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La convivenza in compound

29 Giugno 2016 By drusilla 12 Comments

la convivenza in compound

Il compound è una piccola realtà delimitata da muri alti sormontati da filo spinato.
E’ una realtà dove esistono numerosi spazi comuni: piscine, parco giochi e giardini.
Vivere in un compound presenta aspetti positivi e negativi, ne avevo parlato in un post mesi fa su Amiche di fuso.
La convivenza in compound non è sempre facile, è fondamentale rispettare gli altri e ciò che ci circonda, un po’ come vivere in condominio.
Quando ero piccola i miei genitori mi hanno insegnato che la mia libertà finiva dove iniziava quella degli altri, quindi ho imparato a prestare molta attenzione a tutto ciò che facevo perché con il mio comportamento potevo ledere la libertà altrui.
Qualche tempo fa, sulla bacheca facebook di un’amica, ho trovato questo articolo: “Caro genitore, se tuo figlio è maleducato, è colpa tua!“.
L’articolo non riportava nulla di nuovo, ribadiva il fatto che “Maleducati si diventa, non si nasce”e che se un bambino è maleducato la colpa è del genitore.
Ebbene si, siamo noi genitori che diamo il buon esempio, i nostri figli imparano dalle nostre azioni.
Questo articolo mi ha fatto venire a mente una serie di situazioni poco piacevoli, per non dire decisamente irritanti, che sono avvenute (e ancora avvengono) all’interno del mio compound. Situazioni che rendono difficile la convivenza in un compound dove alcune persone/ragazzi/famiglie non sono in grado di rispettare il prossimo.

La difficile convivenza in compound

Ora che sono in vacanza in Italia, lontana dalla realtà del compound vi racconto quanto a volte sia complicato e noioso convivere a stretto contatto con gente maleducata e irrispettosa.
Vi cito solo tre esempi, perché di aneddoti da raccontare ce ne sarebbero tantissimi, partendo da tutti quegli uomini single che guidano senza rispettare il limite dei 25 Km all’ora per le strade del compound.

Primo esempio.
Venerdì mattina, giorno di festa, dove solitamente le famiglie stanno insieme e i figli si godono i papà.
Ci troviamo in piscina, siano in diverse famiglie ma ci sono anche tanti single.
C’è chi legge, chi sonnecchia, chi fa il bagno e chi ascolta la musica che viene trasmessa dalla cassa posizionata vicino all’entrata della palestra.
Arrivano tre ragazzi tra i 7 e i 12 anni, iniziano a correre attorno alla piscina, urlano, si spintonano, lanciano per aria ciambelloni e salvagenti di altri bambini e per fare i brillanti decidono di alzare al massimo la musica senza che qualcuno glielo abbia chiesto.

Secondo esempio.
Un pomeriggio vedo la signora inglese che vive qui senza marito e lavora come preside in una scuola femminile.
E’ seduta tranquilla al Costa Coffee, cerca di riposarsi dopo una lunga e faticosa giornata lavorativa. Ha un libro tra le mani, probabilmente cerca di riposarsi leggendo.
Passa qualche minuto e arriva un numeroso gruppo di donne urlanti impegnate a ridere e sbraitare, non curanti del fatto che la signora inglese è seduta al bar per riposarsi, si posizionano a pochissimi metri di distanza.

Terzo esempio.
E’ un giovedì sera, fa caldo, siamo stati invitati ad un triplo compleanno in piscina.
Casualmente anche altri hanno pensato di organizzare qualcosa giù in giardino, dalla parte destra della piscina c’è un gruppo di silenziosi uomini olandesi che sta preparando un barbecue mentre sulla sinistra c’è un rumoroso gruppo di persone di diverse nazionalità che ha organizzato una serata in compagnia. Noi siamo nel mezzo, esattamente a bordo piscina, ci sono più di venti bambini che giocano in piscina mentre noi genitori chiacchieriamo e li controlliamo dall’esterno. Improvvisamente alle mie spalle sento un tonfo in acqua, mi giro e vedo questi uomini robusti che corrono verso la piscina e si tuffano incuranti del fatto che all’interno ci siano bambini di ogni età. Iniziano ad urlare, giocare a pallone, tuffarsi schizzando acqua da tutte le parti.

Questi sono solo alcuni semplici esempi di ciò che accade nelle parti comuni del compound, ovvero in un luogo ristretto dove se non si porta rispetto per ciò che ci circonda la convivenza diventa decisamente pesante e impegnativa.

Ma è così difficile vivere rispettando gli altri?

Drusilla

Filed Under: Arabia Saudita

Comments

  1. Mammapiky says

    29 Giugno 2016 at 7:39

    È’ difficilissimo per tutti coloro che non hanno capito quell’insenamento che ti hanno trasmesso i tuoi genitori ovvero che la tua libertà finisce quando inizia quella degli altri. Alcuni non lo conoscono nemmeno, e ti assicuro che anche in grandi spazi ne trovi di esempi di questo tipo….sono poco diplomatica…quanto mi inca…o Dru!!! Scoppio come una buona e perdo anch’io quel po di educazione!

    Rispondi
    • drusilla says

      30 Giugno 2016 at 9:38

      Anch’io negli ultimi tempi scoppio e mi arrabbio quando vedo troppa maleducazione.

      Rispondi
  2. Annamaria says

    29 Giugno 2016 at 13:23

    Ogni giorno di più penso che i maleducati non hanno nazionalità e non hanno età.

    Rispondi
    • drusilla says

      30 Giugno 2016 at 9:33

      Purtroppo è così!

      Rispondi
  3. Serena says

    29 Giugno 2016 at 13:39

    Pensa alle liti condominiali..che potrebbero risolversi senza drammi se solo si avesse un po’ di rispetto..mio marito si è sentito dire di tutto perché abbiamo chiesto la cortesia di usare delle ciabatte dopo le 22/23 di sera perché nella casa al mare quelli del piano di sopra spostano mobili e camminano con gli zoccoli fino all’ 1 di notte..per loro dobbiamo installare dei pannelli perché l’appartamento è costruito male..per fortuna non ci abitiamo altrimenti era guerra..lasciamo stare i costumi scolati in testa e gli asciugamani con la sabbia sbattuti sopra mio suocero..ci si passa pure sopra..Ma cavolo,tutto sto casino per mettersi delle ciabatte!!

    Rispondi
    • drusilla says

      30 Giugno 2016 at 9:35

      La maleducazione purtroppo non ha limiti, che tristezza!

      Rispondi
  4. Wanda says

    29 Giugno 2016 at 14:30

    È vero che la maleducazione non ha nazionalità e età, ma neppure classe sociale! Ogni estate passata al mare in Liguria, la donna del piano di sopra si pettina sul balcone dopo la doccia e butta giù i capelli che ovviamente cadono sul nostro tavolo apparecchiato!! Ecco questa donna è primario in un ospedale piuttosto noto!! E mia nonna dice: io son solo una contadina ma i capelli ho imparato a lasciarli in bagno.

    Rispondi
    • drusilla says

      30 Giugno 2016 at 9:35

      Concocordo, la maleducazioe non conosce naizonalità, età e classe sociale.

      Rispondi
  5. Sempremamma says

    30 Giugno 2016 at 10:56

    Se una persona è maleducata nelle “piccole” cose, immagina in quelle più importanti. Vivere insieme agli altri non è per niente semplice, soprattutto se si dimostrano persone non in grado di capire.

    Rispondi
    • drusilla says

      4 Luglio 2016 at 10:01

      Brava!

      Rispondi
  6. Mamma Avvocato says

    30 Giugno 2016 at 12:25

    Guarda, purtroppo la gente così abbonda!!! E davvero la si trova ovunque e ad ogni età. Quello che a me lascia più basita è che, anche quando cerchi di spiegare loro che stanno arrecando disagio, non ci arrivano proprio.

    Rispondi
  7. Eleonora says

    30 Giugno 2016 at 16:19

    Nel nostro compound un geniale papà di cui ancora non ho capito la nazionalità ma non cambia nulla, gioca a tirare i rigori nella piscina dei bimbi con l’acqua alta 80 cm con un pallone di quelli piccoli e duri. E tira questa palla fortissima con accanto altri bimbi da 1 a 4 anni
    Certo se questo lo fa il padre il bimbo cosa potrà mai imparare?????

    Rispondi

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