Sono una persona positiva, solare a cui piace sdrammatizzare.
Un sorriso non manca mai sul mio volto.
Come l’ironia e la voglia di affrontare tutto con semplicità e un pizzico di leggerezza.
Con un sorriso cerco sempre di sconfiggere i miei pensieri.
Ma lo scorso 29 marzo è stata dura sorridere.
Avevo paura. Tanta!
Riesco a fingere con tutti, tranne che con Lui.
Ero terrorizzata all’idea di inserirmi ancora in quel tubo rumoroso e stretto.
Ero spaventata dall’idea di dover rimanere coricata immobile con un ago conficcato nel braccio.
Ma ciò che più mi preoccupava era il risultato di quella risonanza.
Per fortuna al mio fianco c’era Lui che non mi lascia mai sola e che mi sostiene in ogni situazione.
Per affrontare quella maledetta risonanza mi sono spalmata di olio essenziale alla lavanda. L’amica Elena mi ha spiegato che calma l’ansia e aiuta ad addormentarsi.Sono stata chiamata con un anticipo di mezzora.
Nello spogliatoio ho lasciato scarpe, cintura e reggiseno. Anelli e orecchini li avevo lasciati a Lui assieme alla borsettta.
Prima di entrare nel tubo il tecnico di laboratorio mi ha comunicato che la durata era di soli trentacinque minuti.
Ci credete?! Solo trentacinque minuti! Nulla se penso all’ora e mezza della volta precedente.
Quando mi hanno infilata nel tubo avevo un sorriso stampato in volto.
“Tutto bene signora?” ha chiesto il tecnico di laboratorio.
“Benissimo!” ho risposto io.
Non so se questa notizia dei trentacinque minuti mi abbia rilassata. Oppure se l’olio essenziale di lavanda abbia fatto effetto. Ma io dopo due sdong sdong e tre dung dung ho chiuso gli occhi.
Li ho riaperti mentre mi tiravano fuori.
“Abbiamo finito. Può andare a rivestirsi. Ma deve rimanere qui in attesa un quarto d’ora nel caso in cui il liquido di contrasto abbia effetti collaterali.”.
Con una sensazione di leggerezza inaspettata sono andata nello spogliatoio. Purtroppo sono riuscita ad infilarmi solo la cintura perché l’ago dove hanno attaccato il tubo del liquido di contrasto mi faceva male se piegavo il braccio.
Sono uscita e sarei voluta correre ad abbracciare Lui. Saltargli al collo urlando “ho finito! Andiamo a casa!”. Ma non potevo.
Mentre aspettavo è passato il dottore di radiologia che mi ha scoperto le amiche placche.
Si è fermato. Mi ha salutata e mi ha chiesto come stavo.
Un attimo dopo è andato a vedere la risonanza.
“Tutto bene, non vedo lesioni attive. Ma con certezza le scriverò tutto nel responso.”
Bastano quelle poche parole per rendermi felice. Per farmi sorridere.
“Grazie. Oggi ho ricevuto il mio uovo di Pasqua!”
Esco nella sala d’attesa con un grande sorriso, senza reggiseno, con la maglietta di cotone spalmata di olio essenziale alla lavanda e abbraccio Lui, mio marito.
Il responso è arrivato dopo la nostra partenza.
Mia madre è andata a ritirarlo e c’era scritto quello che già mi aveva anticipato il dottore, solo con parole più tecniche e complicate.
Ora mi godo questi ultimi mesi nel deserto e attendo la prossima visita di controllo.
Voi come state?
Drusilla
Claudia says
Speriamo che le notizie belle continuino ad arrivare! Ps: anche io odio fare la risonanza magnetica!
drusilla says
Grazie! Un abbraccio
Annamaria says
Sono felice per te, cara Drusilla
drusilla says
Grazie di cuore!!!
Stefania Iori says
Il regalo che ci hai fatto per Pasqua dicendoci che era andato tutto per il meglio e la conferma poi che ho ritirato mi hanno fatto stare bene, molto bene .Non perdere mai il tuo sorriso la tua vivacità !!!
drusilla says
Ci vediamo presto!
MammArch says
Uaho, evviva. Benissimo 💪💪💪😘😘
Sempremamma says
Ottime notizie!!!! Sono felice per te!!!
La risonanza è davvero fastidiosissima.
Ah…ieri sono stata al Lago, il nostro amato Lago, io e Miciomao abbiamo fatto il bagno!!!!
mamma avvocato says
Ottime notizie davvero, Drusilla! Sono motlo felice per te!!!