Il tredicesimo e ultimo romanzo scritto da Fabio Volo edito da Mondadori racconta la storia di Luca, un uomo affascinante di 48 anni, quasi perfetto che sa rendere speciale anche i momenti più semplici, come le pause pranzo. Il protagonista però ha il grandissimo difetto di non riuscire a stare solo, quindi è perennemente in cerca di qualcuno con cui condividere il proprio tempo…
Si trova in profonda crisi sentimentale perché dopo la fine della travagliata convivenza con Beatrice, mamma di Gabriele, a cui il protagonista si affeziona tantissimo, incontra Matilde una ragazza che ha la metà dei suoi anni e gli dà una boccata d’aria fresca anche se lui si vergogna un po’ di questo rapporto alquanto atipico, dove le due parti sono per svariati fattori agli antipodi, ma comunque si attraggono.
In questo complicato e frizzante gioco amoroso si inserisce Lucia, che è la prima ragazza del protagonista con cui lui ha vissuto tutte le prime volte. Adesso lei è separata, con una figlia e insegna storia dell’arte. Chissà se un romantico weekend a Parigi farà riaccendere nuovamente la scintilla che aveva infiammato i cuori giovanili dei due ragazzi, o sarà solamente un fuoco fatuo… Lascio a voi lettori il piacere di scoprirlo immergendovi nell’emozionante capolavoro dello scrittore bresciano.
Tutto è qui per te è un intenso romanzo apparentemente incentrato su un amore che finisce e su altri che possono ancora sbocciare ma in realtà indaga sul significato profondo della solitudine vista come opportunità da cogliere e sfruttare per stare bene con sé stessi.
Ho letto questo libro dopo aver letto la recensione di Alberto Pellai. Ho già letto diversi libri di Volo e ne abbiamo recensiti quasi tutti.
Ero un po’ indecisa se comprare anche questo.
Mi ha colpito appunto la recensione di Pellai.
Leggendo “Tutto è qui per te” ci si accorge di come tanti nostri funzionamenti nella vita, necessitano della capacità di “sostare” inteso proprio come abilità a “so-stare” ovvero “saper stare”. Fermarsi, osservarsi da fuori e da dentro, re-pensarsi, proprio come accade a Luca nell’indimenticabile virata che dà alla sua vita nella parte finale del romanzo. Dopo tanto affannarsi, alla rincorsa di qualcosa cui non ha ancora imparato a dare una forma precisa dentro di sé, Luca comprende che forse la cosa che gli serve di più è fermarsi e stare in contatto con se stesso, usando l’immersione nella natura e nel silenzio come un amplificatore del proprio mondo interiore. E’ difficile raccontare in poche righe ciò che c’è nel nuovo romanzo di Fabio Volo, perché non c’è dentro solo una storia. C’è un vero e proprio percorso che in parte ti aspetti e in parte no. Imprevedibile, soprattutto nel finale. Probabilmente in questo romanzo c’è molto del mondo autobiografico di Fabio e delle sue riflessioni sulla vita e sull’Amore. Le stesse che lui spesso elargisce anche nelle sue trasmissioni radiofoniche, interviste e comparse nei media. Io penso che Fabio Volo sia uno degli uomini che più ha contribuito a modellare nel mondo “maschile” – ovvero nella comunità di noi uomini – un modo sincero, autentico e autoriflessivo per parlare e riflettere sui grandi temi della vita: l’Amore, la genitorialità, la ricerca di se stessi, la costruzione della propria identità.
Fabio mi ha più volte coinvolto in alcune delle sue trasmissioni e di questo gliene sono grato. Ma non leggo e commento i suoi libri per gratitudine. Lo faccio prima di tutto perché mi piacciono molto. E poi perché, come ho già scritto in passato, il suo successo è il risultato di qualcosa che va al di là della sua popolarità. Perché rappresenta e testimonia qualcosa di cui noi uomini, nel nostro mondo di maschi, abbiamo straordinariamente bisogno.”.
Devo dire che la lettura è scorrevole.
Volo sa scrivere storie che ci fanno da specchio, ma che sono anche campi magnetici in cui veniamo risucchiati, attratti da quella parte di noi che i protagonisti dei suoi romanzi mettono in scena.
Alterna scene di grande romanticismo con momenti spiazzanti di divertimento puro. Mostra candore e coraggio, ma anche incertezze e timori che solo nel cuore degli uomini si fanno spazio, lasciando spesso le donne incredule o sospese. Luca, il protagonista di “Tutto è qui per te” è un uomo che si interroga su cosa aspettarsi dall’Amore.
Confesso che da sempre uno dei grandi problemi delle relazioni è che ci aspettiamo sempre troppo dall’amore. Dalla vita di coppia. Sembra sempre che ci deve “salvare”.
Ho l’impressione che spesso si faccia il giochino di mettere addosso agli altri le proprie insoddisfazioni.
Non dobbiamo inseguire sempre la vita, ma a volte è necessario fermarsi e aspettare che questa ci venga incontro, perché solo noi possiamo essere i detentori della chiave della nostra felicità. In realtà, dunque, Tutto è qui per te è proprio un percorso interiore rivolto a sé stessi, cioè non si può parlare di fortuna o di sfortuna, al contrario esistono cose più o meno piacevoli, ma tutto nella vita è qui per te perché sono delle esperienze che tu devi vivere soprattutto quelle dolorose, che si trasformano in una preziosa occasione di crescita.
Al termine del romanzo Luca comprende che dentro quel dolore c’è la risposta a ogni problema, ossia il coraggio di guardarsi dentro e ricominciare da zero, facendo tesoro degli errori commessi in passato.
Trovo pertanto che sia una lettura piacevole.
Non è certo il libro del secolo, ma forse se siete in un periodo un po’ particolare può aiutarvi a raddrizzare lo sguardo.
Mimma
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