È passato un anno dal giorno in cui mi è stata diagnosticata la SM.
Era il 4 agosto 2017 quando il mio problema ha ricevuto finalmente un nome.
Dodici mesi di vita insieme.
Mesi di ansia, paure, nuovi equilibri da trovare.
Trecentosessantacinque giorni di stanchezze inspiegabili, torpori passeggeri, problemi di coordinamento, equilibrio precario, memoria e attenzione altalenanti. Tutti sintomi che ho imparato a identificare, riconoscere e piano piano gestire.
“Signora, non tutto è colpa della SM.”
Mi disse il mio dottore durante la seconda visita dopo la diagnosi.
All’inizio, ogni volta che mi si informicolava un dito della mano o un piede o una gamba andavo in ansia. Ma giorno dopo giorno ho imparato ad ascoltare il mio corpo e a non farmi fregare.
E’ passato un anno
La mia vita è cambiata.
C’è chi dice che dopo la diagnosi la propria vita sia migliorata. C’è chi sostiene invece sia peggiorata.
Io posso solo dire che è cambiata.
La SM mi ha fatto tirare il freno. Ma non mi ha fermata.
Ha rallentato la mia corsa.
Ora cammino, a passo svelto possibilmente!
Lei mi è servita a prendere decisioni nuove, a fare delle scelte.
Forse, senza di lei, non mi sarei mai decisa ad andarmene dal deserto.
Forse non avrei mai scelto di ricominciare in Italia, in montagna.
Forse non avrei mai imparato a prestare tanta attenzione al cibo.
Forse non avrei ricominciato ad apprezzare il nuoto e la piscina.
Forse non mi sarei mai resa conto di quanto sono fortunata perché sono circondata da persone speciali.
In questo anno passato ho imparato tante cose.
Prima di tutto ad essere una persona positiva e combattiva.
Ad indossare sempre scarpe comode. Amica, lo so che le Birkenstock non ti piacciono perché non sono fessssion, ma almeno sono sicura di non cadere.
Ho imparato a non bere troppa acqua prima di uscire di casa. Meglio essere sicuri di avere un bagno nelle vicinanze.
A svuotare la borsetta o usare uno zaino evitando di caricarmi troppo.
Usare le racchette per le camminate più lunghe e fregarmene della gente che ti guarda storto o ti chiede ridendo se sei appena tornata dalle piste da sci.
Non vergognarmi quando perdo l’equilibrio. Tranquilli, non sono ubriaca, ma talvolta ho qualche problemino a camminare su una linea dritta.
Sorridere.
Ridere.
Salutare anche gli sconosciuti se si mostrano gentili.
Allontanarmi dalle persone negative e far scivolare via tutto ciò che non mi riguarda o mi infastidisce.
Giovedì ho fatto la solita visita di controllo ed ho ritirato le mie pastiglie per i prossimi tre mesi.
Sono riuscita a saltellare tre volte anche con la gamba sinistra. Un po’ a rallentatore, ma ce l’ho fatta!!!
La prova con gli occhi chiusi ha mostrato una lieve instabilità.
La gamba sinistra ha meno forza e sensibilità della destra, ma questo già lo sapevo.
Ho chiesto la vitamina D per affrontare i mesi invernali. Brunico non è soleggiato quanto Riyadh.
Ora devo cercare un fisioterapista che mi aiuti a lavorare con la gamba sinistra per recuperarla al meglio.
Nel frattempo io continuo a camminare…
Drusilla
Laura says
Tutto quello che scrivi è bello nella sua (tua) drammaticità e semplicità: trovarsi in una situazione difficile fa cambiare prospettiva su molti aspetti e aiuta a mettere a fuoco la nostra vita (situazioni e persone comprese).
Testimonianze come la tua sono importanti: sostengono chi è nella prova e aiutano anche chi, in questo momento, non vive particolari difficoltà.
Non ti conosco di persona, ma, per quanto traspare dal blog, sei una persona equilibrata e forte!
Mammapiky says
Concordo appieno…e ti dirò ho tanta voglia di venirti a trovare a Brunico!
drusilla says
Mamma Piky ti aspetto!!!!
drusilla says
Grazie!
Martinacolochili says
❤️❤️❤️❤️❤️
Sei forte un abbraccio
drusilla says
Grazie di cuore!
MammArch says
Davvero tanti complimenti per la forza che stai dimostrando! Come si suol dire: “Tanto di cappello” e vai avanti così 💪💪
Graziella Pezzetta says
Cara Dru, affronti questa prova come affronti tutto il resto, con forza, tenacia e onestà. La medicina in questo campo ha fatto progressi enormi, ci saranno giorni meno facili e giorni dove arriverai a sera non pensandoci, ma tu non sei la malattia, è la malattia che è una parte di te, come i riccioli e il sorriso, con una piccola differenza: la stronza ti crea qualche difficoltà. Ma ti sei mai arresa alle difficoltà? No. Persino le brutte Birkenstock portante da te diventano magnifiche. Verrò a trovarti perchè ho una gran voglia di rivederti, questo autunno o inverno, io odio il caldo e quando fa freddo mi sento così bene e piena di energia e tu hai scelto un posto così freddo! Wow che bello. A presto Dru.
drusilla says
Anch’io ho tanta voglia di rivederti mitica Graz!
Sempremamma says
Bisogna continuare a camminare, fermarsi non si può. Stai affrontando tutto con grande forza e determinazione. Sei una grande.
drusilla says
Un abbraccio!!!!
virginiamanda says
Che forza e determinazione traspare in questo post, ti abbraccio forte. (Immaginami a saltellare con te la prossima visita, chi non salta un espatriato è, è! )
drusilla says
Grazie di cuore ❣
Mamma avvocato says
E fai bene a continuare a camminare, a testa alta e fregandotene di giudizi assurdi e fuori luogo sempre, figurarsi senza conoscerti! Un abbraccio forte, seppur virtuale, per quel che può servire!!!
drusilla says
Grazie e un abbraccio a te!