Ho deciso che dovevo dire la mia sulla serie Sex Education.
La prima a parlarmene è stata Drusilla. Io però ho fatto orecchie da mercante.
Non mi sono fatta incuriosire. Pensavo che fosse un’altra serie sui teenager come Baby.
Che mi aveva molto amareggiata.
In quella serie, tratta da una storia vera, il mondo dei ragazzi sembra diviso in due.
I ragazzi tutti pusher e le ragazze tutte zo***le.
Sembra che i demoni che ci assalgano in quella fascia di età si possono risolvere solo così.
Allora ho tenuto a distanza Sex Education.
Finchè una settimana fa, ho visto il primo episodio.
Da sola. E non ho più smesso.
E ora sono colta dalla necessità di raccontarvi cosa mi è piaciuto e perché non vedo l’ora di vedere la serie numero due.
Sono tanti i motivi per i quali Sex Education mi è piaciuta.
Piacevole, divertente, sfrontata ma molto intelligente.
Offre uno spaccato davvero credibile del mondo degli adolescenti, senza scadere in modelli precostituiti.
Ho amato tantissimo i dialoghi.
Non ci sono giri di parole. Si dicono cose importanti, ma in quello stile inglese che io amo moltissimo.
Almeno negli ultimi tempi.
La serie è ambientata in una piccola cittadina del Galles.
E’ piena di situazione estreme, che dovrebbero farci sorridere, ma poi ci portano a riflettere.
C’è la scoperta di se stessi, omofobia, cyberbullismo.
Ho molto amato Otis figlio di Jean la bravissima Gillian Anderson.
Adoro come si esprime.
Vi confesso che sentire la gente parlare bene per me è un balsamo.
La ricerca di aggettivi diversi, di parafrasi.
Gli sceneggiatori hanno dimostrato di avere davvero una mente libera.
La serie di Sex Education è molto moderna.
Il tema del sesso è esplorato dal punto di vista di un ragazzo inesperto e complessato, Otis, che per via della mamma terapista che l’ha cresciuto impartendogli suo malgaro osservazioni e consigli intimi di ogni tipo, diventerà il terapista dei suoi coetanei.
Aiutando gli altri capirà che anche lui è pronto.
In questo modo ci viene offerta una prospettiva diversa, più realistica dei primi approcci all’erotismo.
Non mi sono mai sentita disturbata o angosciata.
Mi sono sentita molto coinvolta.
Se fossi una adolescente mi sarei sentita “capita”.
Ed è forse questo il messaggio più bello.
Mimma
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