Vivere a Kuwait vuol dire spesso pensare di essere su Marte.
Io non mi stanco di dire che ciò che mi ha messo in difficoltà all’inizio sono state le piccole cose, aspetti della vita quotidiana per noi così assodati, ma che qui invece non ci sono e diventano conquiste faticose: camminare a piedi, la settimane diversa, gli orari opposti e le tante feste non celebrate.
Prendere un taxi e sapere che questo 9 volte su 10 non saprà l’indirizzo e la strada.
I primi tempi rinunciavamo alle delivery, ad invitare le persone, era stressante, si passava più tempo a stare al telefono e spiegare l’indirizzo, che darsi appuntamento fuori.
Idem se eravamo invitati.
Ricordo la consegna dei mobili IKEA. Fu un’impresa. Almeno 10 telefonate.
Che poi che ti do come riferimento??
Così come i miei primi viaggi in Taxi.
Certe sudate ogni volta.
Ho dovuto rinunciare al fantastico mondo degli acquisti ON LINE, io che ero addicted Amazon, Privalia e ibs. Ho dovuto smettere. Dove mi facevo spedire le cose?
I miei genitori mi spedirono, solo una volta, un pacco appena arrivati. Al suo interno, c’erano soprattutto cose per lo svezzamento di Giada. Ci mise due mesi ad arrivare. Nel frattempo lei aveva imparato a camminare e a mangiare i wrap.
Tra l’altro il pacco era aperto, credo per i controlli. Mentre a Drusilla uno non è mai arrivato.
Immaginate quindi la mia sorpresa quando Elisa mi ha detto che aveva trovato un ufficio postale funzionante a Kuwait! Se c’è qualcosa da trovare state certi che lei lo scoverà: unica e inimitabile!!!
E così settimana scorsa dopo aver visitato la mostra di Pino Deodato, lo sapete che ci piace scovare sempre qualcosa di culturale da fare, ho accompagnato la mia amica all’ufficio postale. Lei doveva spedire delle cartoline. Sua grande passione e tradizione e figuarti se ci rinunciava a farlo anche a Kuwait.
E così, munite di google map, siamo giunte a destinazione il famoso “ufficio postale”.
Ho avuto la sensazione di essere in mezzo al nulla o meglio in uno di quei tanti quartieri nascosti molto arabi e “tradizionali”.
Infatti, c’era una coop (il supermercato preferito dei Kuwatiani in cui muniti di una tessera ricevono cibi gratis o a prezzi popolari); un kebab, con una entrata dedicata alle donne e una agli uomini; una sorta di “tuttoa1euro” sapete quei posti dove trovate tutto a poco. Ovviamente, un Burgher King e poi ecco l’edificio postale.
Come ho fatto a capirlo? Non certo dal cartello esterno in arabo, bensì da quello posto sul tetto in mezzo al cancello.
All’interno si presentava con due postazioni, un mega bancone di marmo, due donne in abaya.
Elisa ha comprato i francobolli che come potete vedere risalgono al 2009. Segno evidente che spedire non è molto usuale da queste parti. Era vuoto.
Ed è la prima volta che nella mia vita vedo un ufficio postale vuoto.
C’era pure il banchetto dove adagiarsi per poter incollare i francobolli. Si non sono come quelli italiani che rimuovi carta. E’ necessatio bagnarli e poi incollare.
Nell’edificio piuttosto vecchio, ma vi assicuro al suo interno in condizioni migliori dell’esterno, è possibile trovare cassette postali ma non cartoline. Quelle si trovano solo in certi negozi.Su alcuni c’erano stickers a forma di fragola, lettere, segni riconoscimento. Ovunque l’immancabile bandiera del Kuwait e i quadri con i due principi.
Insomma,grazie a Elisa missione compiuta.
Ora so che l’ufficio postale esiste anche qui.
Un altro passo verso la normalità è stato fatto.
La domanda ora è quando arriveranno le cartoline???
Ai postini l’ardua sentenza.
Mimma
info: Il Faiha Post- Office
indirizzo : Al Zahra’s Steet
NonPuòEssereVero says
Un tempo c’erano anche io qui i francobolli da leccare e incollare, io ero particolarmente affezionata a quelli da 750£, non so se ve li ricordate 🙂
Cmq io purtroppo ci capito abbastanza spesso all’Ufficio Postale, generalmente per fare raccomandate.
Ultimamente ho scoperto come funziona dall’interno e sono rimasta sempre più schifata (qui http://www.nonpuoesserevero.it/2016/12/la-lettera-di-mancato-completamento-del.html parlavo proprio di loro, anche se non l’ho scritto per evitare problemi). Il servizio è sempre più scadente, ormai la posta/i pacchi non arrivano. E noi abbiamo numeri civici e cap.