Una delle cose che amo della vita all’estero è che non ci sono le edicole.
In realtà, all’inizio ho molto sofferto di questa mancanza.
Io adoro i magazine e qui, come vi avevo raccontato, la censura è forte.
Mi salva solo Bazaar.
Però quando hai figli l’edicola diventa il male.
E’ una tentazione continua, sono piene di giochi, gadget, video e giornaletti.
Io ricordo che alla domenica, dopo la messa del fanciullo, i miei genitori mi compravano un pacchetto di figurine, o al massimo un giornalino.
Ora la scelta è così vasta e così costosa che è davvero un problema per i genitori, anche i più severi sono messi a dura prova.
Da zia, ricordo di aver viziato mio nipote.
A mia discolpa dico era: il primo.
Quello che tutti abbiamo trattato come il bambin gesù.
Eravamo così felici. Il primo maschietto dopo solo sorelle.
Il primo nipotino.
Tutti pazzi di lui. Scusa sorella. Te lo dico ora.
Ogni giorno gli compravamo qualcosa all’edicola.
In estate con Giada è abbastanza faticoso. Certo non ha l’abitudine di chiedermelo tutti giorni.
Ma se ci passiamo davanti è un gran lavoro di mediazione non farle prendere cose.
In Kuwait non ci sono le edicole.
Ma siamo circondati da negozi e gadget vari.
Inoltre, ho un papà davvero innamorato, che se può vizia la figlia, soprattutto se torna a casa con voti buoni, o mostra impegno verso attività difficili tipo nuoto. Cose piccole, che però alla lunga piccole non sono. E soprattutto che lei dimentica dopo cinque minuti.
Io sono la cattiva della coppia, la dura, quella dei no e delle regole.
E lei lo sa.
Una prova? Un giorno siamo finiti in un nuovo mall.
Per nostra immensa sfortuna fortuna siamo finiti di fronte a Build a bear.
Lei era da giorni che insisteva quando mi ci portate?? E noi facevamo orecchie da mercante.
Io parto con la mia solita filippica “Puoi guardare ma non compriamo nulla. OK?????”.
Lei ” Ok mamma”.
Facciamo il nostro giretto. Usciamo. Incrociamo un negozio che interessava a me.
E lei con fare molto angelico mi dice “ Mamma ci lasci un po’ da soli a me e a papà?? Devo dirgli una cosa. Tu vai pure “.
Io guardo mio marito fisso negli occhi, lui aveva disteso la coda da pavone felice delle attenzioni esclusive della figlia amata, ho cercato di mandargli il messaggio “non farti fregare, sii forte”.
Niente i nostri sensori non hanno funzionato.
Dopo il mio giretto, li rincontro, lei è in fila per scegliere il peluche.
Lui mi guarda e mi dice “sai mi ha promesso che sarà bravissima” e parte con elenco delle mille promesse che sarebbe riuscito a estorcere alla figlia.
Praticamente una Santa.
E’ stato allora che ho avuto l’idea.
Giada a gennaio compirà sei anni.
Allora ho pensato: è tempo di introdurre la paghetta.
Ne ho parlato al marito che si è detto entusiasta.
Abbiamo fissato che ogni settimana riceverà 1kd che sono più o meno due euro e mezzo.
Meno è dura per il taglio delle monete qui.
Abbiamo spiegato tutto a Giada che si è mostrata d’accordo.
Anzi le è piaciuta l’idea.
Ebbene signori ho scoperto che mia figlia è tirchia.
Perchè ora a ogni sua richiesta rispondiamo “certo se hai i soldi puoi prenderli” e allora lei smette di chiedere.
Ma non solo, settimana scorsa siamo andati al negozio e siamo state più di un’ora.
Ogni volta che lei realizzava che avrebbe speso tutti i suoi risparmi, cambiava idea.
Morale, siamo uscite a mani vuote.
Mi piace che impari a dare il peso giusto alle cose.
Mi piace che le sia venuta la voglia di accumulare.
Ma soprattutto mi piace che “desideri” le cose.
Si desiderarle. Aspettare. Sognarle.
Mi sembra che ora ai bambini manchi questa capacità.
Ormai sono due mesi che andiamo avanti con la paghetta settimanale.
E siamo contenti.
Mi fa sorridere vedere il suo sorriso quando riceve la sua paghetta.
Il padre dice “ha preso da me”. Altro noto risparmiatore, tirchio per se stesso.
Ancora adesso se vede una maglietta aspetta.
Le fa il filo. Controlla su internet. Aspetta il momento giusto per acquistarla.
Certo l’altro giorno sono dovuta intervenire.
Perchè lui mica ha la pazienza di aspettare un’ora in un negozio a vedere la figlia che sceglie.
Stava per scendere a patti.
Ma questa volta il mio sguardo e il mio messaggio in codice è stato recepito.
Salvo poi scoprire che le aveva dato paghetta doppia.
“Sai è andata avanti due livelli questa settima con la lettura. Ora ha l’etichetta brown”.
Mi ha detto convinto.
Niente ho la figlia tirchia.
E il padre innamorato.
Ma questo lo sapevo.
E a voi come va?
Avete la paghetta?
Mimma
Mamma Avvocato says
Io credo moltissimo nell’utilità della paghetta che, da bambina, ho avuto come i miei fratelli, di importo crescente in base all’età (e comunque limitata, anche perchè eravamo in tre e non volevano che avessimo troppi soldi in tasca, soprattutto da adolescenti). Devo ammettere che tra i tre ero io la tirchia, risparmiavo quasi tutto e, da grande, ho usato quei soldini per acquistare un pc e altre cose a cui tenevo veramente. I miei fratelli erano meno parsimoniosi! Per ora noi non l’abbiamo ancora introdotta, perchè il ricciolino non ha ancora l’idea del valore delle monete. Per lui due euro o cento sono la stessa cosa, perciò aspetteremo più avanti. Per fortuna, però, non chiede quasi mai nulla e, quando lo fa, è molto raro che sia un sì. Non lo ha mai fatto. Al massimo chiede cibi particolari quando andiamo a fare la spesa e non sempre viene accontentato. a volte è dura…basterebbe così poco per farlo super felice ma so che sarebbe una soddisfazione effimera, come dici tu stessa, e che, come scrivi tu, bisogna imparare a desiderare ed attendere. Secondo me la vostra è stata un’ottima scelta!!!
Gin says
Ciao! Ma che bello!
Mi è tornata alla mente la sottoscritta di diversi anni fa. La paghetta non è arrivata a 6 anni; appartengo ad un’altra generazione. Ma ad un certo punto ho dovuto gestirla anche io. Diciamo che ero oculata. Era una grossa responsabilità, e la decisione comportava delle scelte molto gravi. Un giornalino o il peluche? La matita un po’ fancy o comunque strana, o le figurine?
Divertente pensarci oggi. Grazie per avermi aiutata a ricordare. Ciao
mimma says
Io mai avuto ma la trovo molto efficace. Almeno lo spero. Che bel ricordo. Un abbraccio
Mammapiky says
Io ci ho provato con la paghetta e niente lui spende tutto senza un minimo ritegno! Però non sempre chiede e quando lo fa e noi diciamo no, si rassegna abbastanza facilmente
mimma says
Anche Giada. Il suo gioco preferito è andare a vedere i giochi. Ma sa che non può averli poi ora inizia a capire il valore. Vedremo.