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Trip to my kids

20 Novembre 2013 By mimma 14 Comments

Quando ho firmato il modulo, offrendomi come volontaria alla prima gita della classe di Patata, l’ho fatto con entusiasmo, sicurezza e gioia.
Poi sono venute le ansie, i dubbi: farò come al solito che mi perdo qualcuno o qualcosa? Io vigilante? Io che non percepisco la fonte del pericolo a meno che non sia mortale? E come la mettiamo con big Miss ilse? La capirò? Sopporterò con il sorriso il suo tipico humour inglese? Cioè zero e la sua voglia di trovare sempre la pagliuzza negativa in ogni cosa?
E non mi farò prendere dallo sconforto perché non capirò  una beata mazza di quello che mi diranno i perfetti madrelingua nanetti?
Il giorno della gita mi sono svegliata già stanca, l’amica Amal mi ha abbandonato causa malattia piccolo curl boy. La sveglia alle 5.45 mi è pesata più del solito, poi è il normale corri corri, le mie solite urla “e’ tardi è tardi” che mi fanno sentire il bianco coniglio di Alice nel paese delle meraviglie.
Arriviamo a scuola, nel tragitto ho continuato a sperare che Miss Ilse mi annunciasse che non avevano più bisogno. Speranza vana. Mi dice l’aspetto alle 8.25. Anzi 25 past 8 che non lo usa più nessuno. Sono le 7.30, impossibile fare avanti e indietro scuola-casa.
Mi metto alla ricerca di un caffè nelle vie li intorno, troverò 15 venditori di kebab, 5 venditori di pollo fritto,  tante galline e galli sull’uscio delle case, ma di caffè nemmeno l’ombra. Penso di aver beccato l’unica zona di tutta Kuwait senza starbucks. 
Oppure mi dico, vedrai lo trovi alle 8.15 così poi non potrò fare la pipì. 
Alla fine mi arrendo e torno a scuola.
I bimbi sono in pieno breakfast. Alcuni con porzioni di patatine fritte e chicken nuggets, della serie portare biscotto con gocce al cioccolato è vietato, ma il fritto è consigliato.

La mia signorina non si mostra entusiasta nel vedermi, ha fatto la faccia “ma che ci fai qui. Uffa io voglio essere libera!”.
Mi rifugio nell’altra stanza, mi rilasso guardando le loro creazioni, gli spazi ampi, la gentile assistente indiana, Lavinia, mi offre l’agognato caffè .


 

Dopo il rito “go to toilette” per tutti i bimbi si parte.
I bimbi felici, emozionati all’idea di  prendere il bus .
Miss Ilse mi avverte che hanno messo etichette con i nomi. Non sa che stanotte ripetevo i nomi e li associavo ai volti. E se alcuni sono facili Lily, Evi, Olive, Frederic, Adam, Sarah, Abdullaj mi mette in difficoltà, così come Tahisha, Jana, Annica. Ma ho studiato sono pronta.
Ercolino non molla Patata. Quasi sfida al duello il piccolo Liam che voleva sedersi sul bus con lei: “She is my friend…e non si discute!”
 
Poi sul bus tutti a cantare, ovviamente the wheels on the bus, twinkle twinkle little star, incy wincy spider... E altre sconosciute. Ma loro cantano, cantano e mimano pure i balletti. 
 

“Mamma go faster” urla Patata. Insomma come al solito per lei e’ più importante il viaggio che la meta. 

La meta della gita e’ il Discovery Mall. Si tratta di un mall di piccole dimensioni dedicato interamente ai bambini: negozi che vendono dai vestiti ai giochi, parrucchiere per i piccoli, cinema, sala giochi per grandi. Ma la parte più bella e divertente è quella del mini parco giochi gonfiabili.
Io ho puntato quattro bimbi: Lily e Evi che sono due angioletti, Olive Roses e Frederic. Lascio Patata ed Ercolino a Miss Fiona. 

 

I bimbi impazziscono alla vista di tutti quei giochi, come gita non è molto educativa, ma loro sono felicissimi. 
C’erano pure altre due classi del KG,  bimbi di 4 anni. 
Ovviamente loro si lanciamo a giocare, e’ difficile tenerli d’occhio ma l’ambiente mi sembra sicuro. Non è troppo grande e la maggior parte dei giochi non sono pericolosi, almeno per me. Se ci fosse mia sorella Rossella sarebbe in ansia, lei e’ attentissima. 
Le femmine si dimo
strano subito più scatenate, corrono, saltano, e fanno quegli urletti di felicità che evidentemente abbiamo  nel DNA, non nascono nel momento dell’acquisto della prima borsa figa. 
Tutti o quasi si muovono in coppia.
Solo la mia Patata ed Ercolino sono un po’ più solitari. Lui cerca le attrattive più avventurose, lei il gruppo più rumoroso. Anche in questo dimostrano il loro carattere. 

 

Io mi guardo in giro e sorrido e cerco di assorbire tutta quella felicità. Quell’energia gratis. E non posso fare a meno di provare emozioni. 
In questo parco giochi ci ero venuta con Patata pochi mesi dopo il nostro arrivo. Quando impacciate ma felici, cercavamo di ritagliarci un posto in questo nuovo mondo. Ci ero venuta su invito di Federica, che ora sta a Singapore, eravamo agli inizi della nostra amicizia, ma i figli che a malapena sapevano camminare rubavano tutta la nostra attenzione. Senza contare che c’erano tre sue amiche British con cui non ho mai avuto feeling. Non credo di aver parlato molto quel giorno. Ma piuttosto che stare a casa si faceva tutto. 
Già allora in quel mondo colorato, morbido e variegato avevo capito che qui Patata sarebbe stata felice. Che tante erano le opportunità. E oggi che la vedo con la sua divisa, saltare e correre con tutti, autonoma e indipendente anche se figlia unica, penso che le mie sensazione erano giuste. 
Ma insomma mi dico, tutte le menate che ti sei fatta e guarda un po’ che giornata spettacolare e’ oggi. Penso che il peggio sia passato, pure l’inglese e’ stato facile perché i nani più che dirmi let’s go, go down, go upstairs, i like slide, I want take ballon, non mi hanno detto altro.
Poi arriva mia figlia : “mamma vuoi giocare con me?” “Certo amore cosa vuoi fare?”. 
“Andiamo ti faccio vedere “.
E mi trascina nella costruzione più alta, dove devo salire dei gonfiabili, attraversare ponti di reti il tutto per arrivare allo scivolo più alto.
Potevo non seguirla? Io sono una mamma giovane dentro. Devo seguirla. Il mio grillo parlante mi replica “seeeee così giovane dentro, che qualche settimana fa quando hai portato tua figlia agli scivoli gonfiabili e lei e’ salita su quello altissimo, per poi decidere una volta su che era troppo alto e ha iniziato a piangere non volendo scendere,  tu non sei riuscita a raggiungerla, cadevi come un sacco di patate ogni tre scalini, e alla fine hai dovuto pregare il bimbo arabo più grande di prendersela tra le gambe e scendere insieme“.  Insomma “Caro grillo parlante per ora non mi sei di nessuno aiuto, non posso arrendermi ora, ho ripreso la palestra, certo ora zoppico un po’ per i dolori, ma tornerò ad essere la solita sportiva e dinamica della vita precedente”.
Ho quindi seguito la piccolina, per fortuna non erano troppo morbidi, quindi riuscivo ad avanzare, sono entrata in questo mondo fatato, bimbi che mi passavano tra le gambe, si aggrappavano ai pali per girare, si rifugiavano nei tubi, nella mongolfiera, sentivo le loro voci, le risate, siamo saliti sino al terzo piano e alla vista dello scivolo ho avuto un po’ di dubbi, ma mica potevo far vedere alla mia Patata la mia paura, avevo pure paura che il mio bacino (c@@o) non ci entrasse….
Invece io e lei ci siamo sedute affiancate e viaaaaaaaaaa….
Mi sono sentita ancora quell’adolescente wild che sfidava gli amici maschi a fare il tuffo con la capriola sulla spiaggia, che voleva fare a braccio di ferro e che se c’era da fare una gara c’era sempre.
Insomma caro grillo parlante tie’…alla fine dentro di noi rimangono i frammenti dei nostri precedenti io, qualcosa strada facendo perdiamo, ci evolviamo, ma il “core” rimane quello.

 


Alla fine arriva l’ora del rientro.
Il viaggio di ritorno sara’ più silenzioso.
I bimbi sono stanchi. Ma a scuola surprise: mini cape cake per tutti.
Oggi proprio alimentazione sana. Ma e’ festa, tutto è permesso!
Insomma la mia prima esperienza da volontaria e’ andata bene.
Non mi sono persa nessuno, anzi ho ritrovato qualcosa….tutto è bene quel che finisce bene.
 

Drusilla pronta??? Miss Ilse ha detto che la prossima vol
ta tocca a te!

Filed Under: Senza categoria

Comments

  1. mamma jago says

    20 Novembre 2013 at 14:10

    Cara Mimma leggere le tue giornate mi fa davvero sorridere ….i dettagli i luoghi i colori perfino mi pare di udire i rumori….riesci a trasportarmi in un nuovo mondo …il tuo essere “goffa” Come sottolinei sovente è meravigliosamente divertente. ..ti abbraccio. ..

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      20 Novembre 2013 at 15:19

      Sai qual’e il mio soprannome? Mamma pasticciona! Gli amici Wanda o pollon combina guai. Eppure nonostante ciò nulla mi ferma… Anzi grazie sopratutto a qs. Tu cara mamma jago conosci la mia famiglia quindi puoi capire da chi ho preso!

      Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      20 Novembre 2013 at 19:46

      Io ti adoro per questo amica Mimma!

      Rispondi
    • mamma jago says

      20 Novembre 2013 at 20:34

      Siiiiii…..Rossella mi fa morire anche lei sembra un piccolo fumetto dai capelli rossi cn occhioni che parlano…tuo padre poi mi fa iimpazzire …il supervisore nascosto che tanto nascosto alla fine nn è. …..continua cosi pollon sei proprisa grande!!!!! E cmq x la cronaca mia madre nonostante i miei 36 anni (naturalmente solo anagrafici) e due figli quando mi vede arrivare tra i denti vocifera…è arrivata Attila…..baci….

      Rispondi
  2. Chiara T. says

    20 Novembre 2013 at 14:48

    Sono pienamente d’accordo con mamma jago. I tuoi racconti mi fanno sorridere! Soprattutto l’episodio dello scivolo 🙂
    Buona giornata!
    Chiara
    bonjourchiara.blogspot.com
    Facebook Page Bonjourchiara

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      20 Novembre 2013 at 15:21

      Chiara anche a me!!! Viaaaa

      Rispondi
  3. Moky says

    20 Novembre 2013 at 14:56

    Che bella giornata. Ritrovare un po’ della ns fanciullezza nn può che farci bene.

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      20 Novembre 2013 at 15:22

      Veramente in mezzo a tutti quei nanetti mi sentivo vecchissima con tanta vita dietro , ma mia figlia ha il potere di emozionarmi sempre!

      Rispondi
  4. sognoaustraliano says

    21 Novembre 2013 at 20:26

    Tua figlia e’ uno spasso!
    Una gita stupenda… davvero… 🙂

    Rispondi
  5. mammapiky says

    22 Novembre 2013 at 17:22

    Ne abbiamo uno molto simile dietro casa e finalmente posso fare, quello che ai miei tempi non era possibile, perché non c’erano: saltare sui tappeti!!!!

    Rispondi
  6. Abaya and Heels says

    24 Novembre 2013 at 10:21

    hahahah sull’urletto femminile sono caduta dalla sedia dal ridere!! sei fortissima!!

    Rispondi
  7. Anonymous says

    27 Novembre 2013 at 0:49

    Sorella toglimi una curiosita ma quando mai tu facevi i tuffi con la capriola?? Forse ti vergognavi di scrivere che eri campionessa di tuffo a bomba! !!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      27 Novembre 2013 at 4:26

      Il primo anno al charlie chiedi a Paola… Tu troppo piccola ! Comunque io più che campionessa di tuffo a bomba ero campionessa di gioco dei mini sotto acqua !

      Rispondi
  8. Anonymous says

    27 Novembre 2013 at 9:22

    Avevo 11 anni sorè!! Sette spose per sette fratelli ahah

    Rispondi

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