Eccoci alla consueta recita scolastica.
Quest’anno non sono molto informata.
Giada ha imparato da sola le due canzoni, non ho dovuto fare nulla io.
Mi ha detto che lei era un fireworks, che avrebbe fatto ruote. Tante.
Giada era eccitata. Felicissima. Pure un pelino emozionata.
Sul palco era bellissima.
E’ stata l’unica che alla fine ha fatto le ruote in quel gruppetto.
Molti di quei bimbi con lei li conosco, sono tutti i buoni e i timidi.
Gli altri due suoi amici non sono riusciti a fare la ruota.
Lei con le labbra strette e tirate, come sempre quando si impegna, ha eseguito il suo compito perfettamente.
Come un bravo soldatino.
Ecco in quel momento mi è scattato un piccolo allarme.
Questa è la prima volta da quando frequenta la scuola che non ha una parte nella recita.
Lei che ha avuto sempre il coraggio di fare i talent show .
La prima volta che non parla.
Quest’anno la storia era molto bella.
Ogni classe aveva due piccoli protagonisti e qualche narratore.
I due della nostra classe li ho trovati fantastici. Li conosco molto bene, si chiamano Neve e Adam. La prima è una bimba deliziosa, super simpatica e chiacchierina. Mentre Adam è più serio, ma così sicuro.
Poi ho visto un’altra bimba che conosco bene. Si chiama Alara, è super allegra, spesso capricciosa.
Ma assolutamente perfetta nel suo ruolo di gufetto.
Erano tutti così a loro agio sul palco con il microfono.
Quest’anno si vedeva che erano tutti più grandi. La storia era più complessa, così come il ruolo di questi piccoli attori.
Il vero scopo delle production nelle scuole inglese è insegnare a stare su un palco, a parlare con un microfono e trovarsi davanti a tanta gente. Non certo ad essere attori.
Bisogna essere molto confidenti.
Confesso che mi sono fatta mille domande.
Mi sono chiesta perchè Giada quast’anno non avesse nemmeno una piccola parte.
Molto probabilmente perché sanno che è in fissa con la ginnastica, non fa altro che ruote nella playground.
Oppure se invece dipende dal fatto che la mia piccolina è cambiata.
Magari è diventata più timida, meno sicura.
Ai colloqui la maestra ha esordito dicendo che Giada è la bambina più educata e gentile della sua classe.
Sempre pronta a fare tutto quello che le viene chiesto. Sempre pronta a fare il massimo.
Giada lo so che è così.
La gentilezza è il suo tratto più forte.
Lei non prende mai la parola se non interpellata. Quest’anno più che mai. Quest’anno se deve chiedere qualcosa alla maestra mi dice “fallo tu”.
Giada sta in fila.
Giada mi rimprovera se io cerco di passare avanti pur chiedendo il permesso, pur se le altre hanno occupato tutta la strada e passeggiano, chiacchierano e vanno piano.
“Mamma non è carino” mi ha detto chiedere di spostarsi .
Quella mattina doveva arrivare prima del solito in classe, ma secondo lei questa non è una buona ragione per superare qualcuno all’entrata della scuola. E neppure per attraversare la playground per raggiungere la classe senza fare tutto il giro: “Mamma non si fa“.
Mia figlia per certi versi è la bambina perfetta.
Le chiedi di fare i compiti e li fa.
Le dici 5 minuti e poi spegni youtube e lei davvero lo fa.
Le ho detto ora niente più youtube, solo netflix e lei se anche io non controllo lo rispetta.
Non si parla durante l’inno, e guai a farlo.
Va a nuoto anche se non le piace, perché l’abbiamo deciso noi genitori, come contropartita alla sua richiesta di andare a cavallo, la sua nuova passione.
Durante l’ultima lezione di nuoto le facevamo male gli occhialini, ma lei non li ha tolti perché il coach non voleva. Ha resistito pur di non disobbedire, salvo poi scoppiare a piangere dal dolore.
Lei se prende un premio a scuola è sempre per la sua gentilezza, perché aiuta gli altri.
E’ pure sempre in tutti i top group.
Le mamme fanno a gara per averla a casa loro e spesso mi chiedono che attività fa lei così anche le loro figlie sono motivate a farle.
Insomma, non posso lamentarmi.
Ha un fortissimo senso del dovere, è indipendente, è gentile non subisce il fascino del bullo.
Durante una lettura di italiano fatta in un locale vicino al mare, avevamo dato come attività di colorare alcuni fogli prestampati, ad un certo punto dei ragazzi hanno iniziato con la moto ad acqua ad attirare la nostra attenzione, facendo un gran fracasso, alzando onde. Tutti i bambini sono corsi da loro, lasciando i loro disegni, anzi richiamando la loro attenzione. Tutti, tranne Giada, Chiara una bimba di 11 anni che mi fa immaginare come sarà Giada tra qualche anno, e un bambino di nome Carlo Alberto.
Loro dovevano finire i disegni e non erano interessati agli schiamazzi degli altri.
Potrei raccontare mille episodi su questa attitudine di “ragionevolezza” di Giada.
L’ha sempre avuta. Ma ora si è accentuata.
Si, Giada è un bravo soldatino.
E quel giorno mi sono chiesta se va bene, se non stiamo sbagliando qualcosa.
Io vedo tanti amici suoi che ogni giorno ancora dopo scuola “giocano”.
Lei quasi mai, ha sempre qualche attività sportiva, poi i compiti e le mille letture.
Vedo case messe sottosopra tanto giocano, lei rimette tutto in ordine.
Si rifà pure il letto.
Poi a dormire si va presto.
Avevo letto che ai bambini le regole fanno bene. Soprattutto se le regole che gli imponiamo sono le stesse che noi rispettiamo .
E a casa nostra siamo soldati tutti.
Mio marito e mio suocero sono delle persone molto attente al rispetto delle regole. A non dare fastidio.
Quel giorno mi sono chiesta se non stia perdendo un po’ della sua spontaneità.
A forza di essere sempre così ligia.
Mi sono chiesta se questo è un bene.
Se devo lavorare su questa cosa o se è solo una fase.
E come si trova il limite giusto tra essere educati, sicuri ma anche un audaci?
Perché io credo nella gentilezza, nell’educazione, ma credo che nella vita ci voglia anche un po’ di faccia tosta.
Senza esagerare, senza diventare magari troppo impertinenti, che quello non mi piace.
Ma insomma essere un bravo soldato, sempre pronto a lavorare, a rispettare le regole, ad aspettare il tuo turno, a parlare quando si è interpellati è un bene?
O qualche volte dovremmo avere anche il coraggio di dire quello che non ci piace.
Ho chiesto a Giada se le sarebbe piaciuto fare la parte di Neve, e lei mi ha detto di si.
Mi ha pure ripetuto tutto il suo repertorio.
E le ripeto sempre che a me può dire tutto.
Ma lei ci tiene tanto a essere “brava”.
E si sente in colpa a volte anche per cose che non dovrebbe. tipo “mamma lo so che abbiamo fatto tardi perché non sono stata veloce a vestirmi stamattina”.
Non voglio fare la mamma scontenta o che vede i problemi.
Avere una bimba così è un piacere e rende tutto più facile.
Ci abbiamo lavorato su per non avere in casa un mostro, dittatore.
Lo sapete che è figlia unica e ho posto tanta attenzione a insegnarle che non deve avere tutte le attenzioni per lei, che deve fare share ed essere gentile.
Però ecco non posso fare a meno di chiedermi cosa succederà quando andremo via di qua, da questa scuola dove per ora tutti sono gentili con lei.
Cosa succederà quando si imbatterà in quelli che non stanno in line.
In quelli maliziosi.
Mi sono chiesta se troppe regole non tolgano un po’ di spavalderia, necessaria nella vita.
Ma come dice la mia amica è solo piccola.
E’ solo una fase.
La fase del bravo soldato.
Voi che dite?
Mimma
Serena says
Ciao Mimma, mi fa riflettere questo tuo post. Lorenzo è ancora piccolo ma comunque ha dei tratti caratteriali già evidenti, in particolare non partecipa a giochi troppi rumorosi, si allontana dai bimbi che urlano o giocano spingendo, si offende con poco però quando capita non reagisce in maniera violenta, se ne sta in disparte. Tutti a dirmi che sembra un angioletto e sono fortunata ma, come te, a volte mi chiedo se non stia sbagliando qualcosa. Le maestre all’asilo mi confermano che socializza, semplicemente ama anche stare da solo e si stufa facilmente, e soprattutto mi hanno detto di non fare assolutamente confronti con altri bambini perché ognuno è un mondo a sé. Mi sono tranquillizzata. Ecco, io temevo un po’ di avere esagerato con il rispetto degli altri e delle regole (anche lui è figlio unico e naturalmente mi becco i soliti pregiudizi) ma invece credo sia un valore aggiunto proprio perché non è così diffuso e comunque vedrai che quando sarà il momento di tirare fuori le unghie saranno capaci di farlo lo stesso. Noi avremo la prima recita a dicembre..ma temo che non esca sul palco, lo vedo troppo timido! Ma anche la timidezza va rivalutata e apprezzata, anche se è bene aiutarli a non chiudersi troppo. Un bacio anche al tuo bellissimo soldatino!
Laura says
Le tue riflessioni hanno un senso ed è giusto che tu le faccia. Penso che la vita ti aiuterà a risponderti semplicemente affrontando la nuova fase di tua figlia: l’adolescenza. Il mio figlio maggiore ha 10 anni e mezzo e da quest’estate ho iniziato a notare su di lui cambiamenti. Cambiamenti che mi hanno fatto rizzare le antenne che dovevo rimodulare il mio modo di rapportarmi con il mio “BUON SOLDATO”. Quindi anche loro inizieranno a porsi domande ad alzare la testa (qualche volta) a dare le loro opinioni! Per me non è facile rimodulare questo nuovo assetto, ma penso che per essere adulti consapevoli sia necessaria anche questa fase. Per ora tutto qua.
Laura
MammArch says
Mia figlia maggiore ha appena compiuto 8 anni, ed è sempre stata un bravo soldatino. Le maestre mi hanno sempre detto che era molto prescisa, attenta, educata ed anche la sua grafia è da libro stampato. Insomma, tutto pareva procedere per il meglio.
Poi dall’anno scorso (Year 1), una volta tornata a casa dopo la scuola, ha incominciato ad esplodere in pianti e crisi isteriche perché non ce la faceva più a tener tutto dentro. E quest’anno (year 2) ho scoperto che si faceva mettere i piedi in testa in classe senza lamentarsi perché non voleva disturbare la lezione. Ti giuro che mi è salita un’arrabbiatura immensa e mi sono sentita una grandissima idiota!!!
Cosi abbiamo incominciato a lavorare molto sul valore delle regole, sul fatto che le regole si possono infrangere ed abbiamo anche iniziato a lasciarle più spazio a casa e a darle più libertà di scelta e le cose mi sembra che vadano meglio.
Sicuramente conta molto il carattere, perché la sua sorellina delle nostre regole se ne frega abbastanza e già dai 4 anni prova a mentirci per fare ciò che vuole. La grande non credo abbia mai mentito in vita sua!!
Insomma, è molto difficile fare i genitori, ma già il fatto che tu ti sia accorta che qualcosa non va è un grande passo avanti 😉
Lara says
Buongiorno Mimma. Ho letto con molta attenzione il suo post e mi sono ritrovata in Giada, almeno in parte, Sempre brava, sempre attenta, sempre prima della classe per voti, competenza, proprietà di linguaggio, gentilezza. Io volevo fare ginnastica artistica, mia madre mi ha imposto nuoto ed ero diventata così brava da far gare e pure vincere. Poi non c’era più l’autobus che mi ci portava e allora mia madre non mi ci ha più mandato perchè tanto avevo già abbastanza fra studio e attività in parrocchia, Volevo fare pallavolo ma mia madre me lo impedì perchè avevo le lenti a contatto [in realtà non le interessava e quindi non doveva interessare nemmeno a me]. Volevo fare una scuola linguistica e girare il mondo ma mia madre mi impose uno scientifico così mi potevo laureare e poi mi sarei trovata il fidanzato, mi sarei sposata e avrei avuto figli..era già deciso e io fino ad un certo punto ho fatto tutto: sempre attenta alle regole, sempre ligia al dovere, mi rifacevo il letto a sette anni e a otto già pulivo in casa, a dieci cucinavo..ma era giusto?? evidentemente no perchè ad un certo punto mi sono ribellata [molto dopo i bollori adolescenziali], e gliene ho fatte vedere di cotte e di crude. Come è andata a finire? Che ora sono madre single di un ragazzo [ha 12 anni] pestifero, faccio poledance e cerchio aereo e lei se ne vergogna e mi ha chiesto più volte di non pubblicare foto o di smettere ma io per dispetto ne pubblico il doppio e mi ammazzo in palestra. Le rinfaccio ogni volta che posso tutte le volte che mi ha tarpato le ali e il nostro rapporto è sempre sul filo del rasoio [siamo pure venute alle mani]. Con mio figlio ho deciso di fare diversamente: sì pretendo un minimo di rispetto per le regole del vivere civile, sì mi faccio aiutare nei lavori domestici ma non perchè deve ma perchè anche lui vive e sporca nella nostra casa ma lo lascio libero di esprimere le sue idee, di farsi le sue opinioni e di agire come meglio crede prendendosi la responsabilità delle conseguenze..nel bene e nel male. Certo è molto ma molto più difficile così, ci sono giorni che mi sembra di impazzire, tuttavia sa rendermi orgogliosa della sua maturità in certi contesti, della sua gentilezza con i più piccoli e i più deboli, non conosce parole come razzismo maschilismo o femminismo e ha l’innata capacità di accettare il prossimo per quello che è nella sua interezza senza vederne difetti fisici o mentali. Tutta questa manfrina per dirle che sì è bello avere un figlio bravo, che tutti ti invidiano, che ti aiuta, che non disobbedisce, che non ti viene mai contro..però [vista la mia esperienza] quello è un figlio a metà, che non ha personalità ben definita e che quando quella personalità verrà fuori potrebbe veramente fare disastri. A me è andata tutto sommato bene però se tornassi indietro tirerei fuori le unghie e i denti e imporrei che le mie esigenze venissero rispettate tanto quanto quelle degli altri e soprattutto tanto quanto quelle dei miei genitori. Cara Mimma, visto che è ancora in tempo..lasci libera sua figlia di essere se stessa nel bene e nel male affrontando a testa alta le conseguenze e responsabilità. Un abbraccio forte per tutto quanto il futuro le riserverà e si ricordi che la società è fatta di individui e che ognuno di quegli individui ha gli stessi diritti degli altri.
mimma says
GraZie mille per il suo bellissimo commento.
Per fortuna non siamo come la sua mamma, il fatto stesso che io me ne preoccupo di questa attitudine le può far capire che io stessa non voglio un figlio bravo soldato . O meglio non lo voglio se questo è dovuto solo a imposizioni esterne .
Per il resto concordo in tutto !
W la libertà e la forza di essere se Stessi. Le faccio una piccola confessione io stessa sono stata un bravo soldatino . Ma ad un certo punto mi sono ribellata ma devo dire senza troppi strappi.
mamma avvocato says
Guarda, secondo me il fatto che ve lo stiate chiedendo significa che siete consapevoli sia del buone (tanto) che c’è in questo atteggiamento di Giada, sia dei limiti che ciò può comportare. Quindi potete intervenire per evitare gli estremi.
Mio figlio è abbastanza ligio alle regole, ma con una vena di esuberanza esagerata che lo salva, secondo me. Io ero un bravo soldatino e spesso pativo in silenzio. Tuttavia, essendo molto determinata, per molti versi ho imparato a impormi dopo e ho messo in atto tutta una serie di ribellioni che perdurano ancora ora, come l’essere sempre in ritardo, lo spirito critico verso tutti e tutti. Però, poi, le regole le accetto e rispetto e questo lo devo al fatto che i miei genitori hanno insistito tanto nella mia educazione su tale aspetto.
Credo che sia importante aiutare i figli a fare qualche piccola follia, a trasgredire ogni tanto, come valvola di sfogo, mantenendo però rigidità sulle regole fondamentali.
Questo perchè se no rischiano di diventare introversi (almeno, così è sembrato a me, parlo solo per la mia esperienza) o di scoppiare ad un certo punto in modo ecclatante o, ancora, di essere frustrati dalla realtà, quando usciranno dall’ambiente protetto in cui vivono.
Il ricciolino, ad esempio, ha patito molto la prepotenza di alcni bimbi alla materna, come una vera e prorpia ingiustizia che non sapeva spiegarsi, perchè lui era abituato a rispettare gli altri e le regole. Eì stato dura fargli capire che esistono anche persone così e lo ha portato ad atteggiamenti che non mi sono piaciuti, di menefreghismo, per fortuna ora rientrati.
Mammapiky says
faccio una parentesi sulle recite perché qui da noi sia alla scuola di Leo che a quella di Teresa, la direttrice le ha vietate dicendo che non hanno nulla di educativo in se….dovrei farle leggere questo post.
Sul resto sono d’accordo con te, in tutto e per tutto, e non mi arrenderò ad una società che si vorrebbe un pò più di facciatosta e un animo più prepotente….però a prezzo di cosa? Se mi guardo intorno vedo tante realtà che mi spaventano, mi lasciano perplessa e mi portano a dire “Piky rinforzali, è con questa realtà che dovranno scontrarsi, dagli le armi giuste” …ecco no, non voglio dargli le “armi giuste” voglio dargli i mezzi giusti, e credo nella strada che sto percorrendo.