Ho il difetto, o forse chiamiamola abitudine, di legarmi agli autori.
Se mi piace il suo stile tendo a leggere tutto senza preoccuparmi della trama.
Ed è così che ho fatto con Anna Premoli.
Ho letto ultimamente L’importanza di chiamarti amore, qualche mese fa avevo letto L’amore non è mai una cosa semplice.
Ovviamente non stiamo parlando di letteratura da premio nobel o romanzi che ti sconvolgono la vita, ma di un genere più frivolo in cui secondo me l’autrice è maestra.
Entrambi i libri sono una lettura piacevole.
Io li ho adorati nella loro semplicità perchè sono ambientati a Milano, nel mondo universitario, parlano di una fase della vita che ho molto amato.
Mi piacciano i sentimenti descritti, le dinamiche, i personaggi, l’amicizia.
Probabilmente è un libro più adatto a ragazze più giovani di me.
Ma devo dire che in un periodo come questo, in cui faccio fatica a leggere perchè siamo sempre in giro, misurarmi con romanzi leggeri è per me più semplice.
Oggi vi parlo de L’importanza di chiamarsi amore.
Sono due libri collegati, pare che i fan preferiscano L’amore non è una cosa semplice.
Non si sceglie di chi innamorarsi, accade in modo del tutto inconsapevole e per motivi così misteriosi che è inutile cercare di comprendere le ragioni. È questa la lezione che impara sulla propria pelle la protagonista de L’importanza di chiamarti amore, il nuovo romanzo di Anna Premoli.
Giada è una ragazza brillante e anticonformista, che sfoggia con orgoglio i suoi piercing e i tatuaggi come simbolo di ribellione e rifiuto delle convenzioni. Scontrosa, ironica e sempre pungente, è un tipo che difficilmente viene notato dal genere maschile. La sua vita subisce uno scossone quando conosce Ariberto Castelli di Fievolo, un bellissimo ragazzo che rappresenta però l’incarnazione di un sistema che lei non ha mai sopportato: il rampollo di una ricca famiglia milanese, il classico figlio di papà, proprio il tipo che piacerebbe a sua madre e, solo per questo motivo, certamente non a lei. Eppure, costretti a lavorare a stretto contatto in una prestigiosa azienda milanese, tra di loro si instaura una sorprendente sintonia che sfocia ben presto in una grande attrazione.
Potrebbe essere la storia perfetta con il ragazzo perfetto, se non fosse per la paura di lei di cambiare, di conformarsi alle regole della “società civile”, di rinnegare se stessa per lui. Ma, si sa, l’amore è una forza inarrestabile e qualsiasi valore, qualsiasi convinzione, qualsiasi pregiudizio crolla di fronte a esso. Giada le prova tutte per odiarlo e per farsi odiare, ma Ari le tiene testa e riesce a farsi spazio nel suo cuore con dolcezza e ostinazione.
Inoltre, in questo caso, la protagonista mi stava particolarmente simpatica perchè si chiama come mia figlia.
Giada è un personaggio alternativo, quanto di più lontano possibile dalla tipica eroina romantica. Caparbia e risoluta, fa tribolare e tiene con il fiato sospeso Ariberto.
Comunque come non essere d’accordo con l’autrice “l’amore non è mai una cosa semplice”.
Mimma
Questo libro partecipa alla venerdi del libro.
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