Oggi vi porto a curiosare in un luogo dove ho incontrato tanta bellezza, quella tipica dei paesi arabi.
Un luogo dove a farla da padrona è l’opulenza e la ricercatezza.
Con il mio gruppo di Buongiorno Kuwait siamo andati a visitare l’Arab Fund for Economic and Social Development, meglio nota come Arab Fund.
Vivo qui da cinque anni ma non ero mai riuscita ad andare a visitarlo, perché serve prenotare anticipatamente la visita guidata con il personale dell’Arab Fund.
Finalmente ce l’abbiamo fatta! Così ho potuto vedere con il miei occhi questo gioiello architettonico di cui tante volte ho sentito parlare.
Arab Fund e’:
Grandiosità che si percepisce già dall’ingresso principale.
L’enorme porta d’ingresso è composta da centinaia di pezzi di legno tutti perfettamente incastrati tra loro, volti a creare motivi geometrici stellati.
La nostra guida, Osama, un uomo egiziano, ci ha fatto notare come ogni singolo pezzo si muove leggermente al tatto.
Con molto orgoglio ci teneva a dimostrarci che non era stata usata ne colla ne calce per inserire ad incastro i pezzi tra loro.
Meraviglia. Appena entrate ci siamo soffermati a lungo sulla meravigliosa fontana. Una parete decorata con maioliche marocchine e un velo d’acqua.
Osama ha seguito personalmente tutte le fasi di costruzione di questo edificio e per questo ci ma mostrato anche i singoli materiali. Quando ha saputo che eravamo italiane ci ha raccontato che tutti i marmi erano stati presi a Marina di Pietra Santa. Lui aveva passato diversi mesi in Toscana. Ci ha detto che furono investiti dieci milioni di dinari, parliamo degli anni 90.
I piani aperti alle visite guidate sono solo tre, si può accedere da un’incredibile scala, ma a noi hanno fatto prendere l’ascensore.
Poiché l’Arab Fund è un’organizzazione internazionale, dopo aver rimirato la cascata, i mobili siriani e libanesi che arredavano l’ingresso, siamo state portare in una sala riunioni, per la precisione quella in cui è possibile avere un’assemblea in seduta plenaria.
Con le mie amiche eravamo colpite dalla comodità della sedia.
Ho chiesto se era possibile affittarla e da chi. Osama mi ha risposto che per esempio l’Ambasciata Italiana potrebbe.
C’e’ anche una bellissima biblioteca aperta a tutti gli interessati.
Le sue sale:
La prima sala che visitiamo è quella siriana, che ha anche il compito di lounge.
In questa stanza ogni angolo regala la sensazione di essere in un paese arabo: quello delle favole.
Qui c’e’ una bellissima diwanya con eleganti divani dorati e una fontana in marmo al centro.
Ci siamo soffermati a lungo nell’incantevole sala tunisina posta di fronte a quella siriana.
A farla da padrone qui sono le colonne e gli archi adornate con pannelli di pietra e ceramica tunisina.
Nel mezzo un lunghissimo tavolo di marmo di una forma particolare realizzata affinché tutti i commensali seduti siano in grado di guardarsi.
Inoltre, hanno creato un gioco di luci particolari, in grado di creare perfette simmetrie riflesse sul tavolo stesso.
Abbiamo attraversato altre sale piene di quadri, moquette, tappeti e oggetti provenienti da tutto il mondo arabo.
Dopodiche’ siamo giunti alla sala egiziana, caratterizzata da uno stile cupo, in quanto rivestita totalmente in legno.
Al centro un lungo tavolo da riunione intarsiato in madreperla con dei motivi geometrici che ritroveremo riprodotti sia sul soffitto che sul tappeto. Attenzione che abbiamo visto in ogni stanza o quasi. Ma tutte noi siamo state conquistate dalle finestre intagliate nel legno.
Dopo tutto quel buio, affacciarsi sul suo meraviglioso cortile interno lascia ancora di più senza fiato.
La maestosa porta in legno, alta fino al nono piano, attira subito la mia attenzione.
Ma anche la bellissima corte corte centrale tipica delle case tradizionali arabe che si apre sotto i nostri occhi cattura la nostra curiosità.
E anche in questo caso nulla è stato lasciato al caso.
Al centro di questa corte bellissima, c’è una fontana stellata siriana, diversi antichi mobili egiziani, siriani e arazzi sauditi.
C’è anche una vetrata, che una volta forniva la migliore vista di Kuwait City, ma ahimè ora è offuscata dalla costruzione di un grande building .
La nostra guida ci ha spiegato che nonostante le diverse proteste il governo non ha voluto cambiare idea.
Davvero un peccato!
Infine, siamo andati nel bar posto nel cortile dove ci hanno offerto il the o il caffè.
Gli stessi impiegati della Fondazione, ben 700, sono obbligati a fare la loro pausa dalle 9.30 alle 10.
E’ assolutamente loro vietato introdurre cibo.
Osama mi ha spiegato che terminano di lavorare alle 14 quindi non ci sono problemi col pranzo, lo consumano a casa.
E’ stata una mattinata bellissima.
La visita guidata e’ durata tre ore.
La nostra guida era così orgogliosa e felice che se avessimo voluto avremmo potuto fermarci molto di più.
Mi ha anche colpito che noi potessimo toccare tutto.
Dimenticavo, la visita guidata presso l’Arab Fund e’ gratuita!
Mimma
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