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Come organizzare i compiti per le vacanze per un bilingue

20 Giugno 2016 By mimma 5 Comments

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Poco prima di maggio inizia a salirmi l’ansia delle vacanze.
Non ho certo l’ansia di dove andare, per ora senza incertezze decidiamo Puglia e Marche.
Quest’anno poi più che mai.
Ma in me oscillano mille dubbi. Da un lato non vedo l’ora, dall’altro mi sembrano troppo lunghe.
Il motivo principale del mio cruccio è chiaramente mia figlia.
Tre mesi senza inglese, senza regole, in mezzo a mille persone, con routine capovolte so già che mi metteranno a dura prova.
E non voglio pensare alle scene per rientrare in Kuwait.

Se da un lato sono felice che la nostra routine da caserma venga  un po’ smantellata e mi piace che faccia il pieno di vita e di italiano, dall’altro lato mi dispiace che lei una volta in Italia si rifiuti di parlare in inglese.
E se il primo mese non ci sono problemi, ad agosto vedo proprio che fa fatica a rispondere anche a cose semplici.
Chiaro che poi recupera in fretta, ma un po’ mi mette pensiero questa sua perdita di elasticità, soprattutto quest’anno che ha imparato a leggere, fare piccoli esercizi, scrivere piccole frasi, mi sembra un delitto annullare tutto questo.

Mi sono scervellata sulle soluzioni possibili, au pair resta la migliore perché si confronterebbe con una madrelingua, ma non si sposa con le nostre abitudini.
Avere sempre un’estranea per casa credo che metterebbe a dura prova la mia famiglia.
La mia enorme famiglia, perché in estate viviamo tutti insieme.
Poi noi siamo un po’ zingari, zompettiamo di qua e di la e non saprei come gestirla.

Ho cercato insegnanti, l’ideale sarebbe una madrelingua, perchè il sound ragazzi è tutto.
La corretta pronuncia cambia davvero il senso della frase. E quello di Giada ora è perfetto a sentire quello che dicono gli inglesi stessi, non vorrei quindi darle le cattive abitudini che hanno gli italiani che parlano inglese.
Ma anche una teacher ad agosto che si sappia rapportare con una madrelingua non è facile da trovare.

Mi sono confrontata con la mia best friend english speaking in Kuwait, nonchè mia maestra, Ania.
Ebbene lei mi ha detto che pure un bambino madrelingua se per 3 mesi non legge, scrive o fa qualche esercizio perderà il terreno acquisito.
Ma che Giada non ha bisogno di un insegnante ad hoc. Basta che alcune cose le faccia ogni giorno, con me come è d’altro canto abituata in Kuwait.
Mi ha anche detto che però devo fare tutto come un gioco.
Giada è piccola e chiaramente farla concentrare mentre ci sono i cugini, i vicini di casa, parenti vari è dura.
Quindi, non solo devo armarmi di pazienza ma anche di astuzia.
Ecco i suoi suggerimenti:

  1. Scegliere un momento fisso nell’arco della giornata. Al mattino presto o durante la siesta. Io e lei ci estraniamo e facciamo le nostre cose;
  2. mi ha suggerito alcune app, la più famosa quella di Biff, Kipper and Chip gli stessi che legge tutti i giorni a scuola. In questo modo  sentirà la corretta pronuncia, risponderà ad alcuni quesiti e leggerà libri adatti a lei;
  3. usare delle card con le parole imparate quest’anno, le stesse che hanno fatto parte del suo quotidiano. Si trovano in commercio ma basta pure scriverle su piccoli fogli. E dopo inventarsi varie opzioni di gioco. Si possono disporre tipo memory card e trovare  la sua gemella, oppure fare la gara a chi legge prima, girarla e se la legge subito prenderla e alla fine vince chi riconosce più parole.
    Stessa cosa si può fare con i numeri.
  4. Mantenere l’abitudine alle letture del bedtime, scegliendo magari libri alla sua portata e uno lo legge lei e uno tu.
  5. Mettere il timer. A volte i bambini hanno bisogno di sapere esattamente il tempo, cosa succede dopo. Se dite che sono 10 minuti che 10 minuti siano. Senza contare che potete pure solleticare la loro competizione “vediamo se riesci a leggere questo libro in 10 minuti” con alcuni funziona.
  6. Guardare i cartoni in inglese e magari cantare le canzoncine.
  7. Comprare un quaderno e dire che è il diario delle vacanze da mostrare al rientro ai suoi amici. Ogni giorno scrivere una piccola frase, aggiungere un disegno, uno sticker.

Mi sono sembrati tutti suggerimemti molto sensati che hanno calmato la mia ansia.
Credo che sarà dura rispettare i cartoni che lei in estate non li guarda mai e la lettura bed time, visto che si fa sempre tardi e spesso siamo fuori. Ma mi impegnerò.
Io ho comprato pure un po’ di libri con esercizi della oxford. Mi sono sembrati carini e utili.
Ma credo di aver esagerato con il numero e soprattutto usando quelli Giada avrà  troppo l’impressione di fare i compiti e alla fine a me interessa che lei mantega la testa allenata. Non che viva come un obbligo.
Ma l’anno prossimo è Y1 e non si scherza e purtroppo il primo trimestre è pieno di intervalli, salvo poi pretendere tanto dai bambini.
E voi mi preoccupate di fargli fare esercizi durante le vacanze?

O li lasciati liberi e poi a settembre si vede??

Mimma

Filed Under: KIDS EXPAT

Comments

  1. Annalisa Spinelli says

    20 Giugno 2016 at 16:34

    Ciao Mimma!
    Grazie del post,molto utile anche io sarei per i compiti ma avvolte e’ dura anche per noi!:-)
    ma ci voglio provare anche io!Quello del timer e’ un’ottima idea!
    In compenso mio figlio vede i cartoni quasi del tutto in inglese,quindi un po’ compensiamo…per quanto riguarda la lingua se capisce che l’interlocutore parla italiano non c’e’ verso per l’inglese…
    A presto e buone vacanze!!
    Annalisa

    Rispondi
  2. Annalisa Spinelli says

    20 Giugno 2016 at 16:35

    *a volte

    Rispondi
  3. Chiara expat 2.0 says

    21 Giugno 2016 at 7:48

    Ciao Mimma, sono d’accordo che i bambini debbano restare allenati, soprattutto visto che durante le vacanze si ha meno possibilità di contatto con la lingua accademica, nel caso dei bambini che studiano all’estero. E farle fare una chiamata skype con un madrelingua o qualche amichetto un paio di volte a settimana?

    Rispondi
  4. Graziella says

    21 Giugno 2016 at 22:50

    Io penso che i bambini d’estate abbiano il sacrosanto diritto di annoiarsi, di giocare spensierati, di avere solo le regole basilari (ci si lavano sempre i denti prima di andare a dormire, che sia estate o inverno) ma solo le regole davvero fondamentali, il resto … va in vacanza! Ti sei mai posta questa domanda: quando lavoravi come avvocato ed arrivavano le ferie, ti portavi i compiti? facevi ogni giorno 1h di lavoro per non perdere l’abitudine? E poi, anche se perdesse un pò dell’accento perfetto, che importanza potrebbe mai avere? Tempo 15 giorni e lo recupera … per placare la tua ansia (ma dovuta cosa?) mica la vorrai far venire alla bambina… Lasciala libera e serena che ha 5 anni! Scusami Mimma, ma le vacanze sono sacrosante per tutti, anche per i cinquenni con mamma in ansia (e lo scrivo ridendo) Un bacio.

    Rispondi
  5. Sempremamma says

    24 Giugno 2016 at 17:36

    Da noi acquistare il libro delle vacanze è facoltativo, ma io lo acquisto anche se Miciomao non vorrebbe, ma tre mesi di vacanza sono davvero tanti e son sicura che dimenticherebbe molte cose. A Giugno lascio che che si riposi, ma a Luglio si comincia con i compiti, solo mezz’oretta al giorno, letture, fortunatamente a lui piace molto, tabelline, è stato così faticoso impararle, divisioni, come le tabelline, sottrazioni, idem come prima. Ho acquistato poi il libro per imparare l’inglese di Joan sloan, molto carino e simpatico, pieno di giochini, a lui piace moltissimo. Avrà tempo anche per annoiarsi, per giocare, per dormire, per fare tutto ciò che a lui piace e per non dimenticare ciò che ha faticosamente appreso in un duro anno scolastico. Infondo anche noi nelle vacanze abbiamo dei doveri.

    Rispondi

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