Mentre ero in vacanza sulla neve, tutto il mondo mi taggava su facebook per suggerirmi un libro che è ormai alla ribalta della cronaca come caso editoriale.
Storie della buonanotte per bambine ribelli – 100 vite di donne straordinarie.
E’ il libro più finanziato nella storia del crowdfunding, grazie a Kickstarter, che ha raccolto oltre un milione di dollari da 70 nazioni in soli 28 giorni, per un totale di un milione e 300 mila dollari dal lancio della campagna in aprile 2016 fino a ottobre dello stesso anno.
Ideato da due giovani donne italiane che si sono trasferite in California.
Elena Favilli è una giornalista-imprenditrice. Laureata in Semiotica all’Università di Bologna, ha studiato Digital Media a Berkeley, California. Francesca Cavallo è autrice e regista di teatro. Esperta d’innovazione sociale, ha fondato Sferracavalli, festival internazionale d’immaginazione sostenibile. Trasferitesi a San Francisco, il loro progetto di startup, che in Italia aveva ricevuto numerosi apprezzamenti ma pochi finanziamenti, è stato incluso nell’incubatore di 500 startups di DaveMcClure: il primo finanziamento contava 600mila dollari ricevuti da investitori italiani e americani. Ciò ha consentito a Elena e Francesca di fondare nel 2012 Timbuktu Labs, che crea prodotti innovativi per bambini.
Mondadori lo ha pubblicato il 28 febbraio portando in dote il successo internazionale: uscito nel novembre 2016 ha venduto 90mila copie nella versione originale americana già prima della sua pubblicazione. Venduto in GB, Germania, Brasile, Turchia, Polonia, Messico, Olanda, Thailandia, oggi è stato tradotto il 12 lingue.
Confesso che il titolo non mi aveva convinto.
Quel bambine ribelli mi lasciava perplessa. Io che ribelle non lo sono stata mai.
Anzi. Da sempre passo per persona super giudiziosa.
E da piccola era pure peggio.
Un ansia di prestazione incredibile. Anche se questo l’ho capito dopo.
Mia madre però sostiene da tempo che io zitta, zitta ho sempre fatto “Tutto quello che volevo io. Tutto quello in cui credevo”.
Senza creare conflitti ma con forza, determinazione e con il sorriso ho sempre inseguito i miei sogni.
Come andare a vivere lontano a 1000 km in un momento che non era così usuale.
Ma anche prima, nella scelta degli studi delle superiori, degli amici.
Dei miei miti a 12 anni. Come Marisa Bellissario la prima donna manager.
Insomma chissà forse ha ragione lei, un po’ ribelle lo sono stata pure io.
Pertanto appena giunti a Milano, prima di rientrare in Kuwait sono andata alla mondadori.
Volevo sfogliare questo libro.
L’ho trovato perfetto per mia figlia.
Ci sono belle illustrazioni, il testo non è lungo ed è scritto in un modo facile per avvicinare chi come mia figlia ha solo sei anni e legge finalmente da sola.
E’ pieno di esempi diversi.
Ci sono artiste, scrittrici, scienziate, sportive che lottano per affermare la propria personalità, da Rita Levi Montalcini a Serena Williams, Alfonzina Strada.
Ada Lovelace, Frida Kalho, MalalaYousafzai, Jane Austen, Coco Chanel, Nina Simone, Hatshepsut, Michelle Obama sono solo alcune delle 100 donne di ieri e di oggi le cui storie sono raccolte nel libro.
Ho letto molti elogi e anche tante critiche.
Essendo un caso letterario chiaramente si pretende molto.
A noi piace. Una delle critiche è che le storie sono appena abbozzate, poco approfondite.
Personalmente a noi piace proprio per questo. Ed è perfetta come lettura della buonanotte.
In questo modo viene assicurato la possibilità di accedere a un panorama più vasto.
Se poi si avrà voglia di approfondire una storia ci sarà occasione e si fa da soli.
Intanto ne scopri tante. Bellissime e diverse.
Un’altra critica è che anche il titolo è molto fuorviante.
Perchè solo bambine, questa è stata mossa tanto dalle mamme di maschi??
Perchè ribelle?
Onestamente io sono convinta che le donne hanno più ostacoli da superare quando inseguono i loro sogni, le loro attitudine degli uomini.
Non voglio essere “semplicistica” ma solamente realista.
Se poi voi mamme di figli maschi lavorerete bene forse qualche speranza in più ce l’abbiamo tutti.
Ma non sarà certo per merito di un libro o di un titolo.
Sul ribelle mi sono espressa. Io stessa ho fatto fatica a digerirlo.
A spiegare a mia figlia che al contrario, almeno per ora è molto ubbidiente e attenta, cosa voleva dire Ribelle non è stato facilissimo.
Ma che già so avrà la sua fase, come è giusto che sia, di contrapposizione.
Personalmente è un libro che consiglio, ho scoperto che ce ne sono altri di questo genere, sempre secondo le critiche, ben più belli.
Io intanto resto orgogliosa del lavoro fatto da queste due donne italiane.
E se attraverso loro verranno messi in luce, altri libri ancora più belli, avranno sortito un effetto doppio.
Avranno creato un fenomeno letterario doppio.
Intanto complimenti per il bel lavoro.
Mimma.
ps. questo libro partecipa al venerdì del libro
silvia says
Ciao anch’io oggi mi sono lasciata trascinare dalle bambine ribelli!!!
Mamma avvocato says
Credo che il titolo, di cui non aveva mai sentito parlare, sia stato pensato per attrarre, stuzzicare la curiosità e secondo me ci riesce. Di certo lo cercherò, perché ho voglia di leggerlo io e per mio figlio, anche se maschio. Sono d’accordo con te sul fatto che le donne incontrano più difficoltà nella vita, però insegnando ai bambini maschi le storie di bambine che rompono gli stereotipi, di sicuro si può aiutarle!
mimma says
Onestamente non sarà il libro migliore del mondo. Ma a noi è piaciuto tantissimo.
Giupy says
L’ho ordinato per mia nipote appena l’ho visto! Purtroppo me l’hanno bloccato in dogana e lo aspetto da tre mesi, quindi probabilmente arrivera’ che mia nipote sara’ grande abbastanza da non leggerlo piu’… pero’ tengo le dita incrociate che prima o poi lo avro’ tra le mani!