In Tutto sarà perfetto ho ritrovato il mio Lorenzo Marone preferito.
Ho iniziato ridendo e come al solito ho versato qualche lacrima sul finale.
Anche questa volta, non sono stata smentita: in questo romanzo c’è quell’ironia velata tipica della penna di Marone, quel modo tutto suo di scrivere storie che tanto ho imparato ad amare.
Una storia di famiglia, un padre e un figlio, una storia di quelle che solo la sua penna è in grado di scrivere. Questo e molto altro è Tutto sarà perfetto!
Libero Scotto è un ex Comandante della Marina. Vive con la figlia Marina, le due nipoti, il genero e, soprattutto, Augusto, un bassotto di cinque anni, viziato e prepotente che detesta i trolley, la maleducazione, la gente di colore e altre mille cose per motivi a noi sconosciuti.
A Libero non resta molto da vivere, così, quando la figlia è costretta a partire, entra in scena Andrea, il figlio maggiore, quarantenne, fotografo, bello come il sole, donnaiolo e, soprattutto, un eterno adolescente dall’animo irrisolto.
Libero e Andrea trascorreranno assieme 48 ore che si riveleranno una profonda terapia per entrambi.
Se Libero ha ormai poco da chiedere alla vita, è anche sciolto da quella rigidità e compostezza e da quella riservatezza che lo hanno portato, nel corso degli anni, a non esprime mai davvero i suoi sentimenti.
D’altro canto, Andrea è un riccio, chiuso in se stesso e assolutamente non in grado di accettare che anche i genitori siano fallibili.
Tutto sarà perfetto ci porterà tra le strette strade e la scura spiaggia di Procida.
Lorenzo Marone mi ha fatto vivere Procida senza lasciare Kuwait.
Mi ha fatto sentire i suoi odori, mi ha riempito gli occhi con la sua bellezza, mi ha fatto lasciare impronte camminando sul pavimento in cotto che brucia, mi ha fatto nuotare in quel mare che “protegge e imprigiona”, che “unisce e separa”, mi ha fatto guardare l’orizzonte facendomi chiedere se sia meglio partire o restare.
Lorenzo Marone è uno dei pochi scrittori in grado di riportare alla mente del lettore piccoli dettagli di una vita passata e ormai perduta, piccole cose che potrebbero apparire insignificanti e che, invece, sono state parte integrante delle proprie giornate per lungo tempo.
Lorenzo ha un modo speciale, unico, di descrivere la luce e l’ombra, un modo raro di far percepire un suono o un profumo attraverso le pagine dei suoi libri.
Il suo essere in grado di creare personaggi semplici ma indimenticabili, storie che sanno di mare e di sole, lo rende uno scrittore di cui si sente la mancanza non appena si termina un suo libro.
Tutto sarà perfetto con Libero, Andrea, ma anche con Marina e Ondina, entra di diritto tra quelle storie e quei personaggi in grado di rendere migliore una giornata.
Una menzione speciale va certamente ad Augusto, detto Tannen Cane Pazzo, che tante risate è riuscito a strapparmi.
C’è il significato della parola “casa” in Tutto sarà perfetto, declinato in molte sfaccettature: dalle radici da cui è inutile scappare, ai ricordi che ci legano a un luogo, a un momento della nostra vita, a persone che ci hanno donato quello che hanno potuto.
C’è la ricerca della propria strada, qualunque essa sia. La volontà di provare a essere se stessi, a rimanere autentici anche quando le circostanze ti costringono a compiere passi in direzioni che non avresti mai preso in considerazione.
C’è il rapporto tra genitori e figli, le incomprensioni, i non detti, le aspettative, tutto ciò che ognuno di noi può facilmente ritrovare.
Ancora una volta si conferma un autore che amo molto.
Mimma
Questo libro partecipa al venerdì del libro
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