“Mi chiamo Enza Caruso, ho trentaquattro anni e dell’amore non ho mai capito niente”
Enza Caruso è la protagonista di questo divertente e rilassante libro.
Una giovane donna napoletana, trapiantata a Milano per seguire il marito, come sempre in cerca di fortuna. Una donna, studentessa modello, ma che finalmente a Milano svolge il lavoro che ha sempre sognato sin da quando era, ancora una “criaturella”: fare le pulizie .
Per lei è più di un mestiere o di una vocazione: combattere lo sporco è il suo modo per ristabilire l’armonia nel mondo e per prendersi cura degli altri.
La storia narra di lei che a un punto cruciale della propria vita si ritrova a dover gestire un matrimonio agli sgoccioli, una madre con la fobia delle zitelle, e un gruppo di amiche ansiose di sistemarla con altri uomini. Lei però non è pronta a voltare pagina e preferisce dedicarsi a fare le pulizie in un elegante condominio Liberty di Milano.
Il “Palazzo” di via Sabina 42, con le sue cinque scale e i cinquantaquattro appartamenti, si regge tutto sulle sue spalle larghe e sulle sue zeppe alte. È a lei che si rivolgono gli inquilini il giorno in cui si verifica uno strano, inquietante fatto: Augusto, il carlino dell’anziana signora Galli, è scomparso nel nulla, forse rapito dal temibile Cartello delle colf sudamericane che si sta prendendo il quartiere.
Ma niente può mettere paura a una come Enza.
Una storia condita di un sano umorismo partenopeo, di donne, situazioni a me familiari.
Poi c’è un piccolo giallo da scoprire .
Cosa si può chiedere di più a un romanzo?
Ma il pezzo che forse ho più apprezzato è la sicurezza di questa donna. La sua libertà.
Il suo essere fuori dagli schemi.
Già sognare di pulire le case come massima ambizione è davvero rivoluzionario.
Ma lei lo è pure riguardo al suo aspetto.
Lei mostra e vive il suo corpo con fierezza. I suoi 80 kg le sono sembrati sempre distribuiti bene. Lei è soddisfatta e felice di essere se stessa.
“È da quando ero una criaturella di undici-dodici anni che mi dànno consigli sul mio aspetto fisico. Non ne ho mai chiesti, nemmeno una volta, a nessuno, però la gente non si fa fermare da questo particolare, pensa sia solo la timidezza, e decide comunque di farmi avere la sua opinione sulle mie cosce, la pancia, il culo. Mi spiegano come devo masticare, come devo respirare, quanto devo correre e quanto devo camminare. Qualcuno dice che devo farmi degli esami, altri che devo togliere il glutine o il sale o mangiare solo carne o niente carne o bere solo cose gialle o solo acqua bollita. Nessuno, mai una volta, manco per sbaglio, mi ha chiesto: «Enzu’, ma tu come ti vedi?».
Io mi sono sempre piaciuta moltissimo. E sono piaciuta anche a tutti i miei maschi. Non sono stati tanti, è vero, ma erano appassionati e carnali, innamorati, attratti da questo corpo che io trovo perfetto, perché mi somiglia, è esattamente il corpo di Enza Caruso e non ha proprio niente da migliorare. Vorrei spiegarlo alla bionda, dirle che deve smetterla di cercare difetti in se stessa e negli altri, perché rischia di avere un’esistenza infelice. Vorrei ricordarle che non tutte le donne hanno voglia di diventare la fotocopia di qualche modella secca vista su un giornale, non tutte si sentono a disagio nelle forme che la natura ha dato loro. Alcune sono semplicemente le donne che devono essere.”
Un messaggio davvero positivo.
Enza Caruso una “donnissima” a 360°.
Un modello
L’autrice ho scoperto essere una blogger affermata.
Daniela Farnese ha un blog da molto tempo “Malafemmena”. Ed ora che l’ho scoperta non smetto più di seguirla.
Mimma
ps. questo libro partecipa al venerdì del libro
Mamma avvocato says
Wow, ancora un libro ed una autrice che non conosco! E questo mi piace molto, sempre. Mi da la sensazione che la lettura potrà regalarmi ancora molte sorprese. Mi segno il titolo, grazie!