Mi sono seduta sul terrazzo per scrivere.
Questo è il mese che preferisco in Kuwait.
Non fa caldo, non fa freddo. Non abbiamo tempeste.
Il cielo è blu.
Gli uccellini cantano in sottofondo.
Dal terrazzo che è sul retro della casa non vedo il mare, c’è un silenzio irreale, eccetto questi uccellini.
Prima di trasferirmi in questa casa non avevo mai sentito gli uccellini in Kuwait.
Attraverso i social avrete saputo che ho cambiato casa.
Non è stato facile.
Oltre alle incombenze pratiche.
Un lavoro fisico pesantissimo.
E’ stato duro per me e mi figlia lasciare la casa dove è iniziata la nostra avventura in Kuwait.
Una casa che ci ha accolto e protetto.
La nostra prima alleata in questa avventura è stata lei .
Una casa così in alto con una vista così meravigliosa che mi faceva pensare di essere su un tappeto volante, in grado di sorvolare sui problemi.
Da li sopra tutto diventava piccolo, superabile.
In quella casa noi siamo diventati famiglia.
Ho il ricordo di numerose albe, di colazioni tra me e Giada a guardare il mare. Il sole che sorgeva.
Quante volte l’ho fotografato?
Innumerevoli volte.
Abbiamo scelto di cambiare casa un po’ per caso, negli anni spesso sono andata a vedere altri appartamenti, ma nessuno ci soddisfaceva. A spingermi era soprattutto l’esigenze di spendere meno.
La nostra bellissima casa costava tanto.
In questa nuova casa ci viveva la mia amica francese, che a ottobre si è trasferita a Dubai, la mia amica Camilla mi ha scritto suggerendomi “perché non la consideri è bella”.
Ci sono tornata con il marito che ha detto subito SI.
Il risparmio era notevole.
E così è iniziata la trafila per trasferirci.
Una trafila di tanto lavoro. Fare pacchi, vendere alcuni mobili, trovarne altri. Fare pulizia . Dipingere la nuova casa. Trovare nuove idee.
Una trafila faticosa che mi ha portato a dove sono ora.
Su un terrazzo con gli uccelli che cantano.
Confesso che le prime notti non è stato facile dormire in questa nuova casa.
Per quanto più silenziosa, mi sentivo un po’ strana.
E’ incredibile mi sono spostata di solo 200 metri ma mi sembrava tutto diverso.
Poi piano piano ho preso le misure, ancora fatico a ricordare dove abbiamo messo le tazze, ogni tanto faccio dei giri a vuoto.
Ma inizio a sentire questa casa mia.
Ho lavorato tantissimo per renderla subito pronta.
Questa volta grazie alla mia conoscenza del Kuwait sono riuscita a prendere quello che mi mancava spendendo non troppo.
Amal da buona interior design è passata e ha deciso come appendere i quadri, i cuscini, le piante.
Ha spostato quello che avevo e ha dato alla casa quel tocco che le mancava.
E’ questo il bello di cambiare casa in un paese che conosci.
La fatica dell’impacchettare , regalare, buttare è immensa come quando vai dall’altra parte del mondo.
Ma mettere su casa è facilissimo.
Conosci chi chiamare per montarti le tende, dove comprare le piante senza spendere troppo, evitare ikea e brand famosi per completare l’arredamento.
Hai una amica che ti aiuta nel tocco in più.
In pochi giorni, pochissimi la casa era pronta.
Ho stupito molti per la velocità. Ma ho lavorato senza sosta per rendere questa casa un nido.
Ripeto mettere su casa in un posto che conosci ha indubbi facilitazioni .
Sai che i manager del building può diventare il tuo migliore amico e gli prepari subito una torta.
Inizi a subito invitare gente per un caffè, una visita.
Una cena.
Riempi facilmente la casa di vita e persone.
Cosa impossibile appena ti trasferisci.
Poi ci sono loro due, mio marito e Giada che sono il mio indirizzo di casa ovunque andremo…
E per quanto il trasloco sia considerata una delle tre cose più stressanti della vita, io sono felice.
Ho dormito male per una settimana, ma ora il mio sonno è profondo . Sereno .
Anche qui nella mia nuova casa in Kuwait.
Fatico solo a pronunciare il nome del bulding .
Ma imparerò presto.
Promesso imparerò presto pure quello.
Mimma
Mamma avvocato says
Pensa che io il trasloco l’ho fatta praticamente da sola e con i gemelli prematuri nati da tre mesi…un incubo!
Però è sempre uno stress ma anche una opportunità. Buona nuova casa!