Le ultime settimane di pioggia mi hanno messo un po’ in difficoltà.
Onestamente non ci ero abituata.
Pioggia, grigio, umidità erano scomparsi dalla mia quotidianità.
Da ben sette anni.
C’è da dire che la pioggia caduta è stata tanta.
Non sono state precipitazioni normali.
La città è andata in tilt.
Alcune strade sono diventate fiumi, aeroporto è stato chiuso due giorni.
Case allagate, scuole, uffici chiusi.
Tre giorni bloccati in casa.
Ma la pioggia è iniziato qualche settimana fa e pare che questo week end stia per arrivare ancora qualcosa di grosso, si mormora che domenica le scuole saranno ancora chiuse.
In questi giorni è pericoloso guidare, le strade si sono riempite di buche, oppure ti arrivano piccoli pietre che scheggiano il parabrezza.
Stanno lavorando per sistemare tutto.
Io in tutto cio mi trovo terribilmente impigrita, lenta come non mai.
Unica cosa in cui sono efficiente è nel rompere le scatole a mia figlia.
Per il resto ho perso il ritmo di allenarmi, di stare a dieta, di pensare a mille cose contemporaneamente.
Pompolane mi sono bloccata.
Insomma una vera disdetta.
Negli ultimi giorni è andata meglio perché è riapparso il sole.
Sono meteoropatica.
Lo sapevo, da giovane la gestivo male, poi crescendo ho imparato a governare questa attitudine.
Milano mi ha sicuramente temprata.
I mesi di grigiore sono tanti e lunghi.
Il primo anno è stato faticoso, poi piano piano mi sono abituata. L’amore per quella città ha fatto tantissimo.
Poi le cose da fare e gli stimoli erano sempre tanti.
Era più facile non farsi travolgere.
Insomma ho curato la mia meteoropatia.
Ho imparato a governare i miei sbalzi d’umore.
Ho imparato a non fermarmi se piove, se è grigio.
Ora dopo sette anni mi ritrovo a dover far i conti con la meteoropatia.
Non fraintendetemi, anche quando fa caldissimo è dura uguale.
Ma la luce, il sole, il cielo azzurro sono un gran toccasana.
Io lo dico sempre che ambientarsi in Kuwait è stato facile anche per quello.
Dublino mi aveva fatto una brutta
impressione anche per quello.
Sessanta, settanta giorni di pioggia continua.
Cielo grigio.
Città grigia. Mi avevano sopraffatta .
La mia meteoropatia era subito riemersa.
Quando sento che il piccolo Tommaso di Drusilla è meteoropatico.
Sorrido.
Drusilla avvertiva l’arrivo delle tempeste di sabbia, perché Tommaso diventata super irrequieto.
So esattamente cosa prova.
So anche che da grande saprà governare questi sbalzi.
Ma per ora alla povera Drusilla toccheranno i suoi umori ballerini.
E voi siete meteoropatici?
Accusate gli sbalzi climatici?
C’è una condizione che vi rende più sereni?
Mimma
Mammapiky says
Ho visto e foto….certo che è stato veramente qualcosa di grosso ed eccezionale….
Con il sole e il caldo sono più produttiva anche io e odio pioggia e vento. Il freddo no, quello mi piace specialmente se secco e pungente, anzi qui è proprio quello di cui avremmo bisogno, considerando che stiamo ancora sui 20 gradi e resistono pure le zanzare
Damiano Crognali says
Molto bello questo racconto.
A me aiuta la meditazione. E il pensiero che ogni cosa è momentanea.