Ho comprato Ovunque io Sia di Romana Preti dopo aver letto la bellissima recensione di Veronica su Amiche di Fuso .
Mi sono completamente fidata del suo giudizio, anche se non conoscevo l’autrice e non avevo mai sentito parlare di questo libro.
Mi hanno ispirato l’idea che fosse ambientato a Lisbona paese che voglio visitare, che si trattasse di una saga e che avesse per protagoniste donne.
Dopo avere letto le seicento pagine del libro posso dire senza alcun dubbio che questo è stato uno dei più bei romanzi che io abbia mai letto in vita mia. Di sicuro degli ultimi anni.
Lo sfondo storico è quello di un Portogallo chiuso, rigido, in balia di una dittatura spietata, quella di Salazar, quella di uno stato che si insospettisce anche di fronte ad una semplice conversazione tra tre persone. Il romanzo abbraccia un periodo storico difficile, e racconta l’evoluzione di un sistema politico in crisi fino ad arrivare alla caduta della dittatura stessa.
Il libro racconta benissimo la concezione della donna e di quello che la società si aspetta da loro.
Mi sono sentita molto coinvolta dalle vite intrecciate delle tre protagoniste: Ofelia, Margarida e Maria do Ceu.
Tutte e tre a loro modo splendide, anche se l’unica che avrà un certo riscatto è Maria Do Ceu.
Tre storie ma in fondo un unico destino, tutto raccontato al femminile.
Ci sono anche le storie di tre figure maschili, raccontati senza alcuna indulgenza, parlo delle tre figure dei mariti, che rappresentano i difetti maggiori: l’adulterio, la ricerca spasmodica del successo e della ricchezza lavorativa, il loro essere degli eterni Peter Pan, bambinoni che di fronte ad una gravidanza girano i tacchi e si imbarcano su una nave, furboni senza scrupoli, immaturi.
Sai, a volte si può essere molto forti senza fare nessuna carriera e molto deboli arrivando in alto. Accanto ad un’altra donna ti sarà tutto più facile, sarà più lieve, Tiago. Tu dici di non saperlo e forse sei sincero. Allora ascolta, te lo dico io. È probabile davvero che questa donna non sia il tuo grande amore, eppure è una bella opportunità di fuga, magari nemmeno te ne rendi conto, ma la scegli piuttosto per liberarti di noi che per te saremmo un peso troppo grosso. È una scelta di comodo, dunque per me ancora più umiliante. Vuoi sentirti leggero? E allora vola. Vola via.
Questo romanzo, mi ha molto coinvolto sia per la storia, sia per la lo stile, molto curato attento all’analisi dei pensieri dei personaggi, con una elevata capacità di trasmetterci le sensazioni delle protagoniste.
Adoro i libri che raccontano anche periodi storici, che ci aiutano a capire, certe realtà a noi, o almeno a me, sconosciute.
Ho letto diverse recensioni che hanno a mio avviso sbagliando fatto emergere solo l’aspetto della maternità. Desiderata, mancata, appagante e piena di ostacoli.
Ma per quanto è forte questo elemento nel racconto mi sembra riduttivo far emergere solo questo da un libro così speciale.
“Ovunque io sia” è l’ultima frase che Margarida dirà a sua figlia, e come spiega la stessa autrice in un’intervista, è la frase che ogni figlio vorrebbe sentirsi dire dalla propria madre, come se la morte non significasse nulla, come se la mancanza di una madre fosse inconcepibile perché il suo amore non morirà, è l’unico sentimento che non si spegnerà.
Smettere di sognare? Mai, figlia mia, mai. Allora a che servirebbe vivere? La vita è una speranza dietro l’altra. Tutto quello che va male bisogna metterlo via e non pensarci più per continuare ad andare avanti. Ceruzinha, ricordati che il futuro può sempre essere migliore.
E’ un libro di sogni.
Di riscatti. Di sentimenti. Di dolore.
Un libro che però una volta terminato a me ha lasciato un sorriso.
La speranza.
Io ve lo consiglio.
Mimma
Stefania Iori says
Grazie del consiglio!!!Lisbona bella città ,vista alcuni anni fa e non solo Lisbona ma ci sono dei paesini molto caratteristici
Alessia says
L’ho letto seguendo il tuo consiglio, bellissimo! Letto tutto d’un fiato!