La rete per me è stata fonte di grandi scoperte e incontri speciali.
Per ora le sorprese piacevoli superano di gran lunga quelle negative. Il bello della in rete è che se non ti piaci è facile perdersi e non incontrarsi più, ma se invece ti piaci da cosa nasce cosa.
Roberta Castelli, l’autrice di “Eppure, me l’avevano detto” io la conosco per il suo blog: Se anche il ragionier Ugo espatria.
Un titolo direi geniale, è stata una calamita per iniziarla seguire, poi mi sono piaciuti i suoi scatti su Instagram conditi sempre da citazioni, senza contare che io sono un’amante della Sicilia.
Mi piacciano molto le sue interviste.
Ho tifato per il suo rientro in Italia condito da sogni e aspettative e mi è dispiaciuto quando i loro sogni si sono infranti contro una realtà durissima.
Ma ora, hanno iniziato una nuova avventura a Vienna.
Oggi però voglio raccontarvi del suo libro.
Tra le amiche di fuso è stato un susseguirsi “leggilo”, “che bello” “grazie a lei mi è tornata la voglia di scrivere sul mio blog”.
Uno degli errori più comuni commessi da una larga fetta dei genitori è quello di cercare negli altri la colpa, se di colpa si può parlare. Gli amici, l’ambiente, la musica, i libri, tutto tranne che ammettere la totale libertà nelle scelte individuali dei propri libri.
Roberta racconta la sua storia. Senza falsi romanticismi, benevolenze verso sé stessa, ha uno sguardo lucido.
Una storia che non può lasciarti indifferente. Roberta mette in evidenza alcuni pensieri o situazioni che abbiamo vissuto. C’è chi ha percorso fino in fondo quella strada, chi si è fermato prima.
Avrebbero dovuto capire che a quell’età il mondo va esplorato, che non può essere sempre tutto etichettato, posto in scaffali da tenere quotidianamente sotto controllo. Ci sono delle anime che nascono libere, credo che io fossi una di quelle.
Roberta riesce a portati altrove. Prima a Milano, poi in Toscana, poi in Sicilia. Soffri e gioisci con lei. Non puoi fare a meno di domandarti cosa avresti fatto al suo posto. Roberta è la prova come la vita possa darti mille inizi e come da mille brutte cadute ci si possa rialzare.
Una cosa che ci tengo a dire è che nonostante sia un self publishing il libro è davvero ben fatto: ottima impaginazione e zero errori.
E’ un libro che merita di essere letto. Davvero.
Anzi, Roberta se proprio devo farti un appunto è il finale.
E no, non può finire cosi, ci hai lasciato con il fiato sospeso.
E così, sveglia e lungimirante come una mosca che davanti alla finestra aperta non riesce ad uscire, accettai di tuffarmi nell’impresa.
“Eppure me l’avevano detto” ridi, piangi… rifletti.
Cara Roberta le Mamme nel deserto fanno il tifo per te.
Mimma
Roberta Castelli says
Mi fate commuovere davvero…grazie di cuore…
mari says
Grazie mille per la segnalazione, da leggere!
grazie
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baci
Mari