Ho comprato Dieci cose che avevo dimenticato per il mio viaggio da coppia.
Avevo voglia di un libro cartaceo.
Sapevo che il modo migliore per impiegare le quattro ore di bus era leggere.
Ho scelto il libro di Lucrezia Sarnari. A me nota per il suo blog c’era una vodka.
Appena ho saputo che aveva pubblicato un romanzo l’ho acquistato.
Mi piacciono le persone che si cimentano in questa opera complicata che è scrivere un libro.
Mi sono seduta sul bus e ho iniziato a leggere.
All’arrivo a Napoli ho faticato a smettere.
Marta e Giò sono sorelle, e non potrebbero essere più diverse. Giò vive a Parigi, è libera, senza legami – tranne quello con la sua gatta che l’aspetta a casa la sera – e ha intrapreso una brillante carriera nella pubblicità. Marta invece ha scelto l’amore per il compagno e il figlio di tre anni: da Milano si è trasferita in provincia e lavora come speaker in una piccola radio. A volte ripensa al sogno di diventare fotografa che ha abbandonato per fare la mamma, ma sa che il coraggio e la determinazione della sorella, lei non riuscirebbe a trovarli.
Un giorno, però, tutto viene messo in discussione: Giò e Marta ereditano la pasticceria di famiglia e fanno ritorno in Umbria, nel paese dei loro giochi di bambine. Lì, tra ulivi e buon vino, le giornate rallentano e, inaspettato, arriva il momento di capire se quello che hanno costruito le appaga davvero o se bisogna ripartire da zero. E poi c’è Marco, il loro amico di infanzia, uno che sa sempre trovare le parole giuste, e che sconvolgerà le vite di entrambe.
Mi piacciono le storie che parlano di donne. Storie in cui non è l’amore per un uomo a tenerti incollata alle pagine, ma sono i sentimenti di queste due donne, che sono alla ricerca di sè stesse e alla riscoperta dell’amor proprio.
Entrambe cercheranno di capire se sono davvero felici.
Giò e Marta erano legatissime fino all’età adulta. Dopo infanzia, adolescenza e università vissute in simbiosi le loro strade si sono divise e i loro sogni le hanno portate a non essere più affiatate come un tempo. Spesso ci sono state delle incomprensioni dovute alle diverse visioni della vita, ma la morte dell’adorata nonna e il lascito a loro dato in eredità le porterà a vivere per un periodo a stretto contatto in quel di Collestefano, un ridente paesino di seimila anime nelle colline umbre.
Giò e Marta sono le due facce della stessa medaglia. Sono le donne che vivono in ognuna di noi. Sempre pronte a interrogarci su cosa sia meglio avere: carriera o famiglia? Perché far conciliare tutto non è affatto impresa semplice e sono pochissime le donne al mondo che possono vantare di avercela fatta.
Il finale non è affatto scontato.
Mentre leggerete questo libro sarà impossibile non farsi domande.
“Io sono felice?”
Sarà impossibile non farsi coinvolgere dalle due protagoniste.
Tifare ora per l’una, ora per l’altra.
A me ha fatto riflettere.
Anche perché io ho fatto delle scelte molto simili a Marta.
Inoltre, ho letto il libro mentre mi accingevo a festeggiare il mio decimo anniversario di matrimonio.
E voi, avete letto Dieci cose che avevo dimenticato di Lucrezia Sarnari?
Mimma
Questo libro partecipa al venerdì del libro
Lascia un commento