Compiere 44 anni. Tanti auguri a me

Quando ero piccola Quarataquattro era solo un numero immenso.
Era il titolo di una canzone.
Oggi questo numero è la mia età.
Fa strano. Da un lato mi sembrano tantissimi, dall’altra mi sembrano così giusti.
Confesso che mi calzano a pennello. Non vorrei essere più giovane.Mi diverto un sacco a pronunciarlo questo numero.
Q-u-a-r-a-t-a-q-u-a-t-t-r-o anni. 
Non vorrei nulla di diverso di quello che ho ora.
E’ stata una grande conquista quella di stare così bene nella propria pelle come ora.
E molto di questa sensazione è dovuta a Kuwait, a mio marito e mia figlia.
Le cose belle che mi sono accadute in questa città polverosa, mi hanno reso sicuramente una persona più serena, più consapevole e più indulgente verso me stessa.
Meno certa di quello che una persona dovrebbe essere, fare, dire.

I compleanni sono per me sempre fonte di bilanci.
E del mio non posso che essere contenta.
Grata.
Serena.
L’anno appena passato è stato molto intenso. Ricco.
Con gli anni ho imparato più che mai a pensare, dire e fare. Tutto nello stesso momento o quasi.
Non lascio nullo di intentato.
Nulla.
Ma nello stesso tempo nessun fallimento mi rattrista.
Penso sempre che è stata una grande occasione.
Aver imparato a prendermi il meglio da quello che mi accade. Vedere il lato positivo degli avvenimenti, delle persone che mi stanno accanto. Questo mio atteggiamento mi ha ripagata.

Grata.
Si è questa la parola giusta per questi quarantaquattro anni.
Si mi sento grata perché non avere aspettative mi fa sentire ricca per ogni cosa che mi accade.

Con gli anni ho affinato la mia capacità a concentarmi sul bello.
A tagliare i rami marci.
Il tempo, noi, la nostra salute e quella dei nostri cari sono le uniche cose che contano.
I beni preziosi da coccolare.
Il resto, le chiacchiere, i giochetti li lascio agli altri.

Q-u-a-r-a-t-a-q-u-a-t-t-r-o anni.

Si sono davvero grata e felice di poter festeggiare questo compleanno.
Di poter dire che non conduco la vita che immaginavo.
Di avere una figlia davvero speciale.
Un marito che si finge diversissimo da me, salvo poi appoggiarmi con fiducia in tutte le mie avventure.
Non sono “solo” la persona che immaginavo. Sto imparando a viaggiare leggero.
E devo tutto a questa città e a questi quarantaquattro anni.
Pertanto tanti auguri a me.
E chissà quante altre cose belle, interessanti, mi accadranno.
Lo spero, lo credo.

Quarataquattro anni.
Ma chi me lo doveva dire a me.
Tanti auguri a me.
Anche io in questo non aspetto gli altri, non ho aspettative.
Gli auguri me li faccio da sola.

Mimma, Kuwait