Dear dad,
I have learnt so much this year thanks to you .
You have showed me how to stay strong and keep on going, to never give up, to always have faith and most importantly, you have showed me how intelligent and strong you are .
You inspired me every day to keep on working hard even through the things are tough .
You motivate me every day and I hope when I grow up I can be like you, look like I’m ten years younger that I really am .
You might make me overthinking things but you still make me laugh all the time and you always will .
I love you to the moon and back .
Giada
Questa é la lettera che nostra figlia di dieci anni ha scritto al suo papá.
Per celebrarlo, ringraziarlo.
Non abbiamo organizzato feste, solo un biglietto, una piccola torta.
Giada è a scuola. Mio marito lavora.
Non parlo quasi mai di mio marito, perché lui è riservato. Ma oggi sento l’urgenza di dirgli grazie. Di fargli gli auguri e volevo lasciare traccia sul blog.
Per un futuro, per ricordarlo a me, a mio figlia.
Tanto lui non leggerá questo post.
Oggi ci sentiamo grati piú che mai.
Non è sempre facile stare accanto a mio marito.
Come le persone particolarmente intelligenti spesso viaggia a una velocità accelerata, che ti fa vivere con il fiatone, per stargli dietro.
Non sempre è facile accettare i suoi punti di vista. Perché sono sempre troppo sinceri, pratici. Faticosi e a tratti paurosi.
Perché ti obbligano a lavorare tanto.
E’ sempre stato cosi, ma quest’anno, anzi questi diciotto mesi lo sono stati più che mai.
Mentre Kuwait ci chiudeva le porte in faccia e il mondo ancora non aveva capito del tutto l’uragano che stava per travolgerci, lui pensava già a delle soluzioni.
Eravamo chiusi, in quella casa di 50 mq affittata da due giorni e lui aveva già preso decisioni importanti per tutelare il patrimonio dell’azienda dove lavora e la sua famiglia.
La gente parlava di una influenza strana, ma lui invece aveva capito che quel virus, oltre purtroppo portarsi via tante vite umane, avrebbe cambiato le regole del gioco del tutto della vita di tutti.
Non è stato facile credere che avesse ragione.
Quando dopo 14 giorni di quarantena non ci hanno fatto tornare ha subito iniziato a lavorare per trovarci una nuova sistemazione.
Io vi confesso mi arrabbiavo, mi sembrava esagerato, faticavo, mi girava la testa.
Ma lui cercava giá una scuola, ha subito capito che Kuwait non avrebbe mai più riaperto, ha cercato un avvocato per aiutarci a trovare un modo per ottenere un visto, si è messo a studiare io il mercato immobiliare.
Io lo guardavo.
Cercavo di stargli dietro ma non sempre ci sono riuscita.
Mi svegliavo la notte pensando a tutte le cose che mi diceva che dovevamo fare.
Mi sono dovuta arrendere all’evidenza.
Ho dovuto accettare che ancora una volta aveva ragione lui.
Dividere la famiglia era la scelta giusta, così come restare qui a Dubai.
A posteriori sembra tutto ovvio, scontato.
Ma vi assicuro che non era cosí. In molti ci hanno preso per pazzi.
Ci siamo stressati tanto.
Ci dicevano mai prendere decisioni sull’onda delle emozioni.
Invece noi grazie a quelle emozioni ci vedevamo chiaro e sentivamo l’urgenza di fare e decidere.
Vi confesso che volte ho pensato di aver sbagliato a dar retta a mio marito.
Non è stato facile separarci. Ma la parte più difficile se l’è caricata lui. Ancora una volta.
Tornare da solo, lontano dalla figlia che tanto ama, in quella casa, in quel paese che improvvisamente è diventato inospitale e poco sicuro.
Senza contare i grossi rischi corsi per la sua salute.
In quella casa ha dovuto chiudere la porta della camera di Giada per non essere travolto dalla tristezza, ha dovuto passare diverse quarantene mandando foto a una app che lo controllava.
Oggi pertanto mi sembra giusto celebrare il nostro eroe .
Mi sono ripromessa che la prossima volta che alzerà l’asticella delle nostre scelte sarò ancora più pronta a seguirlo.
E se non riuscirò a vedere quello che vede lui, prenderò un binocolo.
Forse sono un po’ esagerata, ma mi sento come se fossimo sopravvissuti a un uragano, e se ce l’abbiamo fatta é grazie a lui.
Nuotare contro corrente con lui non è facile ma ho imparato che insieme ce la facciamo, che lui tiene il ritmo e la soglia di sicurezza alta.
Insieme ce la facciamo anche contro qualcosa di grande, basta non aver paura ad azzardare.
Quindi buon compleanno nostro eroe .
Mimma e Giada
Carla says
Che bel tributo a vostro marito/papà! E complimenti a lui e a te Mimma per aver fatto lavoro di squadra, come dovrebbe essere sempre in famiglia