giusta per me, per tutti. Questo non è il momento di cercare lavoro a Kuwait. Tutto il resto verrà da sé. Ora abbiamo una cosa più importante da fare: essere una famiglia serena.
Mimma

Filed Under: EXPAT LIFE

Comments

  1. ...ma la notte no! says

    9 Aprile 2014 at 11:35

    mamma mia… certo che così non lavorerei neppure io!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 13:39

      Tante persone lo fanno e tante no. Dipende dal lavoro che trovi, e dall’età dei figli. Piccoli com’era la mia era davvero difficile. Ora forse riuscirei ad organizzarmi o viverla diversamente anche se dubito….

      Rispondi
  2. Twinsbimamma Barbara says

    9 Aprile 2014 at 12:00

    dopo tutto quello che ho letto concordo pienamente con la tua scelta…

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 13:40

      grazie mille cara….

      Rispondi
  3. Anonymous says

    9 Aprile 2014 at 12:17

    Brava!!! Ottima scelta!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 13:40

      Speriamo!!!

      Rispondi
  4. miss suisse says

    9 Aprile 2014 at 12:18

    Sarà perchè questo è un periodo ri riflessioni, crisi, decisioni e grande stanchezza, ma mi son commossa. L?importante è che tu sia serena, e mi sembra che questa scelta al momento sia per te la migliore! In bocca al lupo! Vale

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 13:04

      Valentina questa è la storia del mio inizio. Poi pur non essendo cambiate le condizioni, orario scuola, non voler far gestire mia figlia da una nanny, sono cambiati i miei sogni . I miei desideri e ora farei molta fatica a fare un lavoro chiusa in un ufficio. Ho scoperto un nuovo mondo e ora faccio un mucchio di cose che mi rendono felice, anche se l’indipendenza economica è ancora lontana. Ecco si sono serena, c’è sempre un pò di paura…ma la serenità è tornata a casa nostra.

      Rispondi
  5. Shaula says

    9 Aprile 2014 at 12:19

    hai fatto senz’altro la scelta migliore, quella che ritenevi giusta per voi, l’unica in grado di darvi la serenità necessaria ad affrontare questa nuova vita, già complessa e delicata di suo.
    un po’ alla volta, passo dopo passo,le cose verranno, tutto il resto verrà da sè, c’è tempo per tutto e c’è un tempo che invece una volta andato non torna, e non vale davvero la pena viverselo male.
    anch’io, pur essendo ancora e sempre nel mio angolo di provincia, sono nella situazione in cui un introito economico da parte mia significherebbe solo nuovi ritmi e stress, ulteriori spese e difficoltà di incastri e disagi e fatiche. si stringe un po’, si fa qualche rinuncia. questione di un anno e mezzo ancora e poi anche il piccolo andrà alla materna, e allora ci sarà il tempo, di rimettersi a lavorare lì fuori.
    un abbraccio

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 13:12

      Si Shaula è stata la migliore, tutte le altre ci avrebbero penalizzato. Anche se ieri sono andata ad un presentazione e c’erano diverse persone che so hanno figli piccoli, come la mia e pure più piccoli, ma hanno ripreso a lavorare e hanno due maid. E mi sono chiesta se non sono la solita esagerata e cosa avrebbero detto qs persone leggendo qs mi post. Però davvero non me la sono sentita. Sarà che ho avuto una mamma casalinga e invece qs persone no, sono state cresciute da nanny al punto da averci raccontato che per lei la nanny era la mamma. E a scuola vedo la scena di una mamma che per caso viene a scuola con la nanny che ci viene sempre e la bimba corre dalla nanny. Comunque ognuno ha il proprio carattere e la sua storia. Qui purtroppo anche l’hanno prossimo che per la mia sarebbe materna finiscono alla 12 e comunque il massimo sono le 13.30. Ma nel frattempo so che sono cambiate tante cose. E tutto diverrà più chiaro.

      Rispondi
  6. Graziella Pezzetta says

    9 Aprile 2014 at 12:36

    Avevo già letto degli articoli su questa “maid” una sorta di schiave a pagamento, che solo pensare che una persona sia a disposizione 24h al giorno, senza diritti per 300€ al mese è talmente aberrante da farci vergognare tutti. Ho letto di storie di maid che spesso si suicidano, perchè non riescono a resistere alla vita che viene loro destinata, l’ho letto in articoli riguardanti la violenza sulle donne. Ma questo povere donne non contano nulla, sono poverissime e arrivano in paesi ricchissimi. Leggere il tuo blog mi ha fatto diventare reale quello che era solo un racconto, un articolo. Scusami Mimma se per me è stato più impattante il racconto della maid, piuttosto che la tua scelta, ma è un argomento verso il quale sono molto sensibile.In inglese maid vuole anche dire “serva”

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 13:00

      Graziella il mio scopo era quello, raccontare la storia delle maid. Solo che ho preferito farlo alla mia maniera. E non avendo troppa confidenza con qs argomento qs era l’unica strada. La mia storia. Però ci tengo a dire che diversi amici ce l’hanno e le trattano bene, sopratutto la mia amica libanese. Non la fa lavorare h24, le da due giorni liberi. E’ sempre molto gentile con lei. Però a me fa comunque strano. Poi ci sono le storie di disperazione che tu racconti. Anche lì per sentito dire. In giro ne vediamo tante, tantissime. Ad un certo punto le filippine qui non sono più volute venire. Perchè sapevano delle condizioni. Quelle che vengono sono davvero quelle con delle storie molto disperate. Però ecco voglio far emergere un altro aspetto, se non condividi questo sistema. Ci saranno delle ripercussioni anche per te.

      Rispondi
  7. Mamma Orsa Curiosona Stefania says

    9 Aprile 2014 at 12:39

    wow … ho letto tutto d’un fiato! Brava, la famiglia prima di tutto!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 13:41

      Mi sa che ormai è chiaro…che per noi è così

      Rispondi
  8. Valentina VK says

    9 Aprile 2014 at 12:56

    ed e’ cosi’ che anche tu diventasti zappatrice!!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 13:47

      che bello quel tuo post….metto il link per chi non lo conoscesse…http://www.valentinavaselli.com/2013/11/la-zappatrice.html.
      Però a me ora è più mia figlia a frenarmi, il mio fa un lavoro più stabile del tuo. Cioè sta sempre a casa…poi di testa. Bè è un altra cosa. Poi in tutta sincerità non mi interessa lavorare più in un ufficio…Quello che mi pesa più ora è non avere tempo per studiare come si deve. Tu lo sai tutte le idee e i progetti che ci frullano in testa. Avrei bisogno di una scuola con un orario fino alle 15!

      Rispondi
    • Valentina VK says

      13 Aprile 2014 at 19:25

      In francia alcune riescono a mettere insieme un gruppo di nani e prendere una maestra-babysitter divisa in piu genitori,facendo a casa di ogni famiglia alla settimana,per allungare cosi l orario di libera uscita delle mamme zappatrici 😉

      Rispondi
  9. Abaya and Heels says

    9 Aprile 2014 at 13:01

    Mi sono venute le lacrime… capisco in toto quello che hai fatto, ci sono passata. Lavoravo. Ho smesso. Ho ripreso. La mia bimba è serena tra asilo e tata, finche la vedro sorridere al mio rientro so che ho fatto la scelta giusta! ovviamente faccio orari decenti non come in Italia, e quando torno posso ancora portarla al parco e in piscina.. ho una grande fortuna e ne sono felice!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 13:15

      Cara Nadia, tu sei la mia eroina. E hai fatto solo bene a tornare a lavorare. Inoltre eri qui già da un anno, ormai conoscevi le regole e avrai preso le tue accortezze. Ti abbraccio

      Rispondi
  10. Anonymous says

    9 Aprile 2014 at 13:17

    che bella che sei. tu e Drusilla siete proprio belle. grazie. anna

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 13:37

      Grazie Anna!

      Rispondi
  11. ero Lucy says

    9 Aprile 2014 at 13:53

    Ecco, vedi? Non pensavo affatto ci fosse tutto questo dietro una maid? Il termine cosa significa?
    Grazie Mimma, post strepitoso.

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 14:03

      A chi lo dici…chi se lo immaginava. Senza contare tutte le regole anche per te che diventi sponsor e la reponsabilità di tutto quello che fa un altro essere umano. Poi davvero abbiamo sentito bruttissime storie. Ma tante sono trattate bene, sebbene siano sempre in una posizioni di inferiorità. Se cerchi sul vocabolario vuol dire cameriera…secondo graziella serva. Per molti schiavi. Ed è davvero così

      Rispondi
    • ero Lucy says

      9 Aprile 2014 at 22:20

      Incredibile.

      Rispondi
  12. Claudia Pessarelli says

    9 Aprile 2014 at 14:14

    molto bello questo post, Mimma e Drusilla, e condivisibile da moltissime mogli che seguono il marito all’estero, lasciando il proprio lavoro ( ma per voi con molti problemi in piu` per il tipo diverso di vita che avete dovuto affrontare in Kuwait). io avevo avuto un periodo in cui ero incapace di spendere, anche se lo stipendio che mio marito portava a casa era molto di piu` della somma dei nostri italiani, perche` i soldi non erano i miei e poi un altro in cui mi sentivo inferiore, perche`non avevo piu` un lavoro. Tornando indietro con la mente: che scema! come voi ho poi avuto modo di crescere mia figlia e di trovare modi diversi di reinventarmi, rimandendo anche piu` attiva mentalmente, mai seduta perche` in una routine gia`stabilita..insomma evviva il reinventarsi ogni giorno!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 18:49

      Cara Claudia, grazie per il tuo bellissimo commento. Mi hai fatto emozionare perché hai ben sintetizzato i vari passaggi e trasmesso un messaggio per me fondamentale . Anche per noi si sta trasformando in una seconda vita a volte davvero sorprendente !

      Rispondi
  13. Anonymous says

    9 Aprile 2014 at 15:17

    Molto interessante questo post,ho scoperto cosa c’è dietro una maid e condivido le tue scelte, la vita è così breve e inaspettata che viverla con una certa calma vuol dire apprezzarne ogni momento
    Ho scoperto tutto questo da poco perchè prima tra lavoro, casa e famiglia …… mi sono resa conto di quante cose mi sono persa Sto recuperando!!!!!Ciao carine

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      9 Aprile 2014 at 18:51

      Cara nonna Stefy andiamo in vacanza insieme la prox volta ? Solo tra noi. Sai che risate . Adoro il tuo modo di vedere la vita …. Sei fantastica

      Rispondi
  14. Selena G. says

    9 Aprile 2014 at 15:42

    ehhh, situazione diversa, meno pericoli, posto “normale” praticamente simile all’italia, ma di far crescere mio figlio tra scuola da 9 a 18, e se malato con baby sitter, ed io fuori tutto il giorno e vederlo due ore prima che vada a dormire, magari stanca e nervosa, boh, non so se ce l’avrei fatta. ho scelto lavori con meno ora fuori casa ma anche con la possibilitá di svolgerli da casa all’occorrenza, quando ero in italia. e qui mi reinvento, e cerco di fare qualcosa che mi piaccia e che presto porti guadagni. non so, di mollarli ad altre persone, nel tuo caso delle “schiavette” che ovvio tratteresti bene, ma son sempre persone fuori dalla famiglia, non ci riuscirei, per carattere proprio!! secondo me hai fatto bene, la vita é breve, i figli crescono in fretta, ed invece che viverlo come un sacrificio lo stai vivendo come un’opportunitá

    Rispondi
  15. Anonymous says

    9 Aprile 2014 at 16:13

    anche qui a Singa avere la maid 24/24 e’ un must…boh, cara Mimma, io la penso esattamente come te. Ho una signora cinese che mi aiuta con i lavori, ma esattemente come potrei averla in Italia. Certo che quando vado a prendere il Pidocchio all’asilo e vedo quasi tutti gli altri bambini recuperati dalle nanny filippine mi viene un po’ di tristezza, per questi piccoletti e per le loro madri…secondo me qsti sono momenti irripetibili, anni che passano in un lampo e non tornano piu’, momenti in cui mi sento fortunata ad aver avuto la possibilita’ di fare questa scelta. Baci F

    Rispondi
  16. Graziella Pezzetta says

    9 Aprile 2014 at 17:58

    Mi da molto orgoglio appartenere al genere femminile, siamo privilegiate, perché se è pur vero che al mondo comandano gli uomini …. non sanno quello che si perdono. Le donne scelgono finalmente, evviva! scelgono di essere mamme, di vivere senza ansia la loro condizione di mamma h24 e non per questo si sentono sminuite. Diventano Ministri e partoriscono, sono regine e partoriscono, sono donne con mille sfaccettature e diventano mamme, mogli, amanti, amiche. Possiamo essere tutto ed essere felici di esserlo. Quando vi leggo provo così tanta tenerezza! Che soddisfazione rendersi conto che le nostre nonne e bisnonne sono lontane anni luce da noi, dalle mille possibilità che abbiamo. Che bello sentirsi parte di una realtà così diversa e lontana, attraverso i vostri racconti. Grazie amiche bloggare, grazie a tutte le expat e a tutte le donne.

    Rispondi
  17. mammapiky says

    9 Aprile 2014 at 23:25

    Credo che per certi aspetti la tua decisione sia inevitabile però al desiderio di “lavorare” se ne senti il bisogno non rinuncerei magari con qualcosa di creativo che potrebbe far combaciare le varie cose…qualche post fa ti avevo detto che vi vedevo molto come organizzatrici di eventi…

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      10 Aprile 2014 at 9:52

      questa è la storia del mio arrivo. poi le cose pian piano sono cambiate, anche se appunto resta davvero tutto molto complicato. Lo scopo del mio post era mettere il luce la condizione delle maid, senza però addentrarmi in giudici. Non sono una giornalista e la mia conoscenza della materia resta limitata. Poi non è il nostro stile.

      Rispondi
    • mammapiky says

      15 Aprile 2014 at 7:14

      Lo avevo capito ma io dietro questo post ci ho visto anche dell’altro….una fiammella che ancora arde…e non scherzavo con l’ultima frase del mio commento…:-))….sul resto non mi sono pronunciata, perché nonostante il paese dove vivete mi affascina e attira moltissimo, in alcuni aspetti e’ difficile da comprendere e pure da accettare…questo e’ uno di quelli.

      Rispondi
  18. Margot says

    10 Aprile 2014 at 7:26

    Impressionante leggere quello che dite sulle nanny, tate,…pare di essere nel profondo Sud degli States. Non una parola di “comprensione” sulle vicende umane che potrebbero state dietro a queste donne. .donne cone voi alla fine.
    Senza parole.

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      10 Aprile 2014 at 7:40

      Margot io riporto quello che conosco. Non ho conoscenza di drammi. Ho amici che hanno le maid e le trattano benissimo, o quantomeno nello stesso modo che le vedo trattare a Milano da altri amici. L’unica differenza che vedo in quei casi è il salario, che a Milano è diverso. Nelle altre storie che qualcuno racconta per sentito dire, non mi ci sono mai imbattuta. Sicuramente è una condizione assurda. Io spesso quando incontro nei mall alcune famiglie, che poi sono i beduini i peggiori, con un esercito di maid, penso sempre quanto conti nella vita il posto dove nasci. La fortuna. Entrambi sono nati in paesi poveri, solo che uno poi, per la scoperta del petrolio ha avuto la vita stravolta, dimenticando tutto, mentre le altre provengono da paesi così poveri che persino il kuwait per loro è un arricchimento, un riscatto. Detto ciò condanniamo eccome, al punto che non usufruiamo di questo servizio. E in un post che abbiamo messo come link, raccontiamo quanto sia difficile a volte da sopportare tutto ciò.

      Rispondi
  19. Annalisa Guarelli says

    10 Aprile 2014 at 9:38

    Che post interessante! Credo tu abbia fatto la scelta migliore: anch’io, pur con una situazione diversa, ma comunque con un marito sempre fuori sede, ho fatto la mamma e la moglie. Ho adorato ogni momento trascorso con mia figlia. Ho tenuto insieme una famiglia allargata, ho curato personalmente tutto, ci sono sempre stata. Ho avuto e ho molto tempo anche per me, che è un lusso. Il rovescio della medaglia è sempre quello dell’indipendenza economica, ovvio.

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      10 Aprile 2014 at 9:55

      Hai ragione è un vero lusso. Ma ogni scelta ha il suo rovescio. Grazie annalisa

      Rispondi
  20. Annalisa Guarelli says

    10 Aprile 2014 at 9:39

    Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    Rispondi
  21. Moky says

    10 Aprile 2014 at 10:22

    Sei stata bravissima, hai preferito il bene della famiglia alla realizzazione di sè. Chi lo dice poi che non ci si possa realizzare nell’ambito della famiglia? Se fatto con il giusto sentimento, si possono avere grandi soddisfazioni. Tua figlia te ne sarà grata, vedrai.

    Rispondi
  22. Anonymous says

    10 Aprile 2014 at 16:50

    Sorella hai fatto benissimo. ..crescere un figlio è una grande fatica ma una grande gioia…

    Rispondi
  23. Francesca says

    11 Aprile 2014 at 1:31

    Sconvolgente la storia di queste donne….io avrei fatto la tua stessa scelta!

    Rispondi
  24. NonPuòEssereVero says

    25 Ottobre 2016 at 13:08

    Nemmeno io ce l’avrei fatta ad avere una persona in casa a queste condizioni a cui lasciare mia figlia (e la mia casa).

    Rispondi

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