Nel week end abbiamo festeggiato il Saudi National Day.
Il compound ha organizzato una bellissima festa. Per la gioia dei bambini hanno portato tre cavalli e due cammelli. Tutti i bambini, anche gli adulti, sono impazziti dalla felicita’. Ma sinceramente ho sentito pronunciare un gran pochi “grazie”. Ecco perche’ oggi mi andava di scrivere un post sull’importanza di dire grazie.
L’importanza di dire grazie.
Ma anche per piacere e prego.
E perche’ no, ricordarsi di salutare con un “ciao” oppure un “buongiorno/buonasera” le persone che si incontrano.
Sembrera’ una faccenda banale. Forse legata solo ai bambini. Una questione sciocca. Ma credetemi io la reputo la base dell’educazione.
Credo nell’autorevolezza dell’esempio. Un bambino non puo’ imparare a dire “grazie” se un genitore non lo dice a sua volta. L’esempio e’ fondamentale!
Quanto e’ difficile sentir pronunciare un “grazie”. Spesso da un adulto.
Provate a farci caso.
Qui nel mio compound sembra che i “thank you” siano a pagamento.
In giro per il web ho trovato questa frase, l’ho condivisa con voi perche’ mi e’ piaciuta molto!
“L’educazione non cambia il mondo, cambia le persone che cambieranno il mondo”
-Paulo Freire-
Ho iniziato ad insegnare ai miei figli l’importanza del dire “grazie” quando ancora non parlavano. Quando hanno iniziato a parlare ho preteso da loro di sentir pronunciare questa parola ogni volta che c’era la necessita’.
L’ho soprannominato il magic word.
Quella parola di sole sei lettere che porta con se’ un’importanza indescrivibile.
Ma perche’ credo nell’importanza di dire grazie?
1. Dire grazie e’ educazione. Non solo per i bambini, ma anche per noi adulti. Forse piu’ per questi ultimi! Educazione del rispetto!
2. Dire “grazie” fa stare bene. Almeno a me succede di sentirmi a posto con me stessa, tranquilla e contenta. Solitamente accompagno un grazie con un sorriso.
3. Il “grazie” fa stare bene anche le persone che lo ricevono. Rende felici. Lo reputo un ottimo apprezzamento nei confronti di qualcuno che ha fatto una cosa per noi.
Io appartengo alla generazione del per piacere, grazie, scusa. Ma anche del buongiorno o buonasera. Quando ero piccola era normale pronunciare queste parole. Tutti coloro che non lo facevano erano definiti maleducati.
Mi arrabbio ogni volta che i miei figli non pronunciano queste parole.
Mi fermo e pretendo di sentire un grazie quando faccio qualcosa per loro.
Un po’ come pretendo un “salute” quando starnutisco. Lo so, sono fissata, ma ho insegnato ai miei figli che non esistono solo loro stessi, che il mondo e’ fatto di persone che vanno rispettate.
Ogni volta che incontro un conoscente e mi fermo a parlare con lui pretendo che i miei figli lo salutino. Cosa che faccio io con i loro amichetti.
Insomma, questi sono comportamenti “normali” che fanno parte della quotidianita’. Nulla di particolarmente strano e stravagante. Ma mi accorgo che per certa gente non e’ cosi’. Ma perche’?
E voi, che rapporto avete con il grazie?
Drusilla
Annamaria says
Ma lo sai che tantissime persone si stupiscono che i miei nipoti (6 e 8 anni) dicano sempre “per favore”, “posso?” e “grazie”? Nemmeno fosse una rarità
drusilla says
Immagino! Io ricordo una signora americana che lo scorso anno mi disse che i miei figli erano davvero educati perche’ non le capitava da tempo di sentir pronunciare cosi’ tanti grazie da due bambini.
Sempremamma says
Non è una parola così scontata. Le persone non lo dicono con facilità, soprattutto non salutano, questo lo posso testare ogni giorno purtroppo.
Ai miei figli ho insegnato a salutare e ringraziare è il minimo, dai!!!
Il piccolino nei miei confronti è un po’ stitico col per favore, ma ci sto lavorando!
Daniele says
Sono assolutamente d’accordo con ciò che hai detto e vorrei che fosse così per tutti, anche se non lo è…