Ramadan è il nome del nono mese dell’anno nel calendario lunare musulmano.
Quello nel quale, secondo la tradizione islamica, Maometto ricevette la rivelazione del Corano “come guida per gli uomini di retta direzione e salvezza” (Sura II, v. 185).
Il Ramadan dipende dalle fasi lunari o – più precisamente – dalla vista delle luna crescente o hilal. Questo aspetto ha due conseguenze.
La prima è che il Ramadan può iniziare in date diverse da Paese a Paese (e la discrepanza è oggetto di battute tra musulmani).
La seconda conseguenza è che ogni anno il Ramadan inizia 11 giorni prima dell’anno precedente. Ci sono anni che viene celebrato in inverno, quando le giornate sono più corte e dunque anche il digiuno.
In questo periodo storico il Ramadan cade d’estate e qui possono nascere alcuni “piccoli problemi”. Per esempio a Reykjavik, in Islanda, il digiuno dura 21 ore e 57 minuti, dall’alba (2.03 del mattino) al tramonto (intorno a mezzanotte). Certo a Sidney è il contrario, in Australia è inverno e il digiuno dura solo 11 ore e 24 minuti, ma che dire di Juneau, in Alaska, dove in questo periodo il Sole non tramonta mai? La questione è stata risolta da alcuni saggi, consigliando agli abitanti di Juneau di seguire il calendario di un altro Paese.
È il mese sacro del digiuno dedicato alla preghiera, alla meditazione e all’autodisciplina.
Il digiuno è un obbligo per tutti i musulmani praticanti adulti e sani che, dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, non possono mangiare, bere, fumare e praticare sesso.
Dal digiuno sono esentati i minorenni, i vecchi, i malati cronici, le donne che allattano o in gravidanza. Le donne durante il ciclo mestruale e chi è in viaggio sono solo temporaneamente esentati.
Al tramonto il digiuno viene interrotto con un dattero o un bicchiere d’acqua. Poi segue il pasto serale chiamato Iftar.
Vivendo in un paese mussulmano abbastanza integralista il ramadan si trasforma per noi non mussulmani in una serie di regole da rispettare, altrimenti rischiamo multe e non solo.
E’ fatto divieto assoluto di
1) bere;
2) mangiare;
3) fumare;
4) masticare gomme;
5) lasciarsi andare a comportamenti maleducati o sguaiati;
6) danzare, suonare o riprodurre musica;
7) indossare abiti poco discreti;
8) indossare un bikini nel club privato;
9) toccarsi le labbra, sopratutto noi donne se abbiamo lipstick e rossetti, poichè viene equiparato a mangiare.
Questi comportamenti sono vietati non solo in luoghi pubblici o visibili al pubblico, ma anche all’interno della propria automobile, nel parcheggio di casa vostra, nel vostro club privato, in alberghi.
E tutto questo dall’alba al tramonto.
A Kuwait, a differenza di altri paesi del golfo, non ci sono eccezioni.
Tutti praticano rigidamente queste regole, dagli alberghi, ai ristoranti e negli uffici.
Per agevolare il rispetto di queste regole sono ridotti gli orari degli uffici.
Anche la scuola di mia figlia osserverà un orario ridotto: dalle 9.30 alle 12.30.
Quest’anno sarà il mio primo Ramadan, ma lo “vivrò” solo per pochi giorni.
Alcuni tra i non mussulmani adorano l’atmosfera che si respira perché per loro resta una festa, è il loro Natale e pare che sia difficile non esserne coinvolti.
Io ho un po’ di ansia di commettere alcune di queste infrazioni senza volerlo.
Gli ultimi giorni è stato tutto una corsa a fare cose prima del Ramadan.
Vi racconterò come va?
Vi è mai capitato di viverlo o di conoscere qualcuno che lo fa?
Mimma
Artemisia says
Anche per me questo sarà il primo vero Ramadam, abito in italia, ma insegno in una scuola dove ci sono moltissimi alunni mussulmani e infatti molti hanno anticipato le feste a scuola per poter mangiare con i compagni… altri invece non so come si comporteranno e sono molto curiosa…
mimma says
Facci sapere sono curiosa.
Artemisia says
Ieri pomeriggio una ragazzina soffriva palesemente, ma imperterrita ha rifiutato l’acqua. Altri ragazzi oggi erano provati e i loro compagni cristiani li incoraggiavano, la nostra scuola è un vero modello di integrazione.
Stasera abbiamo spostato la cena finale alle 21.30 per far partecipare pienamente tutti!
Mariantonietta says
Ma i bimbi possono mangiare a scuola, giusto?
Mi è capitato di essere a Dubai durante il Ramadan, è stata abbastanza dura soprattutto non bere, visto che c’erano duemila gradi. In albergo però potevamo mangiare e bere in camera o dietro appositi paraventi.
Al tramonto eravamo a vedere le fontane del burj Khalifa e mi sono messa a ridere del fatto che appena partito lo spettacolo, centinaia di persone allo stesso tempo hanno acceso una sigaretta
Giovanni says
Per me è il secondo ramadan e quest’anno sto addirittura provando il digiuno, tanto per vedere come ci si sente, non voglio cambiare religione :D, però sono curioso
mimma says
caspiterina molto coraggioso. Facci sapere come va. In bocca al lupo
mimma says
Complimenti. E in bocca al lupo, facci sapere come va.
Eleonora says
Primo Ramadan pure per me.
Sono a Doha e almeno qui negli hotel 5* il pranzo si trova dove farlo. Nei mall invece è stranissimo vedere le food court completamente deserte…
Scenario apocalittico direi.
Cmq non bere con 48 gradi come oggi è veramente assurdo a mio avviso.
Hanno veramente molte motivazioni per riuscirci
Mammapiky says
Mi pare così estremo come comportamento da avere risvolti anche salutari. Facci sapere Mimma
Annamaria says
Sì sì, facci sapere. E toglimi una curiosità. Tu sei in un paese caldo, come cavolo si fa a non bere per tutto il giorno?