Sono le 7.05 di una domenica mattina qualsiasi.
Io e i bambini scendiamo le scale di corsa e ci dirigiamo verso il bus.
In lontananza vediamo alcuni ragazzetti spagnoli che corrono, probabilmente voglio accaparrarsi i posti migliori.
Tommaso allunga il passo mentre Riccardo si mette proprio a correre.
Il bus è parcheggiato poche centinaia di metri dal nostro palazzo, ma ogni mattina usciamo sempre più presto perché ‘altrimenti ci rubano i nostri posti sul bus!‘.
Da quando siamo tornati, dopo le vacanze estive, il bus si è riempito, c’è un nuovo driver e un monitor che controlla i bambini, sono state introdotte nuove regole e noi mamme facciamo a turno una volta a settimana per andarli a prendere il pomeriggio, mentre al mattino vanno da soli.
‘Mamma, noi siamo nel bus dei grandi, tu non devi portarci a scuola, stai tranquilla siamo big now!‘
E’ vero, sono grandi ora, ma in mezzo a tutti quei ragazzetti dai 10 ai 14 anni mi fanno impressione, mi sembrano così piccoli, indifesi e ingenui.
Riccardo sale deciso i due gradini del bus, si dirige verso il ‘suo posto‘. Un ragazzo più grande prova a fermarlo, ma lui va dritto senza alzare lo sguardo e si siede.
Tommaso sale sul bus un po’ indeciso, va verso il fratello, si gira, mi saluta e poi si mette a chiacchierare in inglese con un ragazzo spagnolo che avrà il doppio dei suoi anni.
Assisto incredula alla scena.
Poche settimane fa non sarebbe mai successa questa cosa ed i miei figli si sarebbero dovuti scegliere un altro posto. Ora invece si siedono vicino ai grandi, davanti, nel posto proprio dietro l’autista. Questi sono i posti preferiti dai ragazzi grandi perché possono attaccare il loro cellulare alla radio e scegliere la musica.
Sono orgogliosa di Tommaso, non l’ho mai visto così sicuro di sé e felice di avere amici grandi.
E’ un po’ di tempo che osservo le dinamiche del bus e sono giunta alla conclusione che prendere il bus ha fatto bene ai miei figli!
Il bus è una scuola di vita!
Grazie al bus i miei figli hanno conosciuto e fatto amicizia con nuovi bambini/ragazzi, prevalentemente spagnoli.
Prendere il bus li ha responsabilizzati, devono badare alle loro borse, stare attenti a non perdere giacche o magliette, quando escono da scuola devono recarsi al meeting point dove trovano il monitor che li accompagna sul bus.
Il bus ha creato un forte spirito di gruppo. Oggi si sentono parte del gruppo del bus di Chris (il nostro driver), appartengono al gruppo dei ragazzi spagnoli grandi e ne sono orgogliosi e felici.
Ogni giorno sul bus c’è la musica, le ragazzette più grandi si divertono con coreografie fantastiche ed i miei figli quando vengono a casa me le mostrano divertiti.
Hanno imparato ad accettare le prese in giro, gli scherzi, mai particolarmente pesanti perché per fortuna sul bus ci sono solo bravi ragazzi.
Stanno imparando un po’ di spagnolo.
Hanno imparato a farsi valere, una volta puoi rinunciare al tuo posto preferito, ma dopo si fa a turni!
Si sentono grandi ed indipendenti, andare a scuola da soli col bus, dover scendendere dal bus per entrare a scuola senza la mamma al loro fianco li ha resi orgogliosamente indipendenti.
Sono diventati grandi!
Confesso che inizialmente ero un po’ spaventata, avevo paura che questi ragazzi fossero troppo grandi per loro, che subissero scherzi e prese in giro pensanti o che non riuscissero a farsi valere.
Oggi posso dirmi felice ed orgogliosa dei miei bambini e della scelta di mandarli da soli sul bus perché il bus si è rivelato una vera scuola di vita per i miei figli!
Io vado a prenderli a scuola una sola volta alla settimana, il mio turno è il mercoledì pomeriggio. Oggi! Quanto mi diverto il mercoledì su quel bus tra musica, balletti, primi flirt, sentimenti ed ormoni adolescenziali.
Andare sul bus mantiene giovane la mia mente e mi fa stare al passo coi tempi!
I vostri figli vanno a scuola col bus?
Se si, cosa pensate del bus, esperienza positiva o negativa?
Drusilla
mammaalcubo says
Il mio grande ha preso il pullman per 4 anni al ritorno da scuola, ma erano solo bambini delle elementari.
Quest’anno niente pullman perchè ci sono stati casini con il Comune e non prendevano nuovi iscritti su quello che serviva a noi (lui avrebbe potuto prenderlo, il fratellino no! assurdo, ma così è stato).
L’anno prossimo andrà alle medie e ne prenderà uno nuovo, quello privato della scuola con ragazzi di medie e superiori: ti saprò dire se avrà lo stesso effetto del vostro 🙂
drusilla says
Che peccato che quest’anno non prendono il bus!
Mammapiky says
la penso anche io come te, da alunna che è andata a scuola con il pulmino per la maggior parte del tempo e che ora vedo i miei nipoti farlo, e il pulmino diventa una specie di doposcuola. Leo mi ha chiesto tantissime volte di poter andare anche lui con il pulmino, sia quando era alla materna sia ora a scuola ma noi abitiamo così vicino ed io devo comunque uscire per andare al lavoro e passare di li, che non mi sembra proprio il caso, visto anche il costo elevatissimo, tipo 300 euro al mese per 200 mt.
drusilla says
Nel vostro caso non ne vale proprio la pena, spesa troppo alta per una distanza che si puo’ percorrere a piedi tranquillamente.
Graziella says
Fantastico Dru!
Silvia Fanio says
I miei bimbi sono ancora molto piccoli, ma credo che un giorno, andare a scuola con il bus, potrebbe essere un’opportunità per crescere.
Il cammino verso l’autonomia è anche questo.
E mano a mano che diventano sempre più autonomi Sono orgogliosa di loro, ma un po’ triste perché stanno crescendo ad una velocità impressionante!